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Why (not) Famous - Quantum Break

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Avatar di Parzival

a cura di Parzival

Pubblicato il 14/12/2017 alle 00:00

Fino al momento della sua uscita Quantum Break fu uno dei titoli più attesi per Xbox One, anche se dopo un’accoglienza piuttosto tiepida da parte della critica internazionale (a parte qualche sporadico caso) finì rapidamente nel dimenticatoio. Secondo noi l’ultima fatica di Remedy Entertainment avrebbe meritato molto più successo e in questo episodio di Why (not) Famous andremo a vedere perché.

Le premesse erano ottime…

Scritto e diretto da Sam Lake, sviluppato da Remedy Entertainment e pubblicato da Microsoft Game Studios il 5 aprile 2016, Quantum Break è stato una delle esclusive della casa di Redmond più attese e chiacchierate fin dal primo trailer mostrato il 21 maggio 2013. Durante la Gamescom del 2015 vinse persino il premio come gioco più atteso per Xbox One, ma quando l’anno successivo approdò sulla console di Redmond e, tempo dopo, anche su Windows 10, non riuscì a vendere nemmeno abbastanza per coprire il grosso budget impiegato per lo sviluppo. Ma perché tanto hype è poi finito nel nulla?

Nel videogioco sono presenti attori internazionali del calibro di Shawn Ashmore, Dominic Monaghan, Aidan Gillen e Lance Reddick e sono stati consultati anche docenti del CERN al fine di costruire una storia il più possibile plausibile secondo le leggi della fisica. Storia che ci porta nell’immaginaria Riverport University dove un esperimento sui viaggi nel tempo è andato storto causando scombussolamenti nel continuum spazio tempo e dando ad alcuni uomini la capacità di manipolare il tempo: il nostro protagonista, Jack Joyce, ha il potere di fermare il tempo, mentre l’antagonista, Paul Serene, è in grado di vedere il futuro e decidere di conseguenza quale scelta compiere nel presente. La struttura di gioco si presenta come quella di un buon action adventure con elementi da TPS, ma la grande particolarità di Quantum Break sta nella sua natura transmediale grazie alla quale i ragazzi di Remedy hanno mescolato il videogioco a una serie tv che con esso coesiste e, di capitolo in capitolo, ci propone anche il punto di vista dei nemici.

… ma qualcosa andò storto

Una soluzione davvero originale che non è stata capita e apprezzata fino in fondo, tanto che alcuni recensori l’hanno definita come fine a sé stessa ed etichettata come difetto del titolo. Un vero peccato visto che si trattava di una sperimentazione fresca che, se il titolo avesse riscosso più successo, avrebbe potuto prestarsi anche ad altre iterazioni future. Una storia affascinante e ben narrata, un gameplay solido nonostante qualche difetto al sistema di coperture, e una resa grafica ed artistica davvero notevole non sono bastate a Quantum Break per distinguersi tra i titoli dello scorso anno, riscuotendo un punteggio Metacritic di 77 per la versione Xbox One e di appena 66 per la versione PC dove i voti sono stati condizionati da una pessima conversione iniziale, poi rivista e corretta e che oggi risulta godibilissima al pari di quella per Xbox, dove il titolo ha subito ulteriori migliorie grafiche fruibili grazie alle capacità tecniche di Xbox One X.

Ma non si può incolpare la critica in toto per l’insuccesso commerciale di Quantum Break, visto che si tratta ancora una volta di un ottimo videogioco uscito nel momento sbagliato per Xbox One (caso analogo a Sunset Overdrive di cui già abbiamo parlato in un precedente episodio di questa rubrica), momento in cui la console Microsoft ancora arrancava pesantemente contro lo strapotere di PlayStation 4 e non poteva contare su una base installata poi tanto ampia. Per di più i gusti dell’utenza Xbox non sono mai stati molto vicini ad esperienze narrative come Quantum Break o Alan Wake, altro titolo Remedy uscito in esclusiva che avrebbe meritato molto più successo commerciale di quanto ne ha avuto.

Forse è avendo analizzato questo fattore che la casa svedese ha preso la decisione di sviluppare il suo prossimo titolo, ancora avvolto nel mistero, in multipiattaforma invece che in esclusiva per Microsoft. Se però possedete una Xbox One o un PC da gaming e non avete ancora mai giocato a Quantum Break, fidatevi, questo è un ottimo titolo che potete recuperare per le vostre vacanze natalizie.

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