Anteprima

Nosgoth

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a cura di Shiryo

Los Angeles – Diciamo la verità, l’ultima volta che abbiamo provato Nosgoth non ci aveva fatto impazzire. Prima di questa occasione all’E3, le meccaniche del titolo pubblicato da Square Enix e sviluppato da Psyonix non c’erano parse poi così tanto innovative, e l’associazione solo superficiale ad un marchio così forte come quello di Legacy of Kain, ci aveva lasciati con molti dubbi su quello che il gioco voleva diventare.
Qualche dubbio ci resta ancora, nonostante quasi due ore di giocato, su quanti e quali effettivi agganci ci saranno alle avventure di Raziel e Co, ma abbiamo quantomeno una certezza: il gioco è divertente. Abbiamo speso diverso tempo mouse e tastiera alla mano a perpetrare la sfida tra umani e vampiri, prendendo alternativamente il posto degli uni e degli altri, oltre che testando le singole classi, in una sala dotata di otto computer schierati. 4 vs 4, le sfide ci hanno estremamente coinvolto. Bando alle ciance, parliamo di gameplay: lasciamo risvolti della trama a prossimi aggiornamenti, dato che la nostra prova presso la fiera losangelina non ci ha chiarito nulla su questo aspetto.
Magia e armi contro il richiamo del sangue
Le classi a disposizione restano quelle già trattate, con l’aggiunta di due nuove entrate che non avevamo discusso nella nostra precedente preview. Interessante notare innanzitutto che, a differenza di quanto avvenga normalmente negli sparatutto competitivi a squadre, in Nosgoth le classi non sono speculari. Le quattro a disposizione per i vampiri differiscono totalmente da quelle degli umani: possiamo quindi affermare che il gioco propone, ad oggi, otto classi giocabili completamente distinte tra loro. Per i vampiri abbiamo l’Hunter, cacciatore che affianca l’uso della balestra a bolas e ampolle esplosive simili a bombe, da lanciare sulla distanza. l’Alchemist incentra la propria forza offensiva su una sorta di lanciagranate e fiale da scagliare a terra per fare danno ad area, accecare o incendiare. A proposito, non manca un’abilità che attiva una sorta di lanciafiamme, che abbiamo trovato particolarmente utile quando utilizzato dopo aver stordito l’avversario. Ottimo anche il Prophet, che a differenza dei precedenti fa uso di doppie pistole, supportato da magie curative per il gruppo. Ultimo asso del poker è lo Scout, dotato di arco; il migliore dalla distanza e più vulnerabile se avvicinato, ma al contempo in grado di difendersi anche dai melee grazie ad oggettistica come coltelli da lancio. Il gameplay di ciascuna delle categorie si dimostra davvero variegato e bilanciato. Immancabile il personaggio più orientato al supportare il gruppo rispetto a quello più offensivo, mentre è stato lasciato volutamente in disparte il tank, proprio perché la tattica che viene imposta agli umani richiede una collaborazione forte tra i singoli partecipanti, senza una figura di riferimento capace di canalizzare l’attenzione nemica.
Lato vampiri, altrettante gioie. Il Reaver è il più simile ai Nosferatu dell’immaginario collettivo. Sicuramente la classe che ci ha più divertiti, offre elevatissime possibilità di spostamento, che vanno dall’arrampicata di qualsiasi parete dello scenario (salvo quelle che non culminano in una piattaforma), allo spostamento rapido tramutandosi in oscurità. L’ attacco principale resta il caricamento di un balzo ad ampissimo raggio, che consente sia di attaccare l’avversario da inaspettate direzioni, sia di raggiungere velocemente posti altrimenti distanti o complessi da scalare. Quello che soggettivamente ci ha meno esaltati è invece il Sentinel. Si tratta di una tipologia di succhiasangue dotata di ali, in grado di prendere il volo, e che usa come tecniche principali l’attacco in picchiata, l’afferrare il nemico per lasciarlo cadere da alte distanze, il lancio di attacchi elementali mentre vola e non solo. Nel caso delle creature notturne non manca il tank, nella forma del Tyrant, un essere gigantesco e comunque agile, che può entrare in uno stato di rabbia utile a renderlo invulnerabile, ma anche balzare a grandissime distanze facendo danno ad area all’atterraggio. Chiude il cerchio il Deceiver, dotato di poteri mentali, e quindi capace di soggiogare le proprie vittime, confondendole con illusioni di svariato genere, come la possibilità di sdoppiare la propria immagine.
