Recensione

Metal Gear Solid 3 (Usa)

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a cura di Chomog

Hideo Kojima ed il nuovo SnakeHideo Kojima è uno dei più famosi ed apprezzati game designers del panorama videoludico, a lui dobbiamo capolavori (e non) come Snatcher, Policenauts, Zone of the Enders e Metal Gear, titoli che si sono contraddistinti sempre sia per un innato carisma di personaggi ed ambientazioni che per la visione narrativa degli eventi, quasi come fossero film realizzati da Kojima stesso.Dopotutto fu proprio lui a dichiarare, anni fa, di voler un giorno realizzare un film (forse spronato dalla produzione Squaresoft di Final Fantasy The Movie); inutile dire che le carte di certo non gli mancano, carte che ha giocato magistralmente in questo Metal Gear Solid 3: Snake Eater, ritornando negli spazi proposti nei primi episodi per MSX e riuscendo a realizzare, lo diciamo fin da ora, il migliore episodio della serie.Il titolo, ambientato negli anni ’60 (1964 per la precisione) durante la guerra fredda, vede come protagonista un nuovo Snake che si precipita, in una spettacolare introduzione, nella giungla russa per recuperare uno scienziato di nome Nikolai Sokolov, al lavoro su una nuova arma nucleare denominata Shagohod e dal tremendo potere distruttivo.Come lo Snake del futuro, anche quest’ultimo sarà solo fra i tanti nemici e dovrà riuscire a portare a termine la missione cercando di evitare lo scontro diretto, ricevendo consigli dal Major Zero (dal carismatico accento inglese), fronteggiando le Cobra Units ed infine incontrandosi con personaggi già noti ai fruitori dei passati (o meglio, seguendo la cronologia della serie, futuri) episodi.Il gioco riesce a mixare pregevolmente la narrazione della storia (con a volte un linguaggio forte e chiari riferimenti sessuali), scenette in chiave umoristica ed il gioco stesso; Kojima ha tratto frutto delle critiche ricevute riguardo Sons of Liberty ed ha fatto si che non solo le cut-scenes siano interagibili (pressione del tasto R1 in determinati momenti) ma che non invadano e sopprimano il gioco vero e proprio. Quel che lascia di stucco è il tempo necessario per completare questo capolavoro per Playstation 2: circa 25-30 ore giocandolo in modo completo e dedicandosi sufficientemente agli aspetti che analizzeremo in seguito.

Una console spinta al limiteMetal Gear Solid 3 presenta i modelli poligonali più belli e realistici che si siano mai visti in un videogioco per console. Ricordando gli schizzi e le illustrazioni dei passati titoli, non possiamo che fare un inchino ai grafici che sono riusciti a ricreare con la fredda grafica tridimensionale il carisma di quei stupendi disegni.Si ha quasi la voglia di rivedere più volte le scene di intermezzo che portano avanti la storia, stupende le texture fuse sui poligoni, gli effetti luce e particellari avvolgono il tutto e lo mostrano al videogiocatore estasiato; che è appagante è dir poco, bisogna vederlo per godersi davvero tutta questa magnificenza.Durante il gioco ci si accorge però di alcuni compromessi, forse meglio identificabili come “nuova distribuzione”. Il titolo viaggia, infatti, alla metà dei frame per secondo del precedente episodio (da 60fps per la versione americana di Metal Gear Solid 2 si è passati ai 30 di questa), sicuramente per la vastità delle ambientazioni e tutti gli elementi inseriti al loro interno; non siamo più infatti in un laboratorio, ma in un ambiente aperto con numerose strutture.Esteticamente il titolo appare epico: bellissimi i modelli meccanici come moto, bombardieri B52; le strutture sono realizzate magnificamente sia all’esterno che all’interno, la luce che entra, ad esempio, nella prigione in una determinata parte del gioco fa venir voglia di cercare di attaccare una stampante alla console per immortalare su un foglio di carta quello che sembra uno stupendo dipinto.La foresta, principale luogo di azione, è realizzata sulla stessa perfetta linea: gli alberi, le frasche di erba, le liane, non vi è un solo particolare lasciato al caso, flora e fauna popolano questo ambiente portando tutti elementi con i quali è possibile interagire.Stessa cosa per i personaggi: Snake è più cattivo e crudo che mai, ma i nemici non sono da meno, in primis i boss, persone elette, superiori ai comuni mortali, esteticamente curate e che sicuramente non faranno aprire bocca questa volta a chi aveva criticato i boss del precedente episodio.Il sonoro presenta il supporto Dolby Pro Logic II. Le musiche in stile film di spionaggio anni ’60 di Harry Gregson-Williams (con la partecipazione speciale di Rika Muranaka) accompagnano le azioni più furtive ed i momenti più emozionanti fondendosi perfettamente con il comparto visivo. Stupendi gli effetti sonori così come le voci campionate: il carisma di quella utilizzata per i dialoghi di Snake non ha eguali.

