Recensione

PokéPark Wii: La grande Avventura di Pikachu

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a cura di FireZdragon

Sviluppare uno spin-off di un marchio rinomato garantisce quasi sempre alla casa produttrice grande interesse da parte dei consumatori e Nintendo non si è certo sottratta a questa legge di mercato, proponendo una nuova avventura del suo Pokémon più famoso: Pikachu. Poképark Wii: La Grande Avventura di Pikachu è un prodotto chiaramente indirizzato ad un pubblico giovane, ma con le premesse di poter divertire tutta la famiglia. Purtroppo qualcosa nella creazione del magico mondo dei Pokémon questa volta è andato storto.

Le basi per un nuovo mondoUn preoccupato Mew raggiunge in tutta fretta Pikachu mentre quest’ultimo si sta finalmente rilassando in compagnia di alcuni amici Pokémon. La richiesta di aiuto è urgente: il Poképark è in pericolo! Il cristallo magico che sosteneva l’oasi celeste sopra il parco è andato in frantumi e se non verrà risanato al più presto il Poképark verrà distrutto per sempre. Pikachu non è certo il tipo da tirarsi indietro e dopo qualche breve istante ci troveremo catapultati dentro una nuova avventura. Giunti al Poképark verremo accolti da Chatot, Pokémon simile ad un uccello, che ci illustrerà con un breve tutorial i comandi per controllare il protagonista. Gli sviluppatori hanno optato per far utilizzare al giocatore il telecomando Wii in posizione orizzontale, scelta che si rivelerà ben presto scomoda e lacunosa. Per ruotare la telecamera, infatti, sarà necessario premere il grilletto B e puntare il telecomando verso lo schermo, rendendo di fatto impossibile qualsiasi altro tipo di movimento e bloccando il protagonista sul posto mentre questo si guarda intorno. Visto che questo problema si presenta fin dalle prime battute di gioco non ci spieghiamo come mai non sia stata adottata la classica configurazione con il nunchuck affiancato dal telecomando in verticale, in modo da ruotare la visuale con la croce direzionale e lasciare il movimento alla levetta analogica, cosa che avrebbe sicuramente garantito una maggior fluidità nei movimenti di Pikachu ed una più comoda osservazione del territorio circostante. Presa l’abitudine con la visuale posta in maniera fissa alle spalle del nostro personaggio entreremo quindi nel vivo del gioco. Abitato un tempo dagli umani, il parco ora è popolato esclusivamente da Pokémon, i quali hanno trasformato le vecchie costruzioni in divertimenti adatti a loro. La prima zona di gioco sarà una collina lussureggiante ricca di alberi e corsi d’acqua, qui faremo la conoscenza dei primi Pokémon e dovremo tentare di farli diventare nostri amici. Per conquistare la loro fiducia dovremo partecipare ai mini giochi che ci sottoporranno, come per esempio gare di combattimento o di velocità e riuscire a batterli. Una volta sconfitti essi potranno essere richiamati in alcune sfide particolari e fatti gareggiare al posto nostro, sfruttando così le loro abilità innate. Lo scopo ultimo sarà quello di recuperare più amici possibile ed andare ad affrontare il capo settore, il quale ci proporrà un “supergioco” da superare per passare all’area successiva. Tutta l’avventura scorre in maniera fin troppo lineare, il nostro unico obiettivo sarà quello di correre per una decina di zone diverse (tra le quali una zona vulcanica, una spiaggia e una foresta) incontrare nuovi Pokémon e ripetere questo iter fino alla fine del gioco.

