Recensione

South Park: Phone Destroyer, la recensione del titolo mobile

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Dopo il successo avuto grazie ai giochi di ruolo ben fatti su console e PC, South Park è sbarcato anche nel territorio mobile, come hanno fatto altre grandi saghe videoludiche prima di lui, con un titolo strategico free-to-play che prende molta ispirazione da Clash Royale e che punta a trasferire lo spirito della serie anche su smartphone.

Giochi in cortile

In South Park: Phone Destroyer ci troveremo ancora una volta ad interpretare i panni del novellino, che in questa occasione sarà coinvolto da Cartman in una partita di Cowboy vs Indiani, anche se questo sarà solo l’inizio dell’avventura… Potremo giocare con un mazzo di 12 carte da comporre, ognuna dal costo variabile a seconda delle statistiche di ogni ragazzino che vorremo schierare in campo: l’obiettivo del gioco è quello di sconfiggere il boss nemico prima che lui riesca a fare altrettanto con noi. I personaggi sono divisi in 4 categorie: gli arcieri (come i pistoleri ed i lancia bombe) attaccano dalla distanza; gli assassini fanno un danno elevato e hanno solitamente un costo ridotto ma compensano il ciò con una barra della vita scarsa; i guerrieri sono le unità bilanciate per eccellenza, con un costo nella norma e buone caratteristiche di base; infine i tank possiedono moltissima vita, fanno meno danni e tendono a costare di più; avremo inoltre la possibilità di inserire magie nel nostro mazzo, come una palla di fuoco che farà danni ai nostri nemici o un raggio congelante per bloccarli temporaneamente. Un’altra particolarità delle unità è che alcune di esse possiedono un attacco caricato, utilizzabile cliccando sull’icona del personaggio che appare su schermo non appena pronto: per esempio lo Sceriffo Cartman può sparare a tutti i nemici intorno a lui, mentre Kyle il Pistolero è in grado di potenziare l’attacco degli alleati.

Assalto al telefonino

I livelli della campagna sono tutti giocabili senza limiti di tempo (non è presente la “stamina”, standard in molti altri titoli free-to-play) ed è presente anche una modalità PVP, spesso forzata all’interno della campagna stessa (ci verrà infatti richiesto di vincere un certo numero di battaglie online per poter proseguire nella storia): contro altre persone avremo un tempo massimo di 3 minuti per riuscire a togliere la maggior parte dei blocchi di vita possibile. E proprio grazie a questa modalità diventa evidente la feature che va a condizionare fortemente questo titolo: le microtransazioni. South Park: Phone Destroyer è infatti un titolo un po’ bizzarro da questo punto di vista: da un lato nelle sue modalità e nella storia non fa altro che prendere in giro chi gioca con lo smartphone e le controverse pratiche dei titoli mobile, dall’altro però è il primo a farne uso in maniera abbastanza aggressiva. Nel titolo è possibile potenziare le proprie carte grazie ad oggetti potenziamento, monete virtuali e doppioni delle carte stesse che possiederemo, ma dato che dovremo necessariamente procedere nella modalità PVP non sarà raro imbattersi in coloro che possiedono già mazzi potenziati, lasciando poche speranze di sopravvivenza al nostro novellino. Non aiuta il fatto che la campagna stessa diventerà sempre più difficile, fino a quasi obbligare i propri giocatori a fare un eccessivo grinding o a sborsare soldi per comprare pacchetti di carte più utili.

Guerre caotiche

La componente strategica del titolo è effettivamente ridotta all’osso, limitandosi alla sola costruzione del mazzo e alla gestione delle carte stesso, decidendo quando schierare qualcosa e quando invece aspettare: in battaglia non potremo controllare o dare ordini ai nostri ragazzini e non sarà raro quindi vedere battaglie, specialmente in pvp, in cui a dominare sarà solo ed esclusivamente il caos, grazie ad eserciti di “minion” che spunteranno fuori a darsele di santa ragione. Lo humor della serie è presente, anche se non in grandissima misura: durante la campagna verranno scimmiottate le feature degli smartphone, come la chat di gruppo in cui comunicheremo ed in cui a volte si introdurranno anche i genitori (sgraditi) o delle telefonate video a cui bisognerà rispondere, e sono presenti anche alcune battute politicamente scorrette (come è giusto aspettarsi da South Park) ma che non sono presenti in grande quantità; avvertiremo quindi ben presto la ripetitività del titolo, che non è aiutato dal fatto che i personaggi del nostro mazzo pronunceranno sempre le solite 2 frasi e che le missioni della campagna dopo un po’ sembreranno tutte uguali. Il che è un peccato perchè riteniamo che Phone Destroyer avesse tutte le carte in regola per riuscire ad imporsi sul mercato mobile, ma viene continuamente penalizzato dalla sua struttura stessa.

Gameplay semplice…

Stile grafico soddisfacente

Battute sempre divertenti

…ma spesso confusionario

Senza microtransazioni si fa molta fatica

La ripetitività subentra presto

6.0

L’impressione che abbiamo avuto da South Park: Phone Destroyer è che sia un titolo dalle buone potenzialità, ma con una crisi d’identità. Da un lato cerca disperatamente di sfruttare la licenza che porta, ricordandocelo attraverso battute scorrette e satira, dall’altro viene fortemente limitato dalla struttura del gioco vera e propria, fortemente votata alle microtransazioni. Gli appassionati della serie potrebbero riuscire a godere più a lungo di quest’avventura, ma per gli altri giocatori probabilmente diventerà ripetitivo e frustrante dopo le prime partite.

Voto Recensione di South Park: Phone Destroyer, la recensione del titolo mobile - Recensione


6