Le tre nuove impostazioni di giocoLa rivisitazione dello schema di gioco beneficia di tre componenti che si immettono in modo ottimale nel già collaudato sistema di gioco passato:– Mimetismo. Il protagonista dovrà utilizzare le svariate tute per il camuffaggio durante l’infiltrazione nelle installazioni nemiche e negli ambienti circostanti. In base al colore degli oggetti dai quali siamo circondati dovremo utilizzare non solo la giusta tuta, ma anche i giusti colori per dipingerci il viso ed una percentuale visibile sullo schermo ci indicherà il grado di mimetismo della nostra configurazionePassare inosservati è l’unico modo per evitare uno scontro diretto o raggiungere altri particolari punti nei quali eseguire tecniche avanzate di attacco indiretto (come il far cadere serpenti su un soldato pronto ad avvisare subito i suoi compagni alla vista del nostro eroe). Le configurazioni avvengono tramite il facile menù apposito dove il modello poligonale di Snake verrà ricoperto seguendo le nostre scelte dell’equipaggiamento adatto.– Caccia. Questo aspetto si accompagna alla barra della stamina: questa infatti dovrà esser sempre ben riempita e l’unico modo per farlo è quello di far alimentare il nostro alter ego virtuale con la cacciagione ed i vegetali presenti in zona. Ci troveremo a cacciare utilizzando le armi in nostro possesso (anche se consigliamo di usare quelle armi che non vadano a distruggere gli animali, come le pistole narcotizzanti o il coltello) procurandoci un numero enorme di futuri pasti. Il bestiario da cucinare presenta in lista gatti, serpenti, topi, ragni, rane, conigli e pesci e come vegetali funghi e tuberi. Alcuni di questi elementi di fauna e flora, però, potrebbero esser avvelenati ma per rimediare c’è la simpatica possibilità, segreta, di far vomitare Snake facendogli fare un giro rotatorio direttamente nel menù; una delle tante chicche presenti nel gioco.La barra della stamina si consumerà in base alle azioni che intraprenderemo, ad esempio portando ed utilizzando un grosso equipaggiamento, mirando con precisione, combattendo a mani nude, nuotando e correndo.– Danni. La modalità per curarci è posta in modo da identificare la tipologia di ferita (ustione, foratura, frattura, ecc…) ed utilizzare i giusti medicinali (kit di sutura, disinfettanti, bende) per riportarci in forma smagliante e riprendere a combattere efficientemente. Nota negativa di questo aspetto è la necessità, di volta in volta che siamo feriti, di dover impostare l’apposita visuale (surviving view) per poter realmente operare.

Combattimento da stradaL’evoluzione delle prodezze fisiche operabili dal passato Snake è rappresentata in questo terzo episodio dal CQC (Close Quarters Combat), metodologia di combattimento ravvicinato che sfrutta in modo magistrale il Dual Shock 2 della console: in base alla pressione esercitata sui tasti analogici del pad (tasto cerchio) potremo uccidere all’istante o solamente stordire un avversario che siamo riusciti a cogliere di sorpresa. Le azioni performabili però non si fermano a queste: abbiamo anche l’opzione di prendere come ostaggio un nemico ed utilizzarlo come scudo; Kojima ha poi inserito l’utilizzo di entrambe le mani, così da permetterci di sparare e mantenere un soldato fino ad arrivare ad interrogarlo risparmiandogli, momentaneamente, la vita.L’approccio ai nemici dovrà avvenire nel modo più silenzioso possibile, nella giungla qualsiasi particolare lasciato al caso ci farà scoprire; di proposito è stata introdotta la camminata in stile segugio, per pedinare letteralmente un nemico senza lasciar tracce o calpestare possibili generatori di rumore (ramoscelli, erba, legni).Presenti nel gioco sia armi di tipologia realistica (ben tre fucili, pistole, ecc…) che gadget come il visore ad infrarossi, APS con funzione vibrazione o il microfono per captare le conversazioni lontane.Particolarmente entusiasmanti sono i combattimenti con i boss del gioco: la trama che si evolve e si involve al tempo stesso, la musica che fa da contorno e la bellezza delle immagini, rendono questi momenti indimenticabili. Le strategie da adottare in questi delicati lassi di tempo variano da momento a momento, dato che i boss cambiano strategia loro stessi, usando le nostre stesse armi e tecniche di combattimento.L’intelligenza artificiale dei soldati normali si presenta migliorata, sembra infatti di combattere con imprevedibili avversari controllati da un altro videogiocatore umano e non gestiti dalla CPU. Agiranno in numero minore rispetto a Sons of Liberty, ma utilizzeranno anche più materia (virtuale) grigia.Finendo, infine, il gioco avremo accesso (in base alle operazioni eseguite durante la partita) a tutta una serie di extra. Altra particolarità è la modalità Monkey, nella quale catturare le scimmie di Ape Escare con particolari attrezzature (la giallognola pistola banana e le granate stordenti); esilarante sentire il nostro fido Rambo esclamare con tono entusiasta “Gotcha!” esattamente come il protagonista del titolo Sony.Ultima feature è inerente al supporto per l’online, che non riguarda il gioco via internet vero e proprio ma solo il download di ulteriori elementi di camuffaggio.

– Il miglior episodio di Metal Gear

– Graficamente sublime

– Meno cut-scene più gameplay

– E’ stupendo cacciare

– Porta videoludica dipendenza

9.2

Il numero tre per molti rappresenta la perfezione e in questo caso il numero assegnato al titolo di Metal Gear Solid designa il miglior episodio di questa epica saga, la rivincita di Kojima sulle passate critiche fatte al titolo, così come il trionfo del gioco vero e proprio sulla narrazione e sui dialoghi da radio (questa volta non necessari per andare avanti, relegando così alla discrezione del giocatore il volerli sentire o meno).

Il prodotto non è esente da difetti, in primis la telecamera ballerina, che tende sempre ad orientarsi in modo automatico verso nord/sud (comunque correggibile tramite lo stick destro) e il ridimensionamento come fluidità di gioco rispetto al passato episodio.

Alla fine Snake Eater è un prodotto di alto livello che spreme al massimo la console su cui gira, generando una nuova concezione di coinvolgimento emotivo nello spirito di ogni videogiocatore che ne usufruisce per le 25-30 ore di gioco, nella graduale immersione nella giungla dove un unico serpente farà da padrone.

Voto Recensione di Metal Gear Solid 3 (Usa) - Recensione


9.2