Dopo aver lasciato gli schermi PC e Macintosh nel 2001, il marchio Aliens vs Predator è sopravvissuto soprattutto grazie ad Hollywwod, che ha trasposto su pellicola l’interessante crossover. Nonostante il dubbio gusto dei lungometraggi, essi hanno riscosso un buon successo commerciale, e gli sviluppatori di Rebellion hanno deciso di riproporre il loro successo videoludico nell’attuale generazione. In arrivo a Febbraio su PC, Playstation 3 ed Xbox 360 Aliens vs Predator ripropone la medesima struttura di gameplay dei due precedenti titoli risalenti ai primi del 2000, ovvero tre distinte campagne singolo giocatore dedicate alle rispettive razze ed un vasto comparto multiplayer. La disponibilità di un codice preview in versione console ci ha permesso di testare i primi livelli di ognuna delle tre campagne, e ricalarci nella medesima claustrofobica atmosfera che i fan della serie conoscono bene.
I love this job. Uh Ah!“Una giornata nei Marines è una giornata al Grand Hotel!”Così il sergente Apone spronava i suoi soldati al combattimento nel celebre prologo di Aliens: Scontro Finale, e non si può dire che l’ironia non faccia centro. Iniziando la campagna nei panni del Marine Coloniale ci ritroveremo vittime del consueto incidente di percorso: durante la perlustrazione di un remoto insediamento la nostra squadra incappa in certi “misteriosi Xenomorfi” che riescono ad ucciderne alcuni dei membri. I compagni non si fanno problemi ad abbandonarci pur di mettersi in salvo lasciandoci così isolati sulla colonia, circondati dagli ostili e pericolosissimi Alien. L’unica speranza è cooperare con i pochi militari rimasti a difesa della colonia con i quali siamo in contatto via radio, e cercare di trovare il prima possibile una via di fuga. Nei panni del Marine il gamepaly è caratterizzato da un’illuminazione ambientale decisamente rarefatta, la quale costringe ad affidarsi a sorgenti di luce alternative: a fianco dell’immancabile torcia montata sulle armi, avremo anche un’infinita scorta di bengala, che potranno essere lanciati negli angoli più bui per qualche minuto di forte luce. Al di là di questa peculiarità si scopre ben presto che la vita nei panni del Marine Coloniale non si discosta molto dai clichè tipici del genere sparatutto: brevi obbiettivi, utilizzo di leve e pulsanti per procedere e massicci scontri a fuoco. Questi ultimi sono resi emozionanti sia dalla terribile minaccia rappresentata dagli Alien, che oltre ad essere veloci attaccano da qualunque direzione, sia dalla presenza del rilevatore di movimento, che con suoni intermittenti ci informa costantemente della presenza e distanza delle creature, aumentando a dismisura l’ansia da incontro ravvicinato.Oltre alla pistola ed al classico fucile ad impulsi con lanciagranate il Marine Coloniale ha a disposizione un’interessante mossa da corpo a corpo: parando un attacco alieno con la pressione simultanea dei due dorsali sarà possibile portare un violento contrattacco facendo seguire la rapida pressione di quello destro, che sbilancerà la creatura offrendoci qualche secondo di vantaggio per fare fuoco.Il frammento della campagna marine testato ha rivelato la sua natura claustrofobica e frenetica, e la capacità degli sviluppartori di creare momenti di gamepaly interessanti, coinvolgendo ambienti inaspettati come ad esempio una discoteca; piacevoli anche le cut scene, che si presentano con la stessa telecamera di gioco e regalano qualche colpo di scena.
Se sanguina, possiamo ucciderlo“L’ho vistooooooooooo!”Così urlava Mac, scaricando tonnellate di piombo contro la vegetazione in un’indimenticabile sequenza di Predator. Eppure farsi vedere non è uno degli sport preferiti dai predatori alieni più famosi della galassia, come già il primo livello/tutorial ci insegna. Questo breve excursus ci permetterà di familiarizzare con le armi a disposizione del Predatore: gli artigli sono controllati con i dorsali destro e sinistro, la cui pressione simultanea permetterà la parata e successivamente il contrattacco, come già visto con il Marine.Per concludere in bellezza sarà anche possibile in alcuni momenti attivare una cruenta finishing move con la rapida pressione del tasto X quando esso appare a schermo, risultante in un’eliminazione sanguinosa e relativa collezione di uno dei famosi trofei di battaglia. Gli attacchi da lontano sono invece possibili con il cannone laser a spalla, il cui funzionamento è affidato al grilletto sinistro; se tenuto premuto, esso mirerà automaticamente il bersaglio più vicino, colpendo perdipiù con potenza maggiore.Per evitare l’abuso del potente cannone da spalla, gli sviluppatori l’hanno dotato di una scorta di energia molto limitata, la quale può essere ricaricata hackerando terminali e prese nelle installazioni coloniali.L’eccezionale agilità del predatore viene restituita con un interessante sistema di navigazione dei livelli; oltre alla normale corsa, sarà possibile segnare un punto di arrivo con la direzione dello sguardo e premere un tasto per farci compiere un elegante balzo fino a destinazione; la stessa tecnica può essere utilizzata per attaccare da lontano con gli artigli, “atterrando” letteralmente sugli sfortunati bersagli. L’ultimo interessante gadget a disposizione del Predator è la capacità di distrarre i Marine grazie all riproduzione di urla ed ordini umani da un altoparlante interno alla tuta da combattimento: questo permetterà di impostare un punto in cui attirare la vittima e finirla in tutta calma quando si sia isolata dai compagni.Non manca naturalmente la caratteristica visuale termica, perfetta contro gli umani, che permette di indivduare tutti i bersagli da grande distanza.Le prime fasi di gioco ambientate in una fitta giungla hanno rivelato un gameplay decisamente diverso rispetto all’esperienza nei panni del Marine: ci si apposta nei punti più alti, si osservano i movimenti delle vittime, si tendono trappole e poi si colpisce, risolvendo tutto in pochi cruenti istanti. Leggermente diversa è la vicenda contro gli Alien, anche se la supremazia fisica e tecnologica del Predatore gli permetterà di tenerne a bada diversi in una sola volta.
