Recensione

The Book of Legends

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a cura di Specialized

Chi già conosce le produzioni indie di Aldorlea (tra cui Millennium, Asguaard, Laxius Force) saprà già cosa a cosa trovarsi di fronte giocando a The Book of Legends, J-RPG che si rifà alla grande tradizione ruolistica dell’era 16 bit (SNES-Megadrive). Il gioco era già arrivato sul mercato a fine 2012 con l’acquisto diretto sul sito dello sviluppatore, ma da alcuni giorni è approdato anche su Steam e al momento di scrivere è in offerta a 6,99 euro con oltre il 50% di sconto rispetto al prezzo standard di 14,99 euro.
Un eroe di nome Jordan
Una ghiotta occasione per fare proprio un titolo molto interessante se siete nostalgici di quel periodo e se già conoscete il livello medio delle produzioni Aldorlea, che salvo rare eccezioni si è sempre mantenuto su standard piuttosto alti. The Book of Legends sembra partire come tantissimi altri J-RPG dell’epoca, con un mondo in pericolo, un demone che sta per risvegliarsi e un eroe (il guerriero Jordan) chiamato a risolvere la situazione. In effetti l’originalità della trama non è il punto forte del gioco, ma bastano pochi dialoghi (purtroppo i testi sono solo in inglese) per accorgersi di una differenza sostanziale. The Book of Legends infatti non si prende mai sul serio, cercando anzi di instaurare fin da subito un’atmosfera leggera, divertente e spesso ai limiti del demenziale, con il nostro alter ego Jordan che non risparmia battute e doppi sensi e si rivolge a tratti al giocatore stesso. Il fatto poi che il nostro party potrà essere formato anche da animali (il primo compagno che troveremo è infatti una gallina) aggiunge un ulteriore elemento di colore e leggerezza, così come la stralunata tipologia di nemici che dovremo affrontare nel corso delle 40-50 ore di gioco.
Non sarete mai soli
Già, perché The Book of Legends è un gioco di ruolo vastissimo ed estremamente longevo, proprio come eravamo abituati più di vent’anni fa. L’esplorazione è un elemento fondamentale sia per trovare tesori, sia per scoprire la trentina di personaggi che potremo aggiungere a rotazione al nostro party. Ognuno di essi è dotato di una precisa personalità, di armi e di skill proprie, ma la cosa ancora più interessante è che alcuni personaggi potranno essere incontrati e reclutati solo se prendiamo determinate decisioni, incentivando così a rigiocare una seconda volta il tutto per prendere bivi narrativi diversi (e non mancano finali multipli per i più completisti). Oltre all’esplorazione ci sono naturalmente gli immancabili combattimenti a turni in modalità “random”, ovvero senza vedere direttamente i nemici sulla mappa di gioco (a parte qualche rara eccezione). In questo caso è tutto molto classico, con una visuale in soggettiva dei nemici e le opzioni per attaccare, utilizzare skill e incantesimi, tentare la fuga e guadagnare punti esperienza per passare di livello.
Ma una mappa no?
I controlli tramite mouse o tastiera sono semplicissimi e la grafica in pieno stile retrogaming svolge dignitosamente il proprio compito, mentre abbiamo apprezzato di più il comparto sonoro grazie alle belle musiche in salsa 16 bit. Se longevità, caratterizzazione dei personaggi e combattimenti rendono The Book of Legends un titolo di sicuro pregio, bisogna sottolineare anche i difetti. Il più evidente è da ricercare nell’assenza di una mini-mappa per orientarsi in location fin troppo simili tra loro e con tantissime diramazioni, soprattutto quando si devono affrontare i dungeon. La quantità di dialoghi è poi notevole e per chi non è molto abituato a perdere interi minuti per leggere una discussione, o per chi non sa bene l’inglese, si tratta di un limite da non sottovalutare. Anche un vero e proprio tutorial non avrebbe fatto male (le mini-guide disponibili all’inizio del gioco non parlano di alcuni elementi del gameplay), senza dimenticare che il tono leggero e scherzoso (il gioco non si prende mai sul serio) potrebbe non piacere a tutti, così come il look retro. Nel complesso però sono molti di più i pregi che non i difetti e con una manciata di euro ci si porta comunque a casa un titolo solido, molto longevo e ideale per i ruolisti più nostalgici.    

– Ottima longevità

– Gameplay solido e classico

– Rigiocabile

– Manca una mini mappa

– Dialoghi fin troppo frequenti

8.0

The Book of Legends è il classico retro J-RPG targato Aldorlea e come tale risulta un titolo longevo, solido, interessante, pieno di cose da fare e di personaggi e segreti da scoprire. Di contro una formula così classica aggiunge poco ai già tantissimi esponenti del genere che oggi si rifanno all’epoca SNES-Megadrive, senza dimenticare i dialoghi molto fitti (solo in inglese purtroppo) e il rischio di perdersi spesso vista l’assenza di una mini-mappa. Nonostante ciò The Book of Legends convince e appassiona, soprattutto se si ha molto tempo da dedicare all’esplorazione di questo ennesimo mondo fantasy disegnato e musicato nel melanconico splendore dei 16 bit.

Voto Recensione di The Book of Legends - Recensione


8