Anteprima

Xenoblade Chronicles 2, l'anteprima prima della recensione

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a cura di Matteo Bussani

Le uscite di Nintendo Switch non accennano a fermarsi: come promesso dalla casa di Kyoto, al lancio della console sono infatti arrivate sullo store della console un sacco di esclusive di qualità esagerata a cadenza mensile. Un ritmo a dir poco forsennato, che non mancherà di regalarci in vista del Natale un ennesimo gioco, anch’esso dalle premesse entusiasmanti ovvero Xenoblade Chronicles 2, seguito del gioco di ruolo più importante di Wii e parente dell’X che tanto piacque su Wii U.In realtà non stiamo parlando di un seguito diretto, bensì, come in altre serie, di una nuova storia realizzata all’interno di un’universo con tanti elementi condivisi. Rimangono le figure dei Titani che, navigando nel mare di nuvole che pervade il mondo, rendono possibile la vita delle varie popolazioni, sul loro dorso o, addirittura, al loro interno, ma le loro storie sono completamente differenti.

Driver e Blade

Il mondo di gioco, tramite questo stratagemma diventa così un insieme di razze e ambientazioni totalmente diverse, ospitanti una struttura del mondo pulsante, ricca e in continua evoluzione. Questo lo si vedrà tramite gli occhi di Rex, protagonista delle vicende. Egli ha il potere del driver o ductor (nella versione italiana), ovvero quello di poter sfruttare le blade o gladius, che non sono altro che rappresentazioni reali (a forma di arma) di un potere racchiuso in particolari cristalli. Fin da subito saremo accompagnati da Pyra, la Aegis ovvero la Blade delle Blade; lei ha il potere di trasformarsi in Mythra, ma al di là delle ripercussioni pratiche nel gameplay, e comunque solo parti di esse, non sappiamo nè il come nè il perchè.Ovviamente non siamo gli unici ductor del gioco, ma condivideremo questo potere con gli altri co-protagonisti. Ognuno può legarsi a un buon numero di blade, ma può equipaggiarne solo 3 durante il combattimento (tranne Rex che con la trasformazione di Pyra è come se ne avesse 4) . Le blade a loro volta possono essere uniche, oppure create proceduralmente dal gioco. Le prime sono disegnate da grandi artisti del settore, mentre le seconde seguono una schema grafico abbastanza ripetitivo, ma è praticamente impossibile trovarne due uguali in termini di statistiche. Ad esse sono associate un’arma, un ruolo, ma soprattutto un elemento, che andranno poi a definire quelli del protagonista in quel momento. La combinazione dei ruole delle diverse blade, in particolare va a definire la classe del personaggio: scegliendo un difensore e un healer otterremo probabilmente un paladino e così via. Tra il nostro party troveremo però anche Tora, un Nopon che non ha i poteri del driver, e che si è costruito da solo Poppi, che avrà lo stesso ruolo delle blade per gli altri, ma essendo robotica, ha un sistema di sviluppo molto particolare, completamente diverso dagli altri. 

Tutto ha un senso

Le blade inutilizzate non rimarranno ferme nel menù, ma potranno essere utilizzate nel gruppo di mercenari per svolgere delle attività in grado di migliorare il livello, i valori statistici e l’affiatamento. Prima di farle partire è necessario avere a disposizione un numero di blade con caratteristiche compatibili a quelle richieste, nonchè un numero di esse altrettanto sufficiente. Questa è ovviamente solo una delle attività possibili all’interno del mondo di Xenoblade Chronicles 2, che pullula letteralmente di missioni secondarie e tanto altro. Considerate che essere attivi all’interno del contesto cittadino, comprendendo anche l’attenzione ai commercianti e alla sorte dei loro negozi, permette alla città di proliferare e di migliorare sia la disponibilità di oggetti, sia probabilmente la disponibilità di quest da svolgere.L’esplorazione, quindi, incoraggiata dalle potenzialità del mondo di gioco, viene ulteriormente accentuata dal ruolo del mare di nuvole che si estende tra i Titani. Oltre ad essere un bacino inesauribile di scarti da recuperare (che è anche il lavoro principale del protagonista), attraverso le maree rende accessibili zone diverse a seconda delle ore del giorno e della notte, presenti anche a livello di gameplay nell’avventura. Infine sempre relativamente all’esplorazione non mancheranno sezioni di puzzle-platforming, che metteranno alla prova le abilità di salto e intuizione, e sezioni a’ la “metroidvania” in cui si potrà accedere a dungeon e ricompense solamente dopo aver ottenuto una blade con quella combinazione particolare di skills.
Tecnicamente il gioco si esibisce in un dettaglio tecnico non particolarmente accentuato, ma sicuramente bilanciato da una direzione artistica ben precisa in larga parte apprezzabile e da una scala del gioco immensa, sia in grandezza sia in ricchezza. 
Il gioco, per i più fanatici dei numeri, gira a 720p sia in versione portatile sia in versione docked, ma aspettiamo la sede della recensione per esprimerci in maniera più approfondita sulla qualità riportata in entrambi i setup.
Le musiche invece sono assolutamente incredibili e, per il poco che abbiamo sentito, non possiamo che gioire nel ritrovare la mano che in passato scrisse le indelebili melodie di Xenogears.

– Sconfinato nella scala quanto nel dettaglio

– Le blade sono una trovata molto interessante

– L’ambientazione ha un grandissimo fascino

– Yasunori Mitsuda alle musiche…

Xenoblade Chronicles 2 è un gioco che non può essere opportunamente descritto in fase di anteprima, perchè sicuramente si commetterebbe il torto di raccontare più di quanto si dovrebbe, ma meno di quanto si vorrebbe. La scala delle mappe, il dettaglio del combat-system che abbiamo visto troppo superficialmente in questa anteprima per descriverlo, la complessità della caratterizzazione delle classi e il pensiero che tutto abbia un senso nel gioco, sono solo alcuni dei motivi che ci spingono ad attendere con ansia questa nuova esclusiva Nintendo, in uscita il 1 dicembre su Nintendo Switch.