Recensione

X3 - Reunion

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a cura di Sarednab

Uno degli elementi più affascinanti della storia umana, della sua natura e della sua evoluzione è sicuramente rappresentato dall’origine di tutto, quel momento in cui qualcosa cominciò a muoversi nell’Universo a tal punto da creare un pianeta così perfetto come la Terra, adatto agli stili di vita di esseri viventi differenti, come gli umani o la parte animale. Quante volte nella vostra mente è salita e risalita l’idea e il pensiero sul metodo, sulle possibilità e sulla struttura della natura di origine su tutto!?! Se si pensa che la Terra è nata dalla condensazione (prima gassosa e poi liquida) di una stella più piccola, ma comunque tanto voluminiscente quanto il sole, noi stessi guardando il cielo e le sue rappresentazioni stellari, possiamo facilmente immaginare il grado di immensità che rappresenta l’Universo che ci circonda…beh, sappiate che quello che riuscite a immaginare è solo uno spiraglio presentato all’immenso cospetto dell’universo stellare realmente esistente, provate ad elevare il tutto all’ennesima potenza e conoscerete solo un piccolo angolo di esso. L’insieme composto dall’incredibile accoppiata creata attraverso elementi di notevole interesse umano, come la maestosità in gioco e il senso di immensità rispetto a ogni singolo individuo, ha sempre creato un velo misterioso attorno alla storia Universale conosciuta, con tante domande e tanti perchè, ma al contempo riesce a immettere nel pianeta una ventata di fascino che attraversa ognuno di noi. Se poi si pensa alle rappresentazioni fantascientifiche dell’argomento in gioco, si capisce benissimo come qualcuno voglia imprimere un’immagine standard creata a monte e a valle di ogni idea nascente o contigua ma che comunque ha come punto d’incontro o luogo comune l’immensità stellare. Non è un caso che le pellicole cultori di successo “interstellare”, sono proprio quelle ambientate nello spazio, basti pensare a George Lucas e il suo inaffondabile Star Wars. Dal canto loro, le trasposizioni videoludiche da qualche tempo a questa parte (senza contare le rappresentazioni storiche di titoli come “Asteroids”), cercano di seguire le scie stellari della controparte cinematografica raggiungendo, chi più e chi meno, il successo desiderato. La recensione su cui trovate posate le vostre pupille, interessa il terzo capitolo (in realtà il quarto se si considera la duplice apparizione del primo episodio) di una saga di successo e ben nota nell’universo informatico; sto parlando della saga di X. Preparate le tute spaziali e dirigetevi allo spazio-porto più vicino, il viaggio interstellare sta per cominciare.

Futuro stellareLa storia proposta in questa saga ci illustra un futuro un pò incerto, all’insegna dell’evoluzione tecnologica a dismisura e dei viaggi interstellari usati come stazioni metropolitane sostitutive. La vicenda ci trasporta la bellezza di quasi un millennio avanti nel tempo e narra le vicende di un gruppo di esploratori (ma nel contempo anche soldati) raggruppati in un’associazione denominata Terracorp, alle prese con la distruzione di una minaccia universale facente parte di una civiltà evoluta e di origini non propriamente conosciute, ma comunque extraterrestre. Negli anni antecedenti al presente portato su schermo in questa nuova trasposizione videoludica della saga, ritroviamo enormi successi e grandi valori per i membri della Terracorp, a partire dal 2912, punto d’ingresso in questo universo. La storia ruota attorno a due figure considerate anche come la celtica rappresentanza dell’interspazio futuro; il Cap. Kyle William Brennan e il suo perduto figlio Julian Gardna. Con l’avvento delle nuove tecnologie e in risposta agli attacchi dei nemici giurati per eccellenza (i Kha’ak) l’accoppiata vincente padre-figlio riesce a mantenere le redini familiari distruggendo, o almeno rallentando, la prosperosa minaccia spaziale eseguendo i movimenti e gli attacchi come un vero e proprio team. Qualcosa però non filò come da programma e il capitano padre perse la vita dopo una lunga incubità lottando tra la vita e la morte in un profondo coma irreversibile.Dopo svariate avventure in ambito stellare, vi ritrovate catapultati nel lontano 2935, capitanando il grande Julian, ormai impreziosito dalla notevole esperienza che lo ha caratterizzato come un degno portatore del nome di famiglia e alle prese con la ricerca verso un artefatto tecnologico dalle origini sconosciute avente l’enorme potere di far scomparire letteralmente le navicelle di supporto utilizzate come mezzi di ricognizione, o comunque ogni mezzo di trasporto preso. Toccherà a voi prendere in mano le redini del gioco ed esplorare nuovi orizzonti alla ricerca del fato condiviso da popolazioni differenti in ambito extraterrestre.

