Anteprima

Alan Wake

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a cura di andymonza

Per quanto spaventoso, ogni incubo ha sempre un lato affascinante: è quel senso di tensione verso il mistero, quella voglia di far luce nell’oscurità che impedisce di aprire gli occhi, tiene a freno la ragione e ci porta a scavare a fondo nei nostri fantasmi interiori. Così comincia Alan Wake, con un terribile incubo. Un recente evento tenutosi negli uffici milanesi di Microsoft ci ha permesso di mettere finalmente le mani sull’ultima fatica dei Remedy, due ore di prova in cui abbiamo affrontato l’incipit dell’attesissima esclusiva.

Svegliati AlanComodamente seduto sul sedile passeggero di una jeep che lo conduce verso il tranquillo paese di Bright Falls, Alan Wake socchiude gli occhi e ripensa alla catena di eventi che l’hanno portato a quel preciso momento. Prima, il successo come scrittore di romanzi thriller, la fama, i soldi. Poi, il famigerato “blocco dello scrittore”: due lunghi anni in cui non è riuscito a mettere giù neanche una riga. Preoccupata per la situazione di stallo, la moglie Alice gli propone un soggiorno fuori porta, una rapida fuga dal caos metropolitano nel tentativo di ritrovare la perduta musa ispiratrice. Tra montagne, boschi, laghi e pacifici villaggi in cui tutti si conoscono, chissà che non nasca un nuovo best seller. Questa catena di riflessioni scivola verso il buio, prende lentamente forma, diventa un sogno. E’ notte, ed Alan guida. Ha fretta, deve arrivare al faro sulla scogliera, ma non sa perché. E’ solo consapevole di doverci arrivare in fretta. La strada di montagna è tutta curve, ma l’ansia non gli permette di rallentare. D’improvviso qualcosa si staglia sulla carreggiata, sorpreso dalla luce dei fari. La frenata arriva troppo tardi, uno schianto, un corpo che si accascia sul cofano, ed il sogno diventa un incubo. Alan è disperato, convinto che finirà in prigione e non vedrà mai più Alice. Al termine di questa magnetica sequenza filmata ci troviamo finalmente nel pieno controllo del personaggio. La strada immersa nei boschi ed il nostro alter ego sono inquadrati da una telecamera molto decentrata verso sinistra, che dà alla visuale un taglio particolare. Correndo via dal luogo dell’incidente notiamo da subito la vastissima linea dell’orizzonte che ci permette di spaziare ampiamente con lo sguardo. L’illuminazione artificiale è l’unico punto di riferimento ad indicarci una possibile via per proseguire, e ci conduce ad una lunga scala di legno sul ciglio della strada. D’improvviso, una figura ammantata d’oscurità si materializza, imbraccia un’ascia, barcolla verso di noi blaterando frasi sconnesse. Correre a perdifiato è l’unica soluzione, lontano dall’oscurità, verso la prossima luce…Non vi sveliamo altri dettagli di questo superlativo “incubo tutorial” che introduce in maniera originale e magnetica alle avventure di Alan Wake: il suo scopo è comunque fondamentale, dato che vi insegnerà a combattere le creature dell’oscurità rimuovendo il loro “scudo” con la luce di una torcia per poi abbatterle a colpi d’arma da fuoco. Questo avviene con l’utilizzo del grilletto sinistro del pad per intensificare la luce della torcia: un cerchio in leggera sovrimpressione sul bersaglio inizierà a stringersi, ed una volta scomparso sarà possibile fare fuoco ed eliminare definitivamente la minaccia. Purtroppo la torcia è dipendente dalla carica delle batterie, che seppur rigenerativa viene consumata molto in fretta quando si intensifica la luce per rimuovere lo scudo. Tramite il tasto Y sarà possibile inserire una nuova batteria, un’operazione che renderà necessario gestire con attenzione i tempi di ricarica quando ci si troverà a fronteggiare più nemici in una volta.

Benvenuti a Bright FallsUscito sano a salvo dal suo “incubo premonitore”, Alan si ritrova nuovamente sul sedile passeggero della sua macchina in viaggio verso Bright Falls, la moglie Alice intenta a guidare. Solo quando la macchina viene caricata su un traghetto torniamo nuovamente ai controlli del personaggio, occasione perfetta per sperimentare il particolare taglio narrativo scelto dai Remedy. Invece di spezzare eccessivamente il giocato con le cut scene gli sviluppatori hanno preferito rendere i dialoghi più dinamici, e permettere al giocatore di muoversi liberamente. E così, mentre Alice ci fa delle foto ed un paesano ci riconosce, noi possiamo aggirarci liberamente per il piccolo traghetto, osservare il meraviglioso panorama, ricevere una telefonata sul cellulare. E’ un incipit ben dosato, ci permette di familiarizzare con i personaggi in maniera diretta anziché passiva. Anche di quanto seguirà non vogliamo svelarvi troppo: dopo un’interessante sosta in un ristorante locale, ottima per familiarizzare con la gente del posto, Alan ed Alice raggiungono la casa affittata per il soggiorno, una vecchia villa a due piani circondata da un lago. Dopo aver cercato ed acceso il generatore (tramite un semplice ma simpatico quick time event che tornerà più volte durante l’avventura), all’imbrunire Alan e Alice si ritirano in casa.Sorvolando anche qui sugli avvenimenti, ci limitiamo a dirvi che Alice verrà rapita, ed Alan si ritroverà nuovamente sul ciglio della strada, la sua macchina ribaltata ed al di là di ogni recupero.

