Recensione

Reality Fighters

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a cura di rspecial1

Playstation Vita è finalmente giunta tra noi e, come da tradizione per il lancio di una nuova macchina, non potevano non esserci titoli in grado di sfruttarne le novità tecnologiche. Una delle nuove feature che propone Vita, grazie alle sue due fotocamere integrate, è senza dubbio la realtà aumentata. Sebbene questa tecnica sia presente da diverso tempo anche per 3DS, nessuno aveva ancora pensato di sfruttarla per un picchiaduro in 2d e cercare di renderla più che un semplice orpello da usare in giochini o minigiochi divertenti e nulla più. I ragazzi di Novarama hanno quindi messo tutto il loro impegno nel dare una valida alternativa a tutti coloro che cercano un’alternativa ai classici del genere, che su Vita non mancano di certo, data la presenza di Ultimate Marvel vs Capcom 3 e di BlazBlue, per il momento, con tanti altri titoli pronti ad arrivare a breve. Sfidare i colossi giapponesi che da anni la fanno da padrone in questo campo non è cosa facile, ma vediamo cosa ha portato la realtà aumentata di nuovo.

Metti la cera, togli la cera e imbiancami casa, visto che ci sei!Una delle primissime cose da fare nel gioco è quella di creare il proprio alter-ego virtuale, scattandoci una bella foto con una delle fotocamere della Vita e piazzandola su un modello poligonale da modificare nell’aspetto a seconda dei nostri gusti. Inizialmente non avremo molti oggetti o vestiti con i quali personalizzare il nostro personaggio, ma man mano che giocheremo, sbloccheremo i punti necessari ad ottenerli. Una volta creato il nostro eroe e datogli uno dei tre stili di lotta presenti (anche in questo caso se ne sbloccheranno molti altri in seguito e sarà possibile cambiarli in ogni momento) potremo addentrarci nella modalità principale che offre Reality Fighters, ovvero la Storia. In una trama demenziale, come l’intero titolo si pone al giocatore d’altronde, ci ritroveremo ad avere come maestro il mitico e leggendario Mr. Miyagi, si proprio il genio che fece diventare quel perdente di Daniel San un campione di arti marziali. Il maestro non avrà che un ruolo superficiale nell’ambito della trama, servirà infatti solo come pretesto per farci combattere con i 14 lottatori presenti all’interno del gioco come roster predefinito, il tutto per diventare dei campioni e accumulare punti da spendere nell’editor. L’intera modalità è caratterizzata da Miyagi e dalle sue battute, alcune davvero riuscite e che vi strapperanno alcune risate, altre decisamente molto più criptiche da comprendere. Purtroppo la trama del titolo è sempre la stessa e sarà giocabile solo da personaggi modellati attraverso la creazione di nuovi lottatori, non dando cosi la minima caratterizzazione ai lottatori inseriti dai programmatori, se non per la loro effettiva demenzialità. Se non avete intenzione di buttarvi subito in battaglia avrete la possibilità di iniziare a comprendere il sistema di gioco grazie all’Allenamento, cosi da perfezionare le vostre combo e comprendere le mosse dello stile o personaggio che preferirete. Purtroppo i programmatori non si sono certo sbizzarriti con le modalità, risultando infatti presenti davvero quelle minime e basilari, che non vanno poi oltre la sfida contro il tempo, dove battere un determinato numero di giocatori nel minor tempo possibile; il survival, che ci farà sfidare una serie infinita di nemici con una sola barra di energia, che si ricaricherà un po’ tra una lotta e l’altra, ed il più tradizionale combattimento rapido.Senza dubbio la modalità che colpisce per interesse dopo la Storia è il multiplayer, caratterizzato dalla controparte online e in locale tramite wireless. Purtroppo abbiamo constatato come il netcode non sia il massimo e le opzioni online siano davvero basilari, senza neanche un minimo compenso per il giocatore a livello di classifica. Se paragonata alle altre controparti ci rendiamo conto di come siano stati trascurati molti elementi importanti che caratterizzano i picchiaduro rispetto a titoli più seri.