Immensità dell’Universo (s)conosciutoIl motto attorno al quale ruota il prodotto è il medesimo delle precedenti trasposizioni videoludiche della saga, vale a dire: “Trade, Fight, Build, Think”. Questo si tramuta per il giocatore in protagonismo assoluto della vicenda, accaparrandosi il valore della totale libertà d’azione in ogni scelta o decisione presa, sia per seguire una determinata missione che per oziare negli immensi cieli stellati. Ne derivano quindi, da una serie di valori indipendenti facenti parte del motto di vita della saga di X, la vera e propria vita del protagonista, formatasi grazie ad ogni singola scelta presa nel corso della dura avventura. Sarà vostro il compito di decidere la vostra mansione, o comunque potrete intraprenderle tutte sottilizzando a dovere ognuna. Avrete la libertà totale nell’esplorazione dell’universo posto dinanzi ai vostri occhi, potrete commerciare, acquistare, vendere, trattare, ogni genere di risorsa primaria (che sia essa legale o meno per voi non fa differenza…da qui ne deriva anche una scelta politica del prodotto), al solo scopo di aumentare i vostri capitali. A cosa servono questi soldi? Non mi dite che avete intenzione di viaggiare intorno a nebulose, costellazioni attraversando anche la via lattea, sempre con la medesima navicella. Inoltre sarà bene attrezzarsi anche per costruire un sistema difensivo in grado di respingere gli attacchi nemici, o comunque un armamentario capace di valorizzarvi in caso di guerra. Potrete anche scegliere la strada dell’impero, capitalizzando ogni singolo quattrino a favore di una stazione imperiale di vostra proprietà, così da aumentare la fama in gioco e da accrescere il nome di vostro padre.Per poter eseguire queste movimentazioni spaziali vi occorrono anche gli acquirenti/venditori/nemici e chi più ne ha più ne metta; per questo il prodotto vi da la possibilità di interagire con diverse fazioni presenti in questo universo fittizio, popolato da razze nemiche/amiche che comunque vi guideranno verso il vostro cammino. Non vi resta quindi che decidere; esploratore, condottiero, capitalizzatore imperiale o commerciante. Le vie di fuga sono tante…

Giochi presenti per prestazioni futureLa parte prettamente tecnica messa in gioco dal titolo in questione si avvale di un comparto grafico deliziosamente perfetto. Non appena metterete piede in questo universo composto da satelliti, stazioni spaziali, nebulose e pianeti all’orizzonte, non potrete far altro che rimanere esterrefatti dall’assoluta perfezione rappresentata in ogni elemento. Il livello di dettaglio raggiunge rappresentazioni cinematografiche di gran classe, eguagliando per fama e gloria anche le stilizzazioni da cinema. Avrete nel palmo della mano un’intera galassia (e per galassia intendo un’immensità di ambienti completamente raggiungibili e assolutamente infiniti) completata da milioni di poligoni per ogni elemento presente. Basti pensare che i primi 20 minuti di gioco li ho trascorsi ammirando i dettagli di ogni singola navicella presente e di ogni pianeta che compare sul vostro orizzonte stellare. Gli effetti luce sono curati come mai prima d’ora, regalando ad ogni movimentazione interstellare tra i vari portali presenti, la giusta dose di particelle in grado di far balzare lo stesso Lucas dalla sua sedia di direttore d’orchestra. Se si pensa che il numero di modelli comprendenti stazioni spaziali, città, o navicelle raggiunge l’incredibile valore di quasi 200 rappresentazioni potrete facilmente intuire la mole di lavoro svolta per dare a questo titolo il giusto fascino stellare che possiede. Purtroppo, come ci insegna il lungo e tortuoso cammino della nostra vita, ogni cosa ha un prezzo. L’elevata spettacolarità del comparto grafico porta a un notevole deflusso del frame rate in gioco, portando il prodotto nel 90% dei casi un livello di giocabilità scarsissimo, risultando scattoso e incontrollabile anche su PC mostruosi. E’ già presente una patch online (raggiungibile dal sito ufficiale linkato sopra) che dovrebbe migliorare in parte questo difetto, ma la cosa è del tutto marginale. Magari tra un anno potremo godere questo prodotto in ogni suo aspetto, ma ora sfido chiunque a giocare fluidamente a questo titolo.