Vivere l’incuboE’ da questo momento che comincia l’avventura vera e propria, dividendo equamente il gameplay tra esplorazione ed incontri con le creature dell’ombra, le quali saranno da sconfiggere perlopiù con l’accoppiata revolver/torcia. Alla pistola a tamburo si affiancherà presto anche un fucile da caccia, in grado di spazzare via gli ex-paesani con un’unica bordata. Le armi possiedono un bel feeling, restituendo il giusto rinculo ed effetti sonori molto ben campionati. Durante le nostre prove abbiamo visto anche diverse armi avanzate, sempre basate sulla luce: la pistola lanciarazzi di segnalazione è ottima per eliminare gruppi compatti di creature, ma i suoi proiettili giungono in quantità molto limitate. Si renderanno inoltre disponibili i flare da tenere in mano mentre si cammina tra le creature, e le granate flash bang, le quali esplodono desaturando per una frazione di secondo i colori a schermo, e sono in grado di eliminare ingenti quantità di creature. Proseguendo nella sua ricerca d’aiuto, Alan verrà talvolta affiancato da compagni guidati dall’Intelligenza Artificiale, i quali faranno un buon lavoro nel dare una mano contro i nemici senza rendersi invadenti. A fianco dell’esplorazione e dell’eliminazione dei nemici l’avventura offrirà talvolta la soluzione di piccoli enigmi ambientali basati sull’utilizzo di macchinari, come allineare il carico di una gru per creare un “ponte” tra due piattaforme tra loro distanti. Questo spezza efficacemente l’azione e pur nella loro semplicità gli enigmi riescono a divertire. A non mancare è il ritmo, un elemento su cui i Remedy si sono molto concentrati durante gli anni di sviluppo: alternando fasi di fuga e combattimento notturno a più rilassate esplorazioni diurne, distribuendo colpi di scena ad una velocità impressionante, Alan Wake è riuscito ad inchiodarci letteralmente alla sedia. Se questa densità di contenuti dovesse mantenersi viva per tutta la durata dell’avventura, il risultato conclusivo sarà un’esperienza videoludica indimenticabile.L’elemento più spettacolare della nostra prova sono state alcune sequenze che mescolano eventi scriptati all’eccezionale motore di gestione della fisica: un tornado che fa piovere enormi bobine da cavo elettrico durante una fuga a piedi, una ruspa che spazza via la casa in cui cercavamo qualcosa d’importante e molti altri momenti indimenticabili.Affascinante è anche la raccolta delle pagine del romanzo che Alan non ricorda di aver scritto, sparse nelle ambientazioni: esse andranno a raccogliersi in un apposito spazio del menu principale, e la loro lettura è fortemente consigliata Le pagine sembrano infatti narrare la medesima vicenda che stiamo vivendo, e contengono spesso informazioni preziose per la progressione.Data l’innegabile linearità del gameplay e del contesto narrativo, che non permette al giocatore di compiere scelte né influenzare il progredire degli eventi, abbiamo indagato con gli sviluppatori circa l’effettiva varietà del giocato, fattore fondamentale per la buona riuscita del prodotto finito. A loro detta, la storia offrirà con la giusta cadenza un numero di novità e colpi di scena sufficiente a mantenere i giocatori attaccati allo schermo, proprio come le serie TV di successo cui il titolo si ispira per struttura narrativa. Per stuzzicare il nostro appetito, i ragazzi di Remedy hanno ad esempio suggerito la presenza di sezioni di guida in cui sarà possibile sfruttare i fari della macchina per eliminare gli scudi delle creature d’ombra, per poi metterle sotto gli pneumatici!

– Atmosfera unica

– Gameplay ben bilanciato

– Continui colpi di scena

– Narrazione ben sviluppata

Le due ore passate in compagnia di Alan Wake sono scivolate via in un attimo, lasciandoci solo con la voglia di giocare il capitolo successivo. Il gameplay si è rivelato solido, dissipando buona parte dei dubbi che hanno attanagliato i fan negli ultimi anni. Il combattimento riesce ad essere originale grazie al mix torcia/armi da fuoco e si fa giocare bene, l’esplorazione funziona grazie alle ambientazioni dettagliatissime, la storia mantiene altissima la tensione e si concede le giuste pause narrative. Aggiungendo a questo un comparto tecnico di ottima fattura (seppur alcuni dettagli sembrino ancora bisognosi di pulizia), la possibilità tra pochi mesi di stringere tra le mani un capolavoro c’è tutta. A fare la differenza sarà naturalmente la capacità del titolo di mantenersi interessante durante tutta la durata dell’arco narrativo e naturalmente la longevità complessiva. Da parte nostra confidiamo seriamente nell’esperienza e nel duro lavoro di Remedy: non deludeteci.

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