Recensione

The Walking Dead: A New Frontier - Ep. I Parte II

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a cura di Francesco Ursino

Dopo aver analizzato la parte iniziale del primo episodio di The Walking Dead: A New Frontier, chiamato Ties that Bind, è giunto il momento di concentrarci sull’epilogo di questo primo atto che, lo diciamo subito, ci ha convinto sotto molti aspetti, lasciandoci però un dubbio abbastanza importante. Scopriamo subito di cosa stiamo parlando, ma non prima di avervi avvertito del pericolo di grossi spoiler sulla prima parte di avventura.

Iniziamo a fare sul serioL’epilogo della prima sequenza narrativa di questa nuova stagione targata Telltale era stato occupato da un colpo di scena ben riuscito, ovvero l’attacco di misteriosi predoni ai danni di Javier, Clementine e il resto dei personaggi appena conosciuti. Un attacco decisamente doloroso visto che, in maniera abbastanza brutale, lo scontro a fuoco aveva ferito in maniera grave Kate, e ucciso la povera Mariana, una delle nipoti di Javier. Questo avvenimento, nel secondo atto, darà il via ad un susseguirsi di momenti di tensione elevata che, nel complesso, restituiscono un episodio dal ritmo molto alto, emozionante e convincente sul piano narrativo. In questa stagione, l’attenzione sembra essersi già concentrata verso un nemico ben preciso, e sulla presenza di differenti città che rappresentano i poli di attrazione dei survivor impegnati a non diventare preda degli zombi. Questa impostazione crea dinamiche decisamente interessanti, cui si affianca anche la presenza di personaggi che iniziano a convincere; soprattutto Kate, in effetti, si è dimostrata in questi due episodi una figura dalle sfaccettature tutto sommato profonde, mentre dobbiamo ancora sospendere il nostro giudizio definitivo sul buon Javier. In effetti, il titolo ha già dato al giocatore la possibilità di plasmare in qualche modo questo nuovo protagonista principale, attraverso scelte che indirizzano alcune micro-aree narrative verso direzioni precise. Ritornerà, inoltre, la sempre più convincente Clementine, e dobbiamo ripetere come la sua presenza rappresenti al tempo stesso l’elemento finora più affascinante del titolo, ma anche il più pericoloso dal punto di vista delle dinamiche di gioco. Su questo ultimo punto torneremo meglio dopo, mentre è più utile in questa sede ribadire le sensazioni contrastanti che abbiamo avuto anche in questo episodio agendo a fianco della piccola eroina accoppa-zombi. Quella che abbiamo davanti è una figura in qualche modo familiare, ma allo stesso tempo differente, più dura e cinica, che lascia trasparire il suo essere ancora ragazzina. Questa sensazione è data probabilmente dal fatto che, all’interno dell’arco narrativo, gli avvenimenti accorsi tra la fine della seconda stagione e l’inizio della terza sono tutt’altro che ravvicinati, come invece si è naturalmente portati a credere. Complessivamente, però, questa seconda parte di Ties that Bind si presenta in maniera decisamente forte e convincente, per altri 90 minuti che scivoleranno via in maniera estremamente piacevole ed appassionante. Le contraddizioni del titolo, però, risultano anch’esse evidenti.

Come faccio a non fidarmi?Questa ultima parte di episodio rappresenta probabilmente uno degli atti più riusciti dall’inizio della seconda stagione della saga. Il continuo susseguirsi di eventi, inframezzati da piccole pause e momenti più lenti risulta veramente ben riuscito, ma non possiamo non sottolineare due elementi della sceneggiatura che non ci hanno convinto. Il primo è comune un po’ a tutte le stagioni di The Walking Dead viste finora, e non rappresenta una grande problematica, sebbene vada sottolineata. Il fatto che Javier venga eletto a capo del piccolo gruppo di survivor protagonista di questo episodio, in effetti, appare una forzatura comprensibile ma che forse poteva essere resa in maniera migliore. In fondo, il nostro si ritroverà assieme a quelli che sono tutto sommato estranei, e soprattutto ex abitanti dello stesso insediamento. Non si comprende bene perché dovremmo essere proprio noi quelli sui cui cade tutta l’inerzia delle decisioni principali. In ogni caso, si tratta di una dinamica già presente in passato, e che anzi nella seconda stagione era ancora più stridente, visto che per larghi tratti era proprio la piccola Clementine la leader di un gruppo di survivor adulti e vaccinati. Il grande inghippo narrativo, però, è un altro, e riguarda proprio Clementine. Mettiamola così: il gioco sembra pretendere che noi, in quanto Javier, non conoscessimo la piccola eroina fino all’incontro avvenuto nell’atto precedente. È un particolare centrale, perché in questa seconda parte di episodio andranno prese decisioni importanti che riguardano Clementine, ed è normale come tutto ciò vada a distorcere la percezione del giocatore. Dal punto di vista logico, infatti, in più di un’occasione avremmo dovuto agire contro quello che ci indicava la ragazzina, ma d’altra parte sapevamo bene come non sarebbe stato giusto far danno a quella che è stata la nostra compagna di viaggio finora, e che abbiamo addirittura controllato in prima persona. Si tratta di un equivoco evidente, che probabilmente ci accompagnerà durante tutta questa stagione, e che pare riguardare la maggioranza dei giocatori. Spulciando le percentuali di scelta degli altri utenti, infatti, emerge chiaramente come la gran parte non voglia andare in nessun modo contro Clementine; tutto questo, peraltro, anche a costo di effettuare azioni che – francamente – non si sarebbero mai compiute se al posto della giovane eroina ci fosse stato un personaggio effettivamente conosciuto solo nell’episodio precedente.

– Ritmo alto e un susseguirsi di avvenimenti avvincenti

– Determinati personaggi iniziano a mostrare sfumature interessanti

– Alcune decisioni avranno un peso immediato e concreto

– Avere al fianco una “nuova” Clementine è sempre più affascinante…

– …ma crea un punto interrogativo sulla sceneggiatura

– Qualche scorciatoia narrativa

8.0

La seconda parte di Ties that Bind mostra le vere potenzialità di The Walking Dead: A New Frontier, con un episodio dal ritmo narrativo assai elevato, numerosi avvenimenti emozionanti e personaggi che iniziano a farsi ben volere. In quello che pare essere l’atto narrativamente più interessante dall’inizio della stagione scorsa, però, si fa strada un equivoco che riguarda Clementine, ed il modo in cui il giocatore agisce nei suoi confronti. Il finale di episodio, anche questa volta a sorpresa, in ogni caso ci spinge a chiederci quali direzioni potrà prendere questa nuova stagione, iniziata con un episodio complessivamente molto positivo ed avvincente.

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8