Combattere sul bordo della tazza del water…che location!!!Il sistema di combattimento che propone reality Fighters è decisamente semplice e strizza l’occhio al genere 2d tipico di Street Fighter. I personaggi avranno a loro disposizione attacchi semplici, che andranno dai classici pugni e calci, oltre a mosse speciali e anche una super mossa attivabile una volta riempito l’apposito indicatore. Il problema principale del gameplay è che non riesce ad avere una sua anima, risultando limitato per i più smaliziati ma anche per chi si avvicina da poco al genere. A disposizione del giocatore ci saranno infatti solo quattordici lottatori diversi, tutti caratterizzati da uno stile di combattimento unico, che va dalla boxe alla capoeira, passando per lo zombie fight style. Le mosse speciali sono davvero poche e le combo non riescono a superare le concatenazioni basilari. Insomma la semplicità è sconcertante, ma anche l’IA dei nemici non aiuta, passando dal diventare sacchi da prendere a pugni a macchine da guerra che non ci faranno muovere dal nostro “angolo”. Il difetto maggiore del gioco però, che influenza in maniera ancor più rilevante il sistema di combattimento, è la realtà aumentata. Sebbene questa caratteristica di Vita avrebbe dovuto rappresentare il cuore del gioco, in realtà risulta essere il suo implemento elemento peggiore. Il giocatore avrà a disposizione alcune location nelle quali giocare, tutte ricreate a 360° e con la possibilità di porre i combattenti in un punto preciso e da noi desiderato. In alternativa potremo sfruttare la fotocamera posteriore della console e inquadrare il posto dove siamo, che sia l’ufficio, il bagno o la metropolitana e creare un ring unico per i combattimenti. Purtroppo la realtà aumentata funziona in malomodo, cosi ci ritroveremo con i lottatori che combattono a mezz’aria, sospesi nel vuoto e più in generale non terranno conto dell’ambientazione che li circonda, rendendo quella che era un’idea originale e divertente sfruttata in maniera poco interessante.I difetti di questa tecnologia però non si fermano solo a questo, ma vanno a intaccare anche pesantemente l’esperienza di gioco. Basti pensare che lo sfondo non sarà una fotografia e che quindi si muoverà costantemente durante le partite, questo per il naturale muovere la console da parte del giocatore mentre gioca. Eseguire combo, mosse speciali e in genere combattere usando i tasti o il touch tattile posteriore della console farà si che Vita non sarà mai ferma, portandoci a vedere il fondale muoversi fastidiosamente e con i personaggi che spariscono ed escono dall’inquadratura quasi sempre. Inutile dire che il tutto si tramuta in un’esperienza di gioco poco divertente. Purtroppo sarebbe stato preferibile optare per la creazione delle location attraverso fotografie statiche dopo aver visto i risultati della realtà aumentata.

La potenza di una Playstation 3?? Dove?? Dove??I programmatori di Novarama hanno puntato molto sulla personalizzazione del proprio alter-ego virtuale creando decine di item da inserire e indossare una volta sbloccati, alcuni con delle funzioni tipicamente da power-up come aumenti di forza o resistenza. Ci ritroveremo così a poter creare dei personaggi decisamente folli e fuori di testa, peccato però che la realizzazione tecnica sia davvero scarsa. La realtà aumentata porta a dei fondali che non hanno poligoni né effetti grafici, si tratta di una semplice ripresa della fotocamera dopotutto, questo quindi avrebbe dovuto portare gli sviluppatori a concentrarsi maggiormente sui modelli dei lottatori. I 14 guerrieri presenti di default sono invece fatti davvero male, con poche animazioni e movimenti legnosi. Graficamente i dettagli sono pregevoli ma in generale ci ritroviamo con un titolo graficamente inferiore a molte produzioni viste sulla precedente PSP. Anche il comparto sonoro è ridotto a poche musiche e vari effetti campionati adeguatamente, per fortuna ci penserà il maestro Miyagi a strapparci qualche risata. Certamente non è questo il titolo che dimostra i muscoli della portatile Sony, ma questo non giustifica ugualmente la scarsità della realizzazione tecnica per una console che ha già dimostrato ampiamente di meritare che ci sia qualcosa di più gradevole da visualizzare sullo splendido schermo touch che si ritrova.

– Miyagi vi farà divertire

– Pessimo sfruttamento della RA

– Troppo semplice il gameplay

– Tecnicamente arretrato!

4.5

Reality Fighters è un prodotto a basso costo, visto che richiede solo 20 euro, ma più che un picchiaduro in 2d sembra un’applicazione studiata per far vedere che anche Vita ha la realtà aumentata. Sebbene l’impostazione decisamente fuori di testa e portata all’ironia estrema, sia dei personaggi che delle loro mosse, possa divertire per qualche oretta il giocatore, alla lunga il titolo dimostra troppi difetti nel sistema di combattimento e dell’uso stesso che i programmatori hanno fatto della realtà aumentata. Se avete voglia di provare qualcosa di diverso, magari avendo la possibilità di giocare con altri amici cosi da avere almeno la soddisfazione di picchiare qualcuno che non vi sta simpatico, allora l’acquisto potrebbe avere un suo perché. Purtroppo cosi come si presenta il titolo di Novarama è decisamente da scartare e lasciare in secondo piano, soprattutto perché già da ora Vita ha dei validissimi esponenti del genere.

Voto Recensione di Reality Fighters - Recensione


4.5