Recensione

Peggle 2

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a cura di FireZdragon

Electronic Arts e Microsoft per entrare nella next gen si sono presi sottobraccio facendosi forza l’un l’altro. A Colonia è giunto infatti l’annuncio del bundle di Xbox One e FIFA 14, pronto ad attirare tutti i fan del calcistico EA, mentre gli amanti degli shooter potevano fare affidamento su Titanfall in arrivo a marzo, coprendo così una buona fetta di mercato. 
Ovviamente nulla è stato lasciato al caso e, per chiudere il cerchio, a Microsoft serviva solo un titolo che potesse fare da esca anche per tutti i casual gamer là fuori. La scelta non poteva che ricadere sul glorioso brand di Peggle, sempre di proprietà di Electronic Arts dopo l’acquisizione di Popcap avvenuta nel 2011.
A meno di un mese dall’avvenuto lancio della console Microsoft ci troviamo così per le mani un’esclusiva digitale di discreta importanza, rilasciata però secondo noi troppo presto per ottenere l’effetto sperato dalla casa americana. Ci siamo comunque gettati a capofitto su Peggle 2 e dopo una prova prolungata siamo pronti a dirvi se unicorni e palline possono davvero avere voce in capitolo sulla next gen.
Una pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno
Le meccaniche di Peggle sono di una semplicità quasi disarmante. Similarmente a quanto accade con i Pachinko presenti nelle sale giochi giapponesi, infatti, al giocatore verranno assegnate dieci sfere, da lasciare cadere nei numerosi livelli a nostra disposizione con l’obiettivo ultimo di andare a colpire tutti i tondini arancioni posizionati sul piano di gioco. A complicare un po’ le cose ci si mettono ovviamente ulteriori tondini di colore blu, utili ad accumulare punti extra ma non essenziali al completamento dello stage, e ovviamente bumper e altri ostacoli mobili per rendere il tutto il più imprevedibile possibile. È proprio l’imprevedibilità a tenerci incollati allo schermo sin dal nostro primo “sparo”, pronti a seguire le traiettorie di una sferetta impazzita che schizza per lo stage in maniera quasi ipnotica, anche se guidata da una fisica di tutto rispetto. Il giocatore più esperto potrà infatti tentare di indirizzare esattamente dove vuole la biglia, con risultati tangibili sul punteggio e sulla spettacolarità delle azioni: colpite più tondini arancioni possibili e guadagnerete moltiplicatori a dismisura, fino ad arrivare al tanto agognato 10x che vi lancerà di diritto nell’olimpo di Peggle.
Dieci colpi tuttavia sono spesso pochi, se consideriamo che per completare un livello bisognerà colpire dai venti ai quaranta tondini arancioni, ed è per questo che intervengono nel gameplay tutta una serie di meccaniche indispensabili per facilitarci la vita. 
Quella più importante è rappresentata dalla presenza alla fine dello schermo di una speciale pentola dal movimento continuo. Nel caso fossimo abbastanza abili, o fortunati, da centrarla con la nostra sferetta, questa potrà essere riutilizzata immediatamente con una nuova traiettoria. È un sistema estremamente semplice, ma in grado di rapire chiunque e di incollarlo lungo tutti i circa settanta livelli che Peggle 2 mette a disposizione. Le sorprese peraltro non finiscono qui, e ogni dieci livelli il Maestro che ci accompagna durante l’avventura lascerà il campo ad un suo collega, pronto a dispensare utili consigli sul come portare a termine il gioco, ma soprattutto dotato di un colpo speciale unico.
Jeff per esempio, un gigante delle montagne, trasformerà la nostra sferetta in una palla da bowling enorme capace di travolgere ogni cosa sul suo cammino, mentre un simpatico gnomo elettrizzerà la nostra pallina per permetterle di colpire più blocchi e tondini contemporaneamente.
È un gameplay ormai rodato negli anni e funziona, aiutato da una colonna sonora leggera e orecchiabile che allieta le partite. L’atmosfera che si respira è davvero spensierata, con l’inno alla gioia in sottofondo che non può non strapparvi un sorriso mentre ascolterete le parole dello strambo Unicorno Bjorn, simpaticissimo protagonista della serie.
Opzioni in più
Sebbene quanto detto sopra sia praticamente tutto quello che Peggle 2 riesce ad offrire, senza grosse innovazioni rispetto al suo precedente capitolo quindi, ad aggiungere un po’ di pepe ci pensano tutta una serie di obiettivi da raggiungere a seconda del livello affrontato e sfide uniche davvero toste, che metteranno a dura prova la vostra abilità e la vostra fortuna. È quindi un peccato che Popcap non abbia inserito classifiche online per mostrare i propri punteggi al mondo, limitandosi invece ad una modalità multiplayer che però, ad oggi, presenta tantissimi problemi di connettività, rendendo praticamente impossibile disputare partite online. Forse si tratta di un problema solo temporaneo, ma una limitazione del genere era da segnalare in fase di recensione.
I livelli sono ben strutturati, con piattaforme mobili e una generazione randomica di bonus e power up che permette di ripetere più volte gli stage e godere ogni volta di un’esperienza differente, rendendo molto più leggera la ricerca forzata del risultato perfetto, unico vero stimolo che vi porterà a riprendere in mano Peggle 2 dopo la sua conclusione. Non bastano infatti secondo noi una grafica cartoonesca e colorata e un impianto audio riuscito a giustificare completamente l’esborso dei quindici euro necessari a portarsi a casa il titolo Popcap, soprattutto se pensiamo che un gioco del genere poteva benissimo essere proposto su old gen senza problemi di sorta.

– Ottimo comparto sonoro

– Gameplay assolutamente divertente

– Vi saprà rapire

– 70 livelli e altrettante sfide da superare

– Mancano classifiche online

– Server multigiocatore zoppicanti

– Lo spettro dei contenuti extra a pagamento è in agguato

7.0

Peggle 2 è un titolo divertente, senza ombra di dubbio, ma limitato nella sua componente online, un difetto pesante se pensiamo che in un puzzle game del genere i risultati e lo score rappresentano gli unici motivi per rigiocare livelli già portati a termine. La longevità risente quindi parecchio di queste mancanze e la presenza di uno store per livelli aggiuntivi, attualmente bloccato, non fa altro che mettere in cattiva luce una produzione che avrebbe dovuto puntare di più sul multigiocatore. Un titolo, insomma, destinato ad un pubblico decisamente casual, che al momento però non è ancora interessato ad entrare nel mondo della next gen, limitando il valore assoluto di questa esclusiva Xbox One.

Voto Recensione di Peggle 2 - Recensione


7