Recensione

Ninja Gaiden 3: Razor's Edge

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a cura di Specialized

Se lo scorso anno c’è stato un gioco capace di far discutere all’infinito e di attrarre più detrattori che sostenitori, il suo nome è Ninja Gaiden 3. Criticato all’inverosimile per la manifesta inferiorità rispetto ai predecessori, per il gameplay tremendamente ripetitivo e per una trama che pareva scritta da un dodicenne, il gioco di Team Ninja ha ricevuto anche sulle nostre pagine un’accoglienza decisamente fredda, anche se abbiamo riconosciuto al team di Fumihiko Yasuda e Yosuke Hayashi una certa spettacolarità nell’approcciare i combattimenti e un livello di sfida elevato senza mai diventare frustrante. Un titolo insomma molto discusso e a tratti persino deriso da certa stampa d’oltreoceano e in effetti, con gli ultimi dati che riportano vendite totali per circa 400.000 copie, nemmeno il pubblico ha dimostrato di gradire questa nuova incarnazione di Ryu Hayabusa.
Rivoluzione o semplice evoluzione?
Nonostante ciò, Tecmo Koei ha voluto portare Ninja Gaiden 3 su Wii U, proponendolo negli USA addirittura come titolo di lancio assieme alla console aggiungendo la sigla Razor’s Edge in fondo al titolo. Si tratta della classica versione potenziata e rivista che anche altri publisher hanno rilasciato al day-one di Wii U per i propri titoli, come ad esempio Batman Arkham City: Armored Edition, Mass Effect 3 o Darksiders II. Ninja Gaiden 3: Razor’s Edge però è arrivato in Europa solo ora e, visto il risultato della versione originale per Xbox 360 e PlayStation 3, non è che fosse un titolo particolarmente atteso. Eppure Team Ninja ha promesso di aver risolto diversi problemi e di aver aggiunto altrettante feature esclusive, rendendo così questo “reimagining” del gioco qualcosa di più di un semplice porting. La novità più interessante e che stuzzicherà maggiormente i fan della serie è la presenza di un breve story-mode (in pratica due livelli di gioco) dedicato interamente ad Ayane, una delle lottatrici di Dead or Alive che dal primo Ninja Gaiden è sempre stata un’ospite fissa della serie (ma mai come personaggio giocante). Nulla di eccezionale contando anche che le ambientazioni sono riprese da alcuni livelli della Campagna principale, ma Ayane è se possibile ancora più agile di Ryu e la possibilità di utilizzarla come alter ego nel Challenge Mode rimane comunque una bella trovata.
Ryu nello splendore del GamePad
Tra le altre novità di questa riedizione per Wii U spicca anche il ritorno del sangue e del gore (i fan del genere andranno in visibilio tra arti tagliati, smembramenti e altre delizie splatter), ma ci sono da segnalare anche una difficoltà leggermente più elevata (anche a livello Normale) e il ritorno dei potenziamenti, che donano al gioco una progressione più avvincente e variegata. Gli upgrade delle armi e dei Ninpo tramite i punti Kharma rimangono forse la novità più gradita e decisiva in termini di gameplay, ma anche il maggior numero di armi (due sono disponibili fin da subito), la modalità Hero per i meno esperti (una specie di God Mode dove praticamente non si muore mai) e i Quick Time Event ben dosati arrivano come sorprese gradite. Non dimentichiamo poi la possibilità di giocare direttamente sul GamePad in giro per casa e anche le feature touch del controller, sebbene non aggiungano nulla di che, permettono comunque di avere sempre sott’occhio l’elenco delle combo, il menù dei potenziamenti e altri parametri utili. Già per questa serie di novità Ninja Gaiden 3: Razor’s Edge è da preferire nettamente alla versione dello scorso anno, anche se Team Ninja non è riuscita a cancellare i limiti strutturali del gioco, che purtroppo non sono pochi.
Benedetto sia il V-Sync
Anche in questa nuova incarnazione per Wii U infatti i massacri di Ryu sfiorano molto spesso la noia, a causa di una ripetitività di fondo che la varietà di location, i boss e le trovate spettacolari non riescono ad evitare del tutto. La telecamera continua inoltre a fare le bizze soprattutto contro i boss e il già citato aumento della difficoltà (a patto di non scegliere il livello Hero) non piacerà a tutti, visto che già la prima versione non era certo una passeggiata. Che dire poi dei combattimenti più confusi e impegnativi, dove spesso si perde di vista Ruy e le parate non sembrano funzionare sempre a dovere? Si capisce insomma come i difetti storici siano ancora qui ed è un vero peccato se pensiamo alle potenzialità del gioco, che se fosse stato solo più vario, meno lineare e meno schematico avrebbe potuto regalare molte più soddisfazioni. Sul versante tecnico Ninja Gaiden 3: Razor’s Edge non fa miracoli, ma rispetto alla versione per Xbox 360 abbiamo notato una minor incidenza del tearing (il V-Sync funziona ottimamente) e meno cali di frame-rate nelle situazioni più impegnative. Tutto sommato un’esperienza di gioco migliore e più fluida, in parte limitata dai pochissimi giocatori che abbiamo trovato online. Anche Razor’s Edge ha infatti mantenuto le modalità multiplayer della prima versione (compreso il co-op a due giocatori), ma al momento non aspettatevi server di gioco pullulanti di fan di Ryu.   

– Diversi miglioramenti e aggiunte piacevoli

– Fluidità maggiore rispetto alla versione precedente

– Gameplay più ricco e “progressivo”

– Può annoiare molto presto

– Ancora problemi con la telecamera

– Troppa differenza tra livello di difficoltà facile e medio

7.5

Team Ninja ha cercato di limitare il più possibile i danni di Ninja Gaiden 3 con un porting su Wii U decisamente migliore, sebbene i limiti strutturali del gioco siano rimasti quasi intatti. Eppure questo “potenziamento” di Ryu Hayabusa è più divertente, più ricco, meglio strutturato e graficamente meno problematico della versione originale (a guadagnarne sono soprattutto fluidità e tearing). Nonostante ciò il gioco continua ad essere inferiore ai primi due episodi della serie, ma il passo avanti rispetto allo scorso anno è innegabile e alla fine basta questo per renderne consigliabile l’acquisto.

Voto Recensione di Ninja Gaiden 3: Razor's Edge - Recensione


7.5