Anteprima

MotoGP 18, il motomondiale che parla Unreal, provato

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a cura di Matteo Bussani

Unreal è la filosofia di Milestone. Non si tratta più di una novità, visto che il primo titolo sviluppato con questo motore di gioco oramai conta quasi due anni al computo dei compleanni. Di miglioramenti ce ne sono stati in tutte le serie che hanno visto la luce in questo nuovo corso della software house milanese. Non potevamo aspettarci altrimenti da MotoGP. 

Non solo, perchè MotoGP, dopo l’entusiasmante avventura di Valencia e il relativo evento eSport che ha allietato il pre-gara dell’attesissimo finale del motomondiale, significa anche gioco competitivo con una nuova stagione che si affaccia all’orizzonte. 

Le speranze sono dunque tante da parte della community, che dopo l’esperienza di capitoli non proprio al top, vuole tornare a vivere la MotoGP virtuale secondo le diverse sfaccettature che nel corso degli anni sono andate a costituire il titolo. 
Per raccontarvi MotoGP18, prima di tutto, partiamo dal rinnovamento strutturale più evidente. Il cambio di motore di gioco ha apportato sostanziali modifiche a due elementi: impianto grafico e fisica. Un passaggio del genere non può avvenire alla leggera e per l’occasione si sono dovuti ricreare tutti i modelli di circuiti, moto e piloti. Laser Scan e Drone Scan sono le due tecnologie che hanno permesso la trasmissione dalla realtà al digitale. I modelli, allora, limitati dalla potenza dell’attuale hardware, nascono da originali ad altissima definizione ottenuti con tecnologie allo stato dell’arte, che garantiscono una resa finale in-game sicuramente fedele. 
Nella pratica il gioco risulta fin da subito più omogeneo, ricco e uniforme. Forse l’unica cosa a mancare ancora è la nitidezza dell’immagine, ma il risultato pre-polishing è tutta un’altra cosa rispetto al passato su una configurazione standard come quella di una PS4. L’illuminazione, in particolare, è il punto in cui il miglioramento appare più evidente, amalgamando i colori a schermo in un’impressione molto realistica. Le animazioni riscritte, per necessità più che per virtù, vanno a completare un quadro già ora accattivante.
Non ci si ferma qui, però, in MotoGP, perchè se all’esterno il titolo si mostra più bello da vedere,  è sotto la scocca che l’evoluzione è più marcata. La rinnovata fisica del gioco, elemento in cui Unreal può vantare un ottimo livello di realismo, ha permesso grossi cambiamenti al sistema di guida. Pieghe, cambi di direzione, bilanciamento della moto, dipendono da algoritmi molto più raffinati, e cambiano radicalmente l’approccio alla guida sotto molti aspetti. Siamo curiosi di scoprire la profondità raggiunta in sede di recensione, stressando diverse configurazioni e provando a lavorare sul setup del veicolo; ma da quel poco che abbiamo visto, disattivando gli aiuti, sia la coerenza del comportamento della moto sia quella degli incidenti ci hanno lasciato un’ottima impressione, nonostante lo stato non definitivo della build. 
In particolare con la pioggia, il comportamento della moto ha raggiunto un credibile tasso di imprevedibilità, che nelle staccate e nelle uscite di curva ci ha dato non poco filo da torcere nel riuscire a tenere in piedi la moto. 
A far da contraltare a tutto questo è la potenza di calcolo richiesta per monitorare tutte le macchine in pista, che porta il framerate dai 60fps dello scorso anno ai 30 di questo, su console. Una differenza che si sente, ma che all’atto pratico è più che giustificata, a fronte di questo risultato.
Passiamo poi all’IA del gioco. Il grosso problema dei precedenti MotoGP è che i piloti al massimo giravano con i tempi da qualifica di un pilota reale, mentre un giocatore navigato, sfruttando al massimo le potenzialità del gioco, avrebbe potuto agilmente o quasi battere questi tempi. Per questo motivo in MotoGP18, troveremo un livello dell’IA che può raggiungere il 120%, facendo registrare così tempi ben al di sotto del ragionevole, per un tasso di sfida all’altezza anche dei più agguerriti. 


In quanto a modalità, il gioco ripropone tutto ciò che avevamo nelle precedenti iterazioni, carriera, modalità rapide (time-attack e Gran Prix), Online e MotoGP eSport Championship.
La prima torna finalmente a concentrarsi sul singolo pilota, riducendo il lato amministrativo. Fin da subito si viene assoldati da un team ufficiale, e tra un weekend di gara e l’altro si finisce così a svolgere il ruolo di tester su pista di configurazioni e setup, al fine di migliorare il veicolo. Completando questi mini-game, si guadagnano punti di sviluppo, che servono per il suddetto scopo. Non si può però puntare tutte le risorse su un miglioramento generale del veicolo, ma ogni singolo elemento come telaio o motore, proporranno due differenti strade. Il primo, per esempio, si può irrobustire o rendere più assorbente, e a seconda della scelta si va a migliorare il tempo di percorrenza su un tratto misto o uno più rettilineo. 
Le migliorie però, sono legate alla moto e accettare la proposta di un altro team, significa sì, magari, passare di grado, ma allo stesso tempo perdere tutto ciò che si è guadagnato nel frattempo. In questa maniera il focus vuol’essere sempre più sul pilota, senza però privare completamente il lato R&D della MotoGP, che ha il suo appeal, ma dev’essere anche opportunamente integrato nella carriera a giocatore singolo. 

La customizzazione del pilota, invece, è in tutto e per tutto eredità del passato, con un piccolo seppur presente aumento del numero di elementi a catalogo. 
Parlando di multiplayer, oltre alle partite veloci e i gran premi, che andranno a definire il MotoGP ID di un pilota, sarà presente il MotoGP eSport Championship. Non sappiamo molto su come si svolgeranno queste competizioni, se non che saranno supportate in maniera più continuativa rispetto al main event dell’anno scorso, lasciandoci curiosi di saperne di più.Il MotoGP ID, invece, è la nuova “patente” dei piloti, che terrà salvate tutte le statistiche, dal numero di ore, alle gare effettuate e il numero di vittorie totali, così che tutti possano tenersi aggiornati su chi gareggia contro di loro, per un confronto costante fra il proprio palma res e quello degli altri.

– Nuova grafica e nuova fisica al servizio del giocatore

– La struttura della carriera sembra intrigante

– A livello di eSport possiamo aspettarci cose simpatiche

Con MotoGP18 non stiamo assistendo a una rivoluzione sul piano dei contenuti, ma sicuramente a un notevole passo avanti sul piano della fisica e della grafica. Un po’ pesa il passaggio dai 60fps dello scorso anno ai 30 di quest’ultimo, ma sono ampiamente ripagati dalla rinnovata giocabilità del titolo.

La rivisitazione della struttura della campagna, incentrata sul ruolo del pilota, sembra molto interessante. Siamo ancora più curiosi però di scoprire come sarà pensata la nuova formula dell’eSport Championship che l’hanno scorso a modo suo aveva saputo emozionarci. Ricordiamo che il gioco uscirà il 7 giugno su PS4, Xbox One e PC.