Movimentazioni spazialiGli effetti che il prodotto imprime sulla nostra mente variano mostruosamente, oscillando dall’assolutamente perfetto allo scarsissimo e ingiocabilissimo titolo. Io lo posizionerei in una via di mezzo. Seppur non giocabilissimo a causa di un frame rate combattivo a favore di un valore visivo senza eguali, il gioco riesce comunque ad imprimere la giusta dose ricreativa che ci si aspetta, immedesimando ogni giocatore come pilota spaziale. I movimenti eseguibili tramite mouse risultano comunque comodi e ben gestiti, la rotellina centrale svolge l’importante compito del cambio del target di destinazione che potrete facilmente raggiungere grazie al pilota automatico (se decidete di inserirlo). Purtroppo il gioco soffre anche di un’elevata lentezza globale (qui non mi riferisco al frame rate, ma al tempo che si impiega per spostarsi tra le varie stazioni) che penalizza non poco il suo valore finale; molto spesso siete costretti a percorrere svariate decina di miglia attendendo con ansia l’arrivo della vostra navicella a destinazione, questo si tramuta in perdite di tempo e frustrazioni di partita notevoli. Certo, mentre percorrete la strada per arrivare a destinazione potrete comunque ammirare il panorama universale che vi circonda, ma alla lunga, la cosa, risulta noiosa e ripetitiva come operazione.L’approccio iniziale vedrà i veterani della serie messi a proprio agio nei posti di comando assegnatogli, ma per i neo-imprenditori spaziali o comunque per chi si avvicina per la prima volta a un titolo di questa serie, l’approccio iniziale è frustante e privo di radici. Non esiste una connessione logica spiegata a dovere tra le varie vicende dei suoi predecessori e il titolo odierno, ma verrete catapultati nello spazio in maniera complessa e disordinata. Solo dopo qualche ora di gioco riuscirete ad apprendere tutto il necessario per potervi muovere tranquillamente in questo vasto varco interstellare, ma la pazienza richiesta è molta.

HARDWARE

Requisiti minimi: Processore da 1,7 Ghz, 512Mb di Ram, Scheda Video 128Mb (non integrata) con supporto pixel shader 1.3, DirectX 9.0c, 2 Gb liberi su hard diskRequisiti consigliati: Processore da 2,4Ghz, 1Gb di Ram, Scheda Video 256Mb (non integrata) con supporto pixel shader 2.0, DirectX 9.0c, 2 Gb liberi su hard disk

MULTIPLAYER

Assente

– Grafica superlativa e perfetta

– Libertà d’azione assoluta

– Ambienti universali vastissimi e vari

– Affascinante

– Primo approccio con il gioco frustante

– Lentezza totale di ogni azione

– Richieste hardware “stellari”

– Non viene relazionata in alcune maniera l’introduzione della serie

– Trama inconsistente

6.8

X3 rappresenta un’evoluzione della serie. Il prodotto si avvale di un comparto grafico davvero stellare e unico che lo identifica come la simulazione spaziale di punta per i prossimi anni. Purtroppo la parte derivante dal gameplay pecca a volte di presunzione, contando un frame rate decisamente basso (specialmente in una situazione affollata, dove sia presente su schermo almeno 3 0 4 navicelle); proprio per questo, il titolo non riesce a trasmettere la giusta maneggevolezza in grado di innalzarlo nel mondo dei simulatori generali. L’approccio dei nuovi acquisti verso questa serie non sarà dei migliori e molto spesso sarà accompagnato da momenti di frustrazione innegabili; chi si troverà a proprio agio saranno invece i veterani della serie, che ritroveranno in questo nuovo prodotto il titolo che attendevano da tempo. La libertà d’azione è impressionante e dona al prodotto la non linearità che tanto si teme in titoli del genere. Un gioco che farà sicuramente parlare di sè, oscillando i suoi commenti dal perfetto all’assurdo. Se siete amanti delle simulazioni spaziali e vecchi fan del classico “Frontier” troverete in questo titolo il gioco che fa per voi, contrariamente, se le simulazioni spaziali non sono il vostro genere preferito, rischierete di cestinarlo in pochissimo tempo.

Voto Recensione di X3 - Reunion - Recensione


6.8