Recensione

Splatoon

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a cura di LoreSka

Questa recensione giunge a tre mesi di distanza dalla nostra prima recensione. Splatoon è oggi un gioco diverso da quello visto al momento del lancio, e questo è il nostro giudizio finale sul titolo.
Chi l’avrebbe mai detto? Splatoon, alla fine, è davvero cresciuto. Tassello dopo tassello, il titolo uscito lo scorso 29 maggio, in poco più di tre mesi si è trasformato. Sapevamo che Nintendo avrebbe mantenuto le promesse, ma non avevamo idea delle potenzialità di questo prodotto fino a quando, con l’arrivo dell’ultimo importante aggiornamento datato 6 agosto e l’ulteriore recente update del giorno 2 settembre, abbiamo potuto finalmente iniziare a parlare di traguardo per l’opera di Nintendo. Oggi Splatoon non è lo stesso gioco che giocammo la scorsa primavera: alle soglie dell’autunno, questo titolo è più grande, più bello, più variegato che mai, e – finalmente – siamo pronti per tirare le somme su questo capitolo.
Ecco a voi il numerino magico che vi farà felici!
Prima di tutto, una nota: la recensione ha finalmente il voto. Sì, ce l’avete chiesto e sì, abbiamo atteso a lungo. Forse troppo a lungo. In ogni caso, questi tre mesi e mezzo ci hanno permesso di riflettere molto su questo gioco, lasciandoci giungere alla conclusione che, alla fine dei conti, la nostra sia stata una scelta giusta. Rispettiamo le motivazioni di chi, al day one, ha pubblicato un giudizio definitivo; tuttavia, gli articoli scritti tre mesi fa descrivono una situazione molto diversa di quella che trovate oggi, e crediamo che questo gioco – uno dei più importanti presenti su Wii U – meriti di essere rivisto.
Molte delle meccaniche centrali di Splatoon sono rimaste inalterate, e quanto trovate nella recensione originale è ancora perfettamente valido, nel bene e nel male. Nintendo, infatti, non ha praticamente messo mano agli aspetti più controversi del gioco, limitandosi ad ingigantirne i contenuti con l’arrivo di nuove mappe, nuove armi e nuove modalità. Questa peculiarità, dunque, ci impedisce di parlare di veri e propri miglioramenti nel gameplay, nell’interfaccia o nella libertà concessa al giocatore. Splatoon, dunque, è migliorato solo da un punto di vista contenutistico grazie ai suoi continui aggiornamenti gratuiti; un aspetto che, come vedremo, si è comunque rivelato cruciale per l’assegnazione di un voto così positivo.
Nuove modalità, nuove armi, nuove mappe
Al momento del lancio, imbrigliati da una versione review priva di alcuni contenuti, quello che avevamo fra le mani era un prodotto ricco di potenziale ma altamente incompleto. Una sola modalità non classificata e una modalità ranked con una sola tipologia di partita, più un 1vs1 in multiplayer locale. E, naturalmente, la campagna single player.
Oggi, invece, abbiamo a disposizione tre diverse tipologie di partita per la campagna ranked, una lobby privata, una modalità a squadre di amici e il level cap alzato da 20 a 50. La varietà di questa offerta si arricchisce ulteriormente con l’arrivo di un gran numero di nuove armi, che contribuiscono a una maggiore variazione nel loadout del proprio personaggio. Ai consueti spara-inchiostro a ripetizione, a impatto, a distanza e ai rulli si sono aggiunti i pennelli, le gatling gun, le pistole zapper, numerose armi a carica e i secchielli di vernice. Dal punto di vista dell’arsenale, dunque, Splatoon oggi ha ben 24 armi in più rispetto allo scorso maggio: la dimensione dell’armeria è quasi raddoppiata. Purtroppo ad ogni arma corrisponde ancora uno e un solo loadout, impendendo al giocatore una reale personalizzazione del proprio personaggio. Per contro, crediamo che questo aspetto abbia contribuito in buona misura al bilanciamento del gioco, che è risultato molto meno problematico delle fasi iniziali, con combattimenti piuttosto variegati e un alto tasso di specializzazione da parte dei giocatori che tendono a prediligere un arma e a farla “propria” nel giro di poche settimane. Abbiamo incontrato giocatori di alto rango capaci di fare delle vere e proprie magie a prescindere dall’arma utilizzata, un segno che Nintendo ha saputo rendere il gioco variegato quanto basta per accontentare tutti i palati e tutti gli stili di gioco. Nintendo, inoltre, ha bilanciato il gioco patch dopo patch, mettendo una pezza a tutti (o quasi tutti) gli exploit trovati dai giocatori e nerfando alcune armi e riducendo sensibilmente la potenza del Kraken, un’arma speciale che si era rivelata fin troppo efficace al day one.
Le nuove mappe sono sei, con una settima in arrivo prossimamente. La qualità è altalenante, ma comunque sempre di buoni livelli. Una mappa come Porto Polpo sembra dimenticarsi della verticalità del gioco, gettandoci in un labirinto di container dove aggirare il nemico è più facile del previsto (così come è più facile ritrovarsi nemici alle spalle). Serra di Alghe, al contrario, punta tutto sulla presenza di passaggi soprelevati – spesso con griglie che impediscono la trasformazione in seppia senza cadere. Anche Torri Cittadine e Molo Mollusco puntano sulla verticalità, con quest’ultimo ad includere ben quattro livelli di altezza che rendono i camper un vero incubo in alcune tipologie di partita ranked. Campeggio Totan è una mappa caratterizzata dalla presenza di numerosi ponti e circondata dall’acqua, in cui le coperture si riducono al minimo. Cime Scogliose, ultima arrivata, è una mappa molto grande e un vero paradiso per i cecchini che possono appostarsi sulle numerose torri. La varietà c’è, e anche se l’aspetto di alcune mappe è totalmente privo di ispirazione (vedi Porto Polpo, davvero bruttino), in generale i DLC sono più che soddisfacenti.
