Recensione

Tank! Tank! Tank!

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a cura di Specialized

L’idea di fondo di Tank! Tank! Tank! non sarebbe neanche male. Immaginatevi di comandare carri armati di ogni genere, grandezza ed estetica armati di tutto punto; in più aggiungete un contorno in stile manga votato all’estrema leggerezza, ironia dilagante e “mostroni” da film Toho degli anni ’50-’60 intenti a distruggere e devastare intere città. Come contorno c’è anche la possibilità di fotografarsi il viso con la fotocamera del GamePad e di appiccicarlo sul proprio avatar. Insomma Namco Bandai ha fatto davvero di tutto per rendere leggero, scanzonato e anche un po’ “sciocchino” questo shooter di carri armati, disponibile su Eshop gratuitamente in una specie di versione demo ampliata.
Alla torretta ci pensa il gioco
Scaricando i circa 2 GB di Tank! Tank! Tank! senza spendere nulla, si hanno infatti a disposizione solo tre modalità multiplayer offline fino a quattro giocatori, ma si è limitati a un massimo di tre sessioni giornaliere. Invece, se si vuole intraprendere anche la Campagna principale a due giocatori e sfruttare la modalità multiplayer più interessante (My Kong), si devono acquistare i relativi pacchetti aggiuntivi per un totale di 20 euro. Diciamo chiaramente che senza queste due aggiunte il gioco ha davvero poco da mostrare, ma anche acquistando il pacchetto completo Tank! Tank! Tank! si rivela una delusione piuttosto cocente. Tanto per cominciare il comparto grafico è tra i peggiori visti su Wii U fino ad ora, soprattutto per la povertà delle location, i modelli dei tank e l’impatto generale dei mostri; se non fosse per l’alta definizione, sembrerebbe di giocare su Wii e questo non è certo un complimento. Il secondo grande difetto che si nota da subito è l’astrusità dei controlli, nel senso che non è possibile comandare la torretta del nostro tank con uno stick analogico se non quando il carro armato è fermo (cioè quasi mai); è infatti il gioco stesso a “suggerire” automaticamente la mira e una tale impostazione, soprattutto quando siamo circondati dai nemici e il caos regna sovrano, ci impedisce di mirare dove vogliamo con i risultati che si possono facilmente immaginare.
Un garage pieno di tank
L’andamento del gioco è talmente veloce, caotico e senza pause che alla fine ci si preoccupa solo di premere il tasto per l’attacco e di raccogliere le armi potenziate sparse per i livelli; queste hanno munizioni limitate, ma per fortuna si possono raccogliere più volte e senza di esse non farete molta strada, soprattutto se dovete attaccare i mostri e i robottoni più ciclopici. Nel complesso la ripetitività di una tale formula di gioco è così lampante che già dopo la prima ora di gioco si vede praticamente tutto quello che Tank! Tank! Tank! ha da offrire. Certo, se si segue la Campagna principale c’è un pizzico di varietà tra le varie location (ma proprio un pizzico), ma il gameplay è davvero poca cosa e anche il sistema di upgrade è alquanto discutibile. In pratica per potenziare il nostro tank e sbloccarne di nuovi si deve raccogliere un certo numero di medaglie; peccato che dopo un po’ tale richiesta si faccia talmente esosa da costringere a rigiocare ai livelli già completati per guadagnare sempre più medaglie. Una scelta che non fa altro che amplificare il già fortissimo senso di ripetitività, ma se si vuole ampliare il proprio garage di tank rimane l’unico modo possibile. 
Meno male che c’è il multiplayer
Ecco perchè giocare a Tank! Tank! Tank! in completa solitudine nella Campagna o nelle modalità multiplayer, dove gli altri tank alleati sono comandati dalla CPU, è certamente la scelta peggiore. Ci si annoia davvero in fretta e non c’è nemmeno un grande spessore grafico che possa giustificare la curiosità di vedere i livelli che ci aspettano. Se invece si invita qualche amico e si gioca in quattro, le cose migliorano di poco nelle tre modalità principali (Free For All, Deathmatch, Team Deathmatch), anche se il vero plus del gioco è My Kong. In questa modalità a pagamento, oltre a incollare il proprio faccione sulla testa del gigantesco scimmione mech che andiamo a impersonare, sfruttiamo il GamePad e controlliamo il Kong in maniera diversa (e anche più efficace) rispetto ai tank. Gli altri tre giocatori muniti di Wiimote devono invece attaccarci e il tutto assume connotati più vari e divertenti rispetto al gioco principale. Certo, 10 euro per una simile modalità sono molti e si sente non poco l’assenza del multiplayer online, anche perchè non tutti possono trovare ogni volta tre amici con altrettanti Wiimote. Tirando le somme, Tank! Tank! Tank! mostra un minimo di interesse solo grazie al multiplayer e in modo particolare alla modalità My Kong, ma anche così è davvero troppo poco per sperare in una piena sufficienza e i 20 euro richiesti sono sinceramente troppi. 

– La modalità My Kong è divertente

– Ritmo frenetico

– Grafica mediocre

– Gameplay ripetitivo

– Multiplayer solo offline

– Controlli a dir poco discutibili

4.5

Si salva davvero poco in Tank! Tank! Tank!, sparatutto “corazzato” con cui Namco Bandai vuole fare il verso a Earth Defence Force in chiave ancor più parodistica e scanzonata. Il risultato però è mediocre sia sul versante tecnico, sia su quello del gameplay, con una formula di gioco noiosa e ripetitiva che stanca già dopo la prima ora. Qualcosa si salva giusto nel comparto multiplayer (niente online però) e soprattutto nella modalità My Kong, ma a parte questo risparmiate pure i 20 euro richiesti o, se proprio siete indecisi, scaricate prima la versione gratuita e fatevi un’idea.

Voto Recensione di Tank! Tank! Tank! - Recensione


4.5