Recensione

Rick and Morty: Virtual Rick-ality, la recensione

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

C’è ancora qualcuno che non conosce Rick e Morty? Le avventure di questo improbabile duo hanno riscosso un successo crescente nel corso degli ultimi anni, grazie alla sagace capacità di scrittura di Dan Harmon e all’ironia intelligente che permea ogni singolo episodio delle tre stagioni finora trasmesse. Visto che la quarta stagione, ancora non ufficialmente in sviluppo, è ben lontana dal vedere la luce del sole, è comprensibile che i fan della serie attendessero con una certa impazienza l’arrivo di Rick and Morty: Virtual Rick-ality, titolo che per la verità è uscito ormai un anno fa su PC, e che adesso si appresta a raggiungere anche le nostre Playstation 4. Sentite la mancanza del sarcasmo di Rick e dei continui piagnistei di Morty? Scopriamo se qui c’è quello che fa per voi.
L’insostenibile leggerezza di essere Morty
La premessa narrativa del gioco è tanto semplice quanto ilare, proprio come ci si aspetterebbe da un episodio della serie. Rick ha infatti deciso di creare un clone di Morty per affidargli un compito di vitale importanza: fare la lavatrice e pulire i suoi indumenti sporchi. Non serve dire che saremo noi giocatori a metterci nei panni del suddetto clone, e fin dall’inizio sentiremo le tipiche vessazioni sarcastiche che Rick è abituato a rivolgere al suo nipote preferito. Grazie all’ottimo doppiaggio ad opera del cast originale della serie, le interazioni con i personaggi risultano sempre divertenti, e anche se la storia del gioco non riesce a strappare le stesse risate di un regolare episodio della serie, rimangono comunque momenti in cui vi ritroverete a sorridere di fronte alle improbabili battute di Rick. A margine, va segnalato che il gioco è completamente in inglese, e che dunque è fortemente sconsigliato a chi non mastica la lingua, in quanto uno dei punti di forza del titolo sta proprio nei dialoghi. Per la gioia dei fan, ci ritroveremo ad esplorare location viste nella serie: principalmente, come vedremo, si tratterà del famoso garage di Rick, ma ci saranno anche brevi escursioni. Il gioco pullula di easter eggs e riferimenti pensati per chi conosce la serie a menadito, testimonianza di quanto gli sviluppatori di Owlchemy Labs abbiano cercato di confezionare un prodotto costruito su misura del suo pubblico di riferimento. Anche l’aspetto grafico del titolo compiacerà sicuramente i fan: sebbene la qualità della produzione non raggiunga mai alte vette, i modelli dei personaggi sono stati ben realizzati, richiamando le movenze e le gestualità tipiche della serie TV.
Benvenuto nel mio garage
Come abbiamo accennato, la maggior parte dell’azione avrà luogo all’interno del garage di Rick. Qui avremo a disposizione tre punti di teletrasporto, che ci permetteranno di esplorare la location intorno a noi. E’ bene dire fin da subito che Rick and Morty: Virtual Rick-ality è un gioco che deve essere giocato stando in piedi, possibilmente con un po’ di spazio intorno a noi. Questo perché per esplorare a dovere la location dovremo muoverci spesso: ci saranno molteplici oggetti con cui interagire all’interno del garage, alcuni che ci permetteranno di proseguire con la storia, altri che semplicemente vogliono essere dei graditi omaggi alla serie tv. Qui però sorgono alcuni problemi: innanzitutto, la rilevazione della posizione, sia del giocatore che dei due Playstation Move, obbligatori per giocare, risulta spesso problematica. A questo si unisce il problema del raggiungimento degli oggetti, che in certe occasioni finiscono al di fuori della nostra portata. Questo finisce per rendere l’esplorazione del garage più frustrante che divertente, e non basta l’escamotage dei Meseeks (qui chiamati Youseeks) per migliorare la situazione. I Meseeks, infatti, mimano i nostri movimenti, e in teoria dovrebbero servire per raggiungere gli oggetti fuori portata: in pratica, però, il loro intervento riesce a risolvere solo una parte dei problemi di cui vi abbiamo parlato. A questo si aggiunge che, durante il teletrasporto da un punto all’altro, non è possibile fissare una direzione come “davanti”: questo si traduce nella necessità di doversi esibire in improbabili contorsioni per riuscire a guardare nella direzione desiderata, al punto che spesso converrà resettare il tracciamento del visore. Le fasi nel garage costituiscono una buona parte del gioco. Ciò che rimane, è fatto in realtà di brevi puzzle, che danno l’impressione di costituire dei minigiochi di contorno, in quanto nessuno di essi riesce a fornire un’adeguata profondità. Ed è questo il secondo, grande problema di Rick and Morty: la mancanza di profondità. Il gioco non riesce a dare l’impressione di essere un’esperienza completa, quanto piuttosto un assaggio di quello che potrebbe essere un titolo dedicato al famoso duo della serie. Da un lato, infatti, i minigiochi presenti non sono forniscono un gameplay abbastanza solido; dall’altro le fasi di esplorazione appaiono incredibilmente limitate, dato che la maggior parte dell’avventura si svolge nel solo garage. Se a questo aggiungiamo che la durata si aggira intorno alle due ore scarse, si capisce perché Rick and Morty: Virtual Rick-ality rimane un gioco consigliabile soltanto a chi davvero non può attendere la quarta stagione della serie tv.

– Buona realizzazione di personaggi e ambientazioni

– Le interazioni tra i personaggi rimangono sempre divertenti

– Gameplay limitato e poco approfondito

– Problemi di rilevamento

– L’esplorazione spesso può essere più frustrante che divertente

6.5

A fronte di un’avventura divertente e ben recitata, Rick and Morty: Virtual Rick-Ality mostra il fianco su alcuni aspetti importanti, portandosi dietro gravi problemi nel rilevamento del giocatore e dei suoi movimenti ed un gameplay che risulta limitante e poco profondo. Per questi motivi, dunque, non possiamo che consigliare il gioco solamente a chi davvero non può attendere l’arrivo della quarta stagione; per tutti gli altri, il consiglio è quello di un più divertente ed economico rewatch.

Voto Recensione di Rick and Morty: Virtual Rick-ality, la recensione - Recensione


6.5