Ripetitivo fino alla fineLa linearità del gioco potrebbe essere anche tollerata se i mini giochi fossero in qualche modo innovativi o quantomeno stimolanti. Questo invece non accade e ci troveremo in gare di corsa nelle quali basterà scuotere il telecomando per arrivare primi con estrema facilità o sfide di “acchiapparella” nelle quali sarà sufficiente tagliare qualche curva per arrivare addosso al malcapitato in men che non si dica. Nelle sfide di combattimento le cose non migliorano, colpire un avversario risulterà fin troppo semplice visto che raramente questi cercheranno di schivare i nostri colpi, mentre le loro mosse speciali saranno sempre troppo prevedibili e annunciate da animazioni e suoni che ci permetteranno di prepararci con grande anticipo. La monotonia e la noia che presto sopraggiungeranno verranno interrotte saltuariamente da qualche missione differente, nelle quali ci verrà chiesto di recuperare della legna per costruire una casa o qualche altro oggetto nascosto nelle casse sparse per i livelli, ma nulla di più.

Solo amici immaginariPoképark Wii: La Grande Avventura di Pikachu, si presenta quindi come un grosso party game più che come una vera e propria avventura, ma anche in questo frangente fallisce miseramente. La scelta di limitare il titolo ad un giocatore singolo ne fiacca pesantemente la longevità. Siamo sicuri che con la possibilità di giocare con un amico reale piuttosto che solo con altri Pokémon comandati dalla certo non brillante intelligenza artificiale, il titolo avrebbe potuto garantire quel pizzico di competitività e di divertimento in più che certamente mancano. Giocando da soli la noiosa avventura principale verrà presto soppiantata dall’animo da collezionista che risiede solitamente in tutti gli amanti dei Pokémon, spingendo così il giocatore a raccogliere i quasi 200 personaggi presenti per poter migliorare i propri record stabiliti nei mini giochi, facendo dimenticare in questo modo quasi del tutto la missione principale.

Qualche idea carina, ma del tutto ininfluenteSe è vero che il gioco è piatto come una lastra di ghiaccio, non mancano però alcuni spunti interessanti. Il nostro Pikachu, per poter fronteggiare sfide e nemici di livello sempre più alto, potrà essere addestrato da altri Pokémon a migliorare le proprie abilità, utilizzando le bacche guadagnate vincendo le mini gare come merce di scambio. Sarà in grado così di aumentare la sua salute, la sua velocità o la potenza dei suoi attacchi, tutte caratteristiche utili a semplificare ancora di più le sfide a cui verremo sottoposti. Sarà possibile inoltre fotografare il nostro personaggio e salvare fino a 30 immagini nella scheda di memoria per poterle riguardare poi in un secondo momento. Una feature interessante per un prodotto che possiede il suo unico punto di forza nel comparto tecnico. I vari Pokèmon sono infatti riprodotti con cura, ben modellati e caratterizzati da animazioni particolareggiate, a differenza dell’ambiente di gioco, il quale possiede nel complesso buone texture ma manca assolutamente di varietà negli elementi del paesaggio e di quantità di oggetti sullo schermo, presentando la maggior parte di volte livelli spogli e senza evidenti spunti artistici. Una valutazione similare riguarda il sonoro, tanto preciso quando si tratta dei vari suoni emessi dai piccoli animaletti ideati da Satoshi Tajiri quanto monotono musicalmente parlando.

– Diversi minigiochi

– Buon comparto visivo

– Quasi 200 Pokemon da collezionare

– Ripetitivo

– Pessimi controlli

– Solo per un giocatore

5.0

Poképark Wii: La Grande Avventura di Pikachu si nasconde dietro al nome che porta, un titolo né carne né pesce che non convince in nessuno dei campi dove si cimenta. L’avventura in se non è niente di particolare, troppo leggera e monotona anche per il pubblico più giovane, il quale si stancherà presto di dover ripetere in continuazione gli stessi mini giochi e leggere banali e ripetitivi dialoghi. L’impossibilità di giocare con un amico sia in locale, sia con una connessione wi-fi ed un pessimo controllo del personaggio principale sanciscono definitivamente l’insufficienza per un gioco che non propone nulla di nuovo alle avventure già viste su Nintendo Wii e che affossa ancora una volta la reputazione degli spin-off. Un titolo dedicato esclusivamente ai fan più accaniti della serie che riusciranno a sopportare e coprire le varie lacune del gioco con la possibilità di collezionare quasi 200 Pokémon.

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5