The Division: Snowdrop Engine

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Cosa significa lavorare oggi a un vero titolo tripla A che possa distaccarsi da una generazione di console giunta ormai al crepuscolo? Cosa si può fare per far compiere un generoso passo in avanti al gaming moderno? Sono queste le domande che i ragazzi di Massive Entertainment si saranno posti pensando a The Division, un titolo che sente la necessità di espandersi in modo intelligente, non puntando tutto sulla potenza bruta.

Generazione di fenomeni
Direttamente dalla GDC 2014, arrivano ulteriori chiarificazioni e approfondimenti sui metodi di lavoro degli sviluppatori, che si stanno occupando di questo ambizioso progetto dal grande potenziale, a cui manca ancora una data ufficiale di uscita. Massive sta cercando di spingere l’acceleratore su quello Snowdrop Engine che fa dell’adattabilità il suo maggior motivo di vanto, in modi che potrebbero effettivamente cambiare in meglio le basi dello sviluppo, accelerandolo a dismisura e ampliando il concetto stesso di creatività. Più i giochi diventano grandi, più i progetti cominciano a essere complessi da gestire; l’ampiezza delle mappe e delle variabili da tenere in considerazione al loro interno sta diventando mostruosa, e spesso crescere significa dover far fronte a lunghi periodi di sviluppo, che si allungano nel momento in cui si ha la necessità di fare una revisione finale attenta e il più possibile meticolosa. Per Massive, crescere non significa solo creare ambientazioni venti volte più grandi dei titoli della passata generazione; significa piuttosto migliorare, utilizzando un motore capace di allinearsi a un preciso stile di lavoro. Ciò, vuol dire sostanzialmente riuscire a sperimentare liberamente, inventare e non subire costrizioni creative di alcun tipo. Dalla teoria alla pratica, il nucleo di Snowdrop è un sistema di scripting basato sui cosiddetti nodi, che vanno a influenzare ogni aspetto del motore: dall’interfaccia utente, al rendering; dall’IA, fino ad arrivare agli elementi e agli eventi precalcolati delle missioni. Gli asset vengono creati con grande velocità, possono essere visti in anteprima, e l’interazione con le diverse parti è immediata, semplice, intuitiva, e aiuta ad effettuare delle modifiche “al volo” senza dover gettare alle ortiche del tempo prezioso. Oltretutto, la sua facilità di configurazione permette di sperimentare molte soluzioni, pertanto il lavoro di diverse figure chiave riesce a essere privo di vincoli e creativo ai massimi livelli. Giusto per fare un esempio, chi si occupa esclusivamente degli ambienti e chi si occupa invece del lato prettamente tecnico e della messa in scena, potrà in egual misura utilizzare l’editor tramite la disposizione a piacimento di alcune “finestre” da collegare con dei “fili” in maniera organica, unendo di fatto le diverse parti di gioco realizzate da sviluppatori con mansioni anche molto diverse tra loro.

Costruire il futuro
Lavorare con lo Snowdrop Engine è quasi come tornare bambini e capire come la combinazione di tanti pezzi può sempre dare un risultato apparentemente irraggiungibile o inaspettato. Si tratta quasi di un puzzle pieno di tasselli, che se posizionati nel punto giusto, danno vita a un’immagine chiara e ben definita. Bisogna però capire bene come unirli, e dopo di ciò, si può praticamente fare qualunque cosa uno sviluppatore desideri. Come coi LEGO, ci sono diversi blocchi, alcuni dei quali dotati di una struttura basilare davvero semplice. Immaginate di avere un centinaio di questi pezzi, tutti con le caratteristiche adatte alla creazione di un palazzo; combinandoli in modo creativo, si possono creare grattacieli, condomini o semplici abitazioni. Dopo un lavoro complementare sulle superfici delle facciate e sulle rifiniture, moltiplicando i palazzi si può arrivare a realizzare anche l’ossatura di una piccola cittadina, magari proprio una di quelle che avete già visionato in qualche filmato promozionale di The Division, che vuole servirsi a tutto tondo della semplicità di utilizzo dello Snowdrop. Gli sviluppatori stanno lavorando al titolo con gran divertimento, elaborando una serie di idee fantastiche a cui probabilmente in pochi avevano davvero pensato fino a oggi. La potenza e l’alto grado di fruibilità degli strumenti, poi, consentono a tutti di eccellere nelle proprie creazioni; unendole, Massive sta riuscendo ad ottenere una grafica di grande impatto, parecchie innovazioni, e una serie di funzionalità semplicemente uniche. C’è un equilibrio che deve essere rispettato tra la filosofia del team di sviluppo e la potenza della tecnologia, e considerando la sicurezza con la quale il team di Ubisoft ha parlato delle fasi creative di The Division, l’impressione generale è che stavolta potremmo davvero avere qualcosa di stupefacente e inaspettato, dalle qualità potenzialmente sopra le righe.

The Division nasce dalle meraviglie dello Snowdrop Engine, un motore di gioco capace di lasciare grandissimo spazio alla creatività degli sviluppatori, senza costringerli a limitare le proprie risorse e idee. Semplice da usare, intuitivo e adatto a ogni esigenza, probabilmente lo vedremo anche in altri titoli sviluppati da Ubisoft.