Recensione

The Way of Life, la recensione di un gioco lungo una vita

Avatar

a cura di Francesco Ursino

Il ben noto enigma della Sfinge recita: “Qual è quell’animale che al mattino ha quattro zampe, a mezzogiorno solo due e la sera tre?” Dobbiamo dire che giocando a The Way of Life questo indovinello riguardante il passare del tempo e il cambiamento dei nostri comportamenti ci è tornato alla mente molte volte: scopriamo il perché.

Vita, morte e miracoli di un avatarDefinire esattamente che tipo di gioco sia The Way of Life è piuttosto complicato: un po’ walking simulator e un po’ puzzle game, l’opera sviluppata da CyberCoconut ci permette di vivere alcuni momenti della vita di tre persone appartenenti a età totalmente differenti. Disponibile già da qualche tempo in versione ridotta e scaricabile gratuitamente su Steam, il gioco ci dà pertanto la possibilità di assistere in prima persona a episodi riguardanti un bambino, un adulto e un anziano. 

Per comprendere meglio come è strutturato il gioco, pensate a The Way of Life come a una raccolta di racconti brevi: per ognuno dei dieci capitoli disponibili, corrispondenti a determinate situazioni di vita quotidiana, è possibile vivere diversi spezzoni impersonando di volta in volta i tre personaggi, per un totale di 30 livelli. La situazione si fa più interessante nel momento in cui si comprende che il titolo dà la possibilità di compiere alcune scelte, implicite o meno, durante le varie sequenze; decidere se interagire con l’ambiente e i personaggi circostanti porterà a conseguenze che troveranno riscontro nel finale del racconto. Gli argomenti affrontati in questi piccoli episodi, dalla durata variabile intorno ai pochi minuti, riguardano tematiche importanti se non addirittura fondamentali nella vita di una persona, come ad esempio il rapporto tra padri e figli, la lotta contro le proprie paure e le proprie ansie, ma anche il difficile processo di crescita che tutti, prima o poi, dobbiamo affrontare. La narrativa, secondo il nostro giudizio, merita una valutazione sufficiente, anche se giunti alla fine rimane la sensazione che si sarebbe potuti fare di più; in alcune occasioni, infatti, le sequenze appaiono poco incisive, un po’ troppo lineari e in ogni caso non in grado di generare quell’empatia che invece si richiede in tali occasioni. In qualche caso, inoltre, la fine degli episodi ci è parsa fin troppo netta, con degli epiloghi un po’ sfuggenti. Parte di questo mancato coinvolgimento emotivo è dovuto, probabilmente, al lavoro di scrittura, che propone dialoghi e monologhi non sempre appassionanti.

Una mano che trema e che fa innervosireDal punto di vista del gameplay abbiamo in qualche modo anticipato che The Way of Life è un walking simulator plus: dopo aver scelto un determinato capitolo, infatti, si sceglierà quale dei tre protagonisti impersonare. Gli obiettivi richiesti una volta dentro una sequenza di gioco possono variare: in generale, però, il tutto si risolve in una serie di minigiochi di varia natura, che spaziano da dinamiche tipiche dei platform tridimensionali a esercizi di tempismo e attenzione. Alcuni ci hanno convinto più di altri: le sequenze riguardanti il personaggio più anziano, ad esempio, in certi casi sono state abbastanza snervanti, sia per il fatto che il nostro avatar virtuale si muoveva in modo assai lento, sia a causa del tremolio delle sue mani, che ha reso tutto più difficile. Intendiamoci: queste difficoltà, dal punto di vista della coerenza narrativa, non rappresentano per nulla una cosa malvagia, ma la sensazione è che il gioco possa risultare fin troppo punitivo andando a perdere contatto con la narrativa. Diverso, ma comunque dallo stesso epilogo, è il discorso che riguarda gli spezzoni un po’ più movimentati e che possono richiedere salti, scatti e movimenti più precisi; in questi casi, la mancanza di precisione del sistema di controllo via tastiera ci è risultata alquanto seccante. In un titolo che fa della narrazione il suo punto forte, e in cui il gameplay rappresenta comunque una via di rappresentazione delle vicende dei tre personaggi, forse si sarebbe potuto puntare su una fluidità maggiore e limare la difficoltà di alcune sezioni.

Poligoni giovani e vecchiDal punto di vista estetico The Way of Life si segnala per un apprezzabile uso dei colori; il gioco, infatti, propone tre palette cromatiche differenti a seconda dell’avatar che si sta impersonando. Se le sequenze con protagonista il bambino sono ricche di colori brillanti, i livelli incentrati sull’anziano virano su tonalità soggette a un forte effetto seppia. Dal punto di vista grafico, inoltre, gli sviluppatori hanno optato per uno stile alquanto stilizzato in cui i grandi poligoni che compongono i personaggi non lasciano spazio a occhi, naso e bocca, dando alle figure le sembianze di pupazzi. Una scelta, questa, che tutto sommato non ci sentiamo di condannare ma che non ci ha entusiasmato, considerato anche che il titolo non rappresenta di certo una produzione dal budget elevato.Il comparto sonoro propone invece note positive: in più di una occasione, infatti, è possibile ascoltare musiche di sottofondo ispirate e in grado di accompagnare in maniera adeguata la vita dei tre personaggi. È un peccato, a questo proposito, che l’opera non proponga alcuna linea di dialogo doppiata, affidandosi invece esclusivamente a una narrazione testuale, in ogni caso completamente localizzata in italiano. Ottima la resa, come era lecito aspettarsi, dal punto di vista hardware: il titolo è molto leggero, non incide in maniera evidente sulle risorse di sistema.

Requisiti minimi:Sistema operativo: Windows 7Processore: 64 Bit Dual Core ProcessorMemoria: 4 GB di RAMScheda video: Dedicated Graphic CardDirectX: Versione 9.0Memoria: 2 GB di spazio disponibile

Requisiti consigliati:Sistema operativo: Windows 10Processore: 64 Bit Quad Core ProcessorMemoria: 8 GB di RAMScheda video: NVIDIA® GeForce® GTX 750 TI or EquivalentDirectX: Versione 10Memoria: 2 GB di spazio disponibile

– Idea di fondo molto carina

– Alcune sequenze propongono tematiche interessanti

– La narrativa appare spesso poco incisiva

– Gameplay con problemi vari e alle volte un po’ irritante

6.5

The Way of Life è un titolo che si basa su un’idea veramente interessante: la possibilità di vivere momenti di vita dal punto di vista di tre soggetti di età differente è affascinante e, in alcuni momenti, regala buone sensazioni. La varietà di situazioni e di tematiche affrontate, unita alla possibilità di compiere scelte che possono determinare il finale della storia, risultano sicuramente intriganti. È un peccato, allora, che la narrativa non sia spesso molto incisiva e che il gameplay alle volte si dimostri inutilmente punitivo e mal congegnato.

Voto Recensione di The Way of Life, la recensione di un gioco lungo una vita - Recensione


6.5