Il vero predatore?Escono dalle fo**te pareti!Così la squadra di Marine di Aliens: Scontro Finale commentava l’eccezionale capacità degli Xenomorfi di attraversare a grandissima velocità i condotti di areazione e gli interstizi tra le pareti delle installazioni coloniali. Inziando una nuova campagna nei panni di un Alien ci ritroveremo inizialmente prigionieri della famigerata corporazione Weiland-Yutani, la quale è notoriamente interessata all’allevamento degli Alien convinta di poterli controllare e farne un invincibile esercito. Dopo aver giocato un po’ al gatto col topo in un interessante tutorial, ci stancheremo e troveremo molto più gustoso iniziare ad addentare i nostri aguzzini, fuggendo dalla gabbia e scatenando il panico nella base. Nonostante la razza degli Alien sia del tutto estranea alla tecnologia, le armi a nostra disposizione sono decisamente letali. I dorsali controllano le artigliate, leggera e pesante, che possono essere abbinate ad un lock sui nemici ottenibile con il grilleto sinistro: così facendo balzeremo addosso alla vittima anche da grande distanza. Premendo il grilletto destro, potremo passare da una superficie all’altra, mentre la direzione del nostro sguardo unita alla pressione del tasto A restituirà rapidi spostamenti tra pavimento e soffitti, utili per disorientare le guardie. Più frenetico rispetto a quello che caratterizza le gesta del Predator, il gameplay nei panni dell’Alien è ben equilibrato tra rapide fasi di avvicinamento ed attacchi fulminei. E’ bene comunque ricordarsi che per quanto letali, saremo dotati di scarsa energia vitale: per evitare di farci troppo vedere sarà comunque possibile eliminare le fonti di luce con i normali attacchi di corpo a corpo, preparando in questo modo delle interessanti trappole contro gli umani.Ben altra sarà la storia contro i Predator, anche se la nostra prova non ci ha ancora permesso di confrontarci.
Comparto tecnicoCaratterizzato da un design molto attento a rispettare ed omaggiare lo stile dei primi due film, il comparto tecnico di Alien vs Predator è purtroppo al momento la peggiore caratteristica del titolo. A salvarsi sono soprattutto i modelli poligonali discreti ed il buon comparto d’illuminazione, mentre texture in bassa definizione ed effetti particellari carenti mostrano il fianco in più di un’occasione. Anche le animazioni non stupiscono, presentandosi spesso legnose e poco naturali. Il frame rate è perlopiù stabile, ma si notano vistosi inceppamenti durante il caricamento di nuove aree. La natura provvisoria del codice ci fa sperare in qualche miglioramento prima della release, che peraltro non è lontana.Ben altro discorso va fatto per il comparto audio, vero e proprio omaggio alle pellicole di Scott, Cameron e McTiernan: ogni cosa produce esattamente il suono che gli appassionati si aspettano, dall’apertura delle porte all’inserimento di un caricatore nel fucile ad impulsi.Un lavoro senza dubbio certosino, accompagnato da musiche rarefatte ma decisamente d’atmosfera.
– Tre campagne ben distinte
– Nuove mosse interessanti
– Grande atmosfera
La nostra prova su Alien vs Predator ci ha riportato dritti a 11 anni fa, quando gli stessi sviluppatori riuscirono con grandissima efficacia a far incontrare sui PC due leggendari antagonisti alieni. Le tre campagne appaiono ben strutturate e divertenti da giocare, e la loro diversificazione dà vita ad esperienze di gameplay tra loro molto differenti. Le aggiunte, come il contrattacco e il salto automatico del Predator, rendono i combattimenti molto più dinamici che in passato, e serviranno senza dubbio ad incuriosire i veterani dei due vecchi titoli. Peccato per un comparto tecnico lontano dagli standard odierni, che avrebbe potuto rendere l’offerta ancor più appetibile, anche se siamo certi che la versione PC sarà in grado di regalare un dettaglio superiore. Nei prossimi giorni lo staff di Spaziogames sarà invitato a prendere parte ad un LanParty organizzato dal distributore italiano Halifax, in seguito al quale potremo rivelarvi tutte le novità del multiplayer: rimanete con noi.