Recensione

Syberia

Avatar

a cura di Upe

Non credo che, abituati alle frenetiche azioni performate ultimamente sulla nera console, l’impronta di Syberia possa piacerci. Oppure no? Lasciamo un attimo da parte tali preconcetti, liberiamo la nostra mente. Nella vita, come qualcuno mi ha detto, bisogna provare di tutto, almeno una volta. Questa è sicuramente un verità, alla quale ho sempre dato fiducia… ed ora faccio fatica a sedermi!!!

L’automazione degli automiProtagonista di questa nostra avventura è l’avvenente Kate Walker, avvocato presso uno studio newyorkese. L’incarico affidatole consiste nel recarsi a Valadilene, un pesino delle alpi svizzere, per definire la compravendita di una fabbrica di automi. Il suo arrivo, però, passa inosservato a causa di un triste avvenimento che ha toccato la piccola cittadina. E’ giorno di lutto e si stanno svolgendo dei funerali. Si sta omaggiando la scomparsa della signora Anna Voralberg, proprietaria, guarda caso, dell’omonima industria. Proprio quell’industria per la quale Kate si trova in Europa. Comunque, cinicamente parlando, il fatto non sembra guastare più di tanto gli affari commerciali. Tanto più in relazione agli accordi esistenti. Basta trovare il notaio incaricato e il piatto è servito. Una breve telefonata allo studio legale, un fax…e via verso la casa dell’anziano professionista. Qui, purtroppo, una brutta sorpresa ci aspetta. Veniamo informati, tramite una lettera consegnata giorni prima dalla Voralberg al notaio, dell’esistenza di un erede. Il fratello minore di Anna che tutti (noi compresi) credevano defunto da anni. Nella missiva si accenna anche alla sua possibile dimora, avvalorata da un timbro postale riportante l’indicazione Siberia occidentale. La questione ora si complica. Non è possibile concludere la transizione commerciale, in virtù dei nuovi fatti. Urge trovare una soluzione. Bisogna mettersi sulle tracce del giovane (eufemismo) e unico legittimo proprietario…

Un lungo viaggio, nei classici dei videogiochiCome accennavo in apertura, la struttura portante, il gameplay, è quello classico delle avventure grafiche. Sul pc la definizione ad hoc è punta e clicca. Sulla nostra amata console, ultimamente, non ci sono stati molti esponenti del genere e quei pochi coraggiosi non hanno avuto vita facile. Cito Monkey Island, una perfetta conversione in tutti i sensi, bug compresi. Più recentemente Largo Winch, poco conosciuto in Italia ma molto apprezzato in terra francese, che proponeva una storia decisamente adulta, con accenni sessuali. Il tratto d’unione è il medesimo: interagire con vari personaggi, investigare e trovare la giusta via per la risoluzione di alcuni enigmi, semplici o meno. Ed ecco Syberia, nel suo tentativo di differenziarsi dalla concorrenza, proporre la sua visione semplicistica e (molto) lineare. I puristi farebbero bene a drizzare le orecchie!La semplicità, oltre che nelle gestione dei dialoghi, in cui bisogna scegliere tra risposte predefinite, si avverte anche nell’utilizzo dei vari oggetti raccolti. Non bisogna, come spesso accaduto in passato, provare qualsiasi cosa abbiamo incamerato. Qui la situazione non ammette errori, se la cosa è giusta per una determinata azione la forma del puntatore ce lo farà capire immediatamente. Niente frustrazione da ‘svirgolamenti’ intellettivi, quindi, ma celerità nelle soluzione dei rebus, con tutto ciò che ne consegue (qualcuno parla di scarsa longevità?). Questi ultimi, inoltre, sono diametralmente opposti agli irrazionali trabocchetti di casa Lucas. La logica degli eventi è quanto di più ‘normale’ ci possa essere, con pochi elementi di interazione per singole schermate di gioco. Ne consegue una elementarità abbastanza marcata, dove difficilmente si resterà bloccati senza sapere cosa fare. I puristi riaddrizzino le antenne!!Naturalmente il sistema di controllo, perdendo l’uso del mouse, usufruisce a pieno del dual shock. Niente ‘punta e clicca’, ma gestione diretta sul personaggio, come se si trattasse di un qualunque gioco di azione. Compreso il tasto deputato alla corsa. Molto semplificata, in questo senso, anche la gestione dell’inventario, di immediata consultazione. Così come il puntatore, realizzato in maniera impeccabile e agevolmente comprensibile nelle diverse espressioni: raccogli, osserva, apri e agisci.

Un bel vedere e un bel sentireNon mi riferisco alla bella protagonista, anche se, bisogna dirlo, di cose ne ha da mostrare. Il porting dal computer ripropone, se pur con minore definizione (la risoluzione televisiva non eccelle), tutta la magnificenza grafica dei fondali. Si tratta di sfondi non poligonali, ma disegnati a mano e renderizzati. Alla Resident Evil per intenderci. Soltanto che, nel nostra caso, la qualità è a livelli di eccellenza. La contropartita, come abbiamo avuto modo di capire con anni di esperienza, c’è e si vede pure. Frequenti caricamenti segnano il passo da uno scenario all’altro; percorsi obbligati inducono a innaturali, quanto buffe, movenze; inciampi, incagli o come volete chiamarli, del modello poligonale del personaggio con gli elementi di contorno, si susseguono incessantemente. Un consiglio: evitate di camminare troppo accostati a muri, panchine o altro. Particolarmente sentita e coinvolgente la colonna sonora, con musiche degne delle migliori produzioni cinematografiche. Anche per quel che concerna la localizzazione, nella nostra amata lingua, niente da eccepire, con dialoghi convincenti e ottimamente recitati. Il vero merito, tralasciando la discreta realizzazione tecnica, viene dalla sceneggiatura. Una storia incredibilmente coinvolgente ed appassionante, legata a meraviglia, che non potrà fare a meno di sorprendervi. Questa è la vera forza di Syberia, quel ‘quid’ in grado di incollarvi al televisore solo per sapere come và a finire. Se la apprezzerete, come ritengo, potrete chiudere gli occhi sui difetti, sulla eccessiva lentezza complessiva e sulla eccessiva semplicità. Vi lascerete trascinare in un racconto che, forse, avrebbe avuto maggior splendore sulle (immortali) pagine di un libro.

– Storia veramente ben scritta

– Grafica bidimensionale di ottimo livello

– Troppo facile

– Ritmo di gioco lento

7.5

O si ama o…

Syberia non rappresenta la massima espressione, o meglio, quello che il videogiocatore medio di PS2 si aspetta. Abbiamo constatato, e i fatti parlano chiaro, che altri esponenti del genere non hanno goduto di molta fortuna. E’ un gioco ‘tranquillo’, senza scosse adrenaliniche. E’ un racconto da assaporare con calma, gustandolo piano piano e fino in fondo. Se capite questo e lo affrontate con lo spirito giusto, saprete coglierne le mille sfumature e la soddisfazione sarà grande. Per quanto, come detto, i ‘duri’ delle avventure grafiche potrebbero storcere la bocca, vuoi per la semplicità degli enigmi, vuoi per la linearità degli eventi. Quindi, pensateci bene, potrebbe diventare lo scopo della vostra vita (per qualche tempo)… o un comodo sottobicchiere per il resto dei vostri giorni.

Voto Recensione di Syberia - Recensione


7.5