Ad entrambe le fazioni è stata data la possibilità di curarsi: i vampiri lo fanno finendo i nemici e succhiandone il sangue, mentre gli umani interagendo con appositi chioschi. In entrambi i casi, operazioni che richiedono il supporto del team per essere portate a termine senza casualità. Bene sottolineare che per ciascuna classe sono disponibili già dalla beta molteplici elementi di personalizzazione delle build. Restando nell’ambito dell’arma e delle abilità caratteristiche di ciascun personaggio, è infatti possibile alterarne gli effetti, attivi e passivi: aspettatevi di poter usare colpi di lanciagranate esplosivi, oppure con proiettili adesivi con esplosione ritardata. Al giocatore la scelta. Non che quanto descritto si allontani molto dal giocato della nostra precedente prova, ma il bilanciamento è evidentemente migliorato, ed il gameplay è risultato, quindi, incredibilmente più divertente.
Free to play, svariate modalità previste, ma ne abbiamo vista solo una
Per quanto scenograficamente ben orchestrata, la nostra prova di Nosgoth è rimasta vincolata al 4 vs 4 dall’inizio alla fine, e non abbiamo potuto, perciò, provare altre modalità. Immaginiamo che il prodotto finale non mostrerà poi tantissime opzioni in questo senso, si tratta infatti di un titolo che cercherà di conquistare il mercato grazie alla formula del free to play, pertanto potrebbe partire serenamente con la prima marcia e accelerare in seguito. Non ci aspettiamo molto di più se non il deathmatch e la già annunciata modalità Siege, che vedrà impegnate le fazioni nella difesa di punti chiave. In tema Free to Play, gli sviluppatori hanno tenuto a sottolineare quanto siano determinati a far sì che il titolo non diventi un Pay 2 Win. Possiamo sicuramente aspettarci skin ed oggetti non funzionali, quindi, magari utili a dare l’aspetto degli eroi della saga di Legacy of Kain più apprezzati, giacché questi, è bene sottolinearlo, non sembrano avere alcun coinvolgimento diretto con il gioco, che resta uno spin off con velati riferimenti al celebre brand.
In effetti, il comparto tecnico non ci aveva stupiti in passato. Nosgoth si ripresenta ai nostri occhi con grafica decisamente migliore, e molto più fluido di quando non avessimo visto in precedenza. Certo, i sistemi sui quali abbiamo giocato erano PC assemblati da un noto marchio del settore, sinonimo di gaming ad alte risoluzioni, ma siamo certi che l’ottimizzazione ci sia stata, eccome. I modelli tridimensionali di ogni personaggio, qualunque fosse la classe o il sesso, ci sono parsi di altissimo livello, con una preferenza verso i vampiri, Tyrant su tutti, decisamente ben realizzato anche grazie alle bellissime textures. Non manca qualche fastidiosa disconnessione delle animazioni. Il più problematico ci è parso l’hunter, che non ricorderemo come il più virile durante la corsa. 
Buonissimo il comparto audio, decisamente più coinvolgente ed utile di quanto non si potrebbe immaginare. La resa dell’effettistica consente di interpretare da che parte stia per arrivare un agguato, soprattutto quando, interpretando gli umani, è possibile udire i lamenti e i ruggiti dei vampiri, il tutto animando colonne sonore gotiche e tetre perfettamente adatte al contesto. Sconsigliamo agli umani di giocare senz’audio ascoltando MP3 dal computer: si priverebbero stupidamente di un aiuto fondamentale. Sul versante controlli nessuna novità, WASD per spostarsi, mouse per guardarsi attorno ed attaccare, mentre passa dalla tastiera l’uso delle abilità speciali. Il supporto a gamepad non è escluso.

– Tecnicamente miglioratissimo

– Gameplay bilanciato

– Atmosfere e audio coinvolgenti

Approcciando Nosgoth bisogna dimenticare di avere a che fare con uno spin-off della celebre saga Legacy of Kain. Paradossale, forse, ma è passato troppo tempo da quando abbiamo giocato l’ultima volta ad un titolo del brand, e l’attesa di un vero ritorno è diventata altissima. L’annuncio dell’arrivo di un nome di tale peso sul mercato ha finito per creare delusione, quando s’è scoperta la vera natura del prodotto Psyonics. Ridimensionando le aspettative e tenendo a mente di star per giocare ad un competitivo online a tema vampiresco, il feeling cambia decisamente, e si finiscono per apprezzare meccaniche decisamente interessanti e ben sviluppate. Staremo a vedere se un ulteriore bilanciamento delle classi e qualche nuova mappa giocabile, da sfruttare magari in ulteriori modalità, daranno ulteriori motivi d’interesse ad un titolo che, lo ricordiamo, sarà del tutto gratuito.