Come abbiamo detto in apertura, le grandi novità di Splatoon includono la presenza di due nuove sottomodalità per la modalità ranked. Oltre a Zona Splat, presente sin dal day one, Nintendo ha scelto di arricchire il tutto con la modalità Bazookarp – una sorta di ruba la bandiera in cui la bandiera stessa è anche una potente arma a carica – e con la modalità Torre Mobile, una variazione del consueto king of the hill in cui è la zona conquistata si muove da sola verso un traguardo quando si trova in possesso di una squadra, in una sorta di virtuale (ed entusiasmante) tiro alla fune. Siamo rimasti positivamente sorpresi, in quanto queste due nuove modalità si sono rivelate essere molto più ispirate ed originali della caotica Zona Splat, e Nintendo ha saputo mostrarci alcuni elementi davvero innovativi nel mondo degli sparatutto. La modalità Torre Mobile, in particolare, potrebbe funzionare in numerosi sparatutto se opportunamente rivista, e ci auguriamo che questa idea sia fonte di ispirazione per altri giochi in futuro.
Infine, la presenza della nuova modalità partita privata fino a 4vs4 (anche con squadre in numero sbilanciato) e la presenza delle partite a squadre con gli amici sono un vero toccasana. Quest’ultima modalità, in particolare, è riservata alle partite classificate e consente di competere ad altro livello con una squadra composta esclusivamente da conoscenti. Tutto questo, però, non fa che mettere ancora una volta a nudo la debolezza e gli enormi limiti del servizio online di Nintendo: l’assenza della chat vocale si fa sentire, e in molti casi ci siamo ritrovati ad inveire contro lo schermo in preda alla frustrazione derivante dall’impossiiblità di comunicare qualcosa a un nostro compagno. C’è poco da girarci intorno: Nintendo avrebbe dovuto concedere la chat vocale almeno nella modalità di gioco con i propri amici, e nell’era del parental control fatichiamo sempre di più a comprendere le ragioni dietro questa scelta.
Ma il matchmaking funziona?
Il matchmaking di Splatoon ha funzionato bene sin dal day one, anche se non è di immediata comprensione. In modalità amichevole tutti i giocatori guadagnano punti esperienza, a prescindere dall’esito della partita. Così facendo, anche il giocatore più scarso del mondo può raggiungere il level cap semplicemente giocando a lungo. Non è raro, dunque, trovarsi in squadra giocatori di livello basso e di livello altissimo allo stesso tempo, in quanto il livello raggiunto non è indice dell’abilità del giocatore.
In modalità classificata, tuttavia, il matchmaking si basa sul livello di ranking che assegna un punteggio per ogni vittoria e detrae alcuni punti per ogni sconfitta. Raggiungere il rank B- è una mera questione di costanza e fortuna: nonostante il sistema adottato, capita piuttosto spesso di trovarsi in squadre completamente sbilanciate, e di vedere i propri match esaursirsi in pochi secondi. Ci è capitato di vincere anche cinque o sei partite consecutive con un intervento minimo, per poi perdere tre match di fila a causa dell’inadeguatezza dei nostri compagni e dell’eccessiva potenza della squadra avversaria. Il sistema, inoltre, sembra ignorare – o dare poca importanza – alle armi imbracciate da ciascun giocatore, ed è capitato diverse volte di trovarsi in squadre composte da tre “rullatori”, che annullavano la potenza di fuoco del team trasformandolo in un bersaglio per l’altra squadra. Fortunatamente, raggiunto il rank B, le cose si fanno infinitamente più entusiasmanti, con giocatori che sanno realmente che cosa fare e tattiche che si generano sul campo con naturalezza.
Insomma: l’online di Splatoon è stabile, il matchmaking è piuttosto rapido e il sistema di ranking funziona bene, anche se un po’ di grinding è necessario per riuscire realmente ad apprezzare il gioco: fino al rank B, infatti, vi troverete ad avere a che fare spesso con partite in cui 3 o 4 giocatori hanno le idee chiare, e gli altri 4 o 5 girano per la mappa come dei rimbambiti; poiché la combinazione delle squadre è semi-randomica, in alcuni casi vi troverete tre di quei rimbambiti come compagni, e – solo in quel caso – ringrazierete il fatto che non vi sia la chat vocale, perché le vostre imprecazioni sarebbero passabili di denuncia alle autorità giudiziarie e religiose.

– Il triplo dei contenuti del day one

– Le nuove modalità sono entusiasmanti

– Finalmente si può giocare con gli amici

– Le limitazioni all’online di Nintendo sono frustranti

– Il sistema di ranking richiede molta pazienza

8.5

Dopo tre mesi, dopo centinaia di partite e un sacco di novità, possiamo finalmente ammetterlo: Splatoon è una killer app per i giocatori di Nintendo Wii U. Non è un gioco perfetto, e le limitazioni all’online di Nintendo lo frenano in molti aspetti. Ma se avete una console Wii U, questo gioco è un titolo da non perdere: vi impegnerà, vi divertirà, vi farà ridere dalla gioia e urlare dalla rabbia. Splatoon è un titolo d’eccezione, che dovreste tutti provare almeno una volta nella vita.

Voto Recensione di Splatoon - Recensione


8.5