Recensione

MXGP The Official Motocross Videogame

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a cura di Hybr1d

Ogni volta che parliamo di Milestone non possiamo negare di avere un occhio di riguardo nei suoi confronti. Tranquilli, non stiamo parlando di trattamenti privilegiati o favoritismi, ma di un genuino interesse nei lavori della software house milanese, che molte volte è però sfociato in una scottante delusione per occasioni mancate e opportunità buttate al vento. Lo scenario, da qualche anno a questa parte, è quasi sempre lo stesso: la più importante realtà videoludica italiana, nonostante il possesso di licenze di primo piano nell’ambito motoristico, non riesce mai a raggiungere il risultato, inciampando inesorabilmente in un comparto tecnico non all’altezza e nell’incapacità di riuscire a dare quel qualcosa in più al titolo di turno. Gli ultimi progetti legati al mondo WRC e Moto GP ci avevano lasciato l’amaro in bocca in primis per il motore grafico claudicante, preoccupante soprattutto in ottica console di nuova generazione. Abbandonato l’asfalto della Moto GP, Milestone ci porta sulle piste fangose e sterrate del mondiale motocross con MXGP, titolo ufficiale del mondiale MX1 e MX 2, forte di una numerosa fetta di appassionati che da ormai molti anni sognano un titolo completamente licenziato dove poter calcare le rampe delle più famose piste del mondo impersonando i loro beniamini, o perché no, sfidandoli gomito a gomito a colpi di scrub e derapate.

Fango a gogòLa schermata iniziale di MXGP ci presenta un menu molto semplice accompagnato da un motivetto a tema, dove trovano spazio tutte le modalità disponibili. Forti dell’esperienza accumulata con gli altri titoli motoristici, l’offerta ludica si concentra sulle opzioni che abbiamo già imparato a conoscere in passato. Si parte con la Gara Istantanea che in pochi istanti ci catapulta in sella a una moto casuale su un circuito casuale, per passare all’intero weekend di gara oppure al campionato, entrambi da affrontare nei panni di un pilota ufficiale o di un alter ego virtuale personalizzato. Completano il pacchetto la classica Sfida a Tempo e la più corposa Carriera, vero cuore del titolo. Qui possiamo creare un pilota da zero, personalizzando aspetti generici quale nome, casco e scegliere il nostro manager personale che ci accompagnerà nella lunga scalata verso la vetta dell’Olimpo del motocross. Tutto ha inizio in MX2 con il debutto da wildcard in un paio di gare di campionato. Da qui la strada è tutta in salita, passando per team via via sempre più competitivi fino ad arrivare a contendere il titolo all’attuale dominatore della classe regina Tony Cairoli. Con buoni piazzamenti in qualifica e un posto fisso sul podio impiegheremo poco tempo ad attrarre l’interesse delle scuderie più competitive, cambiando team già nel corso della prima stagione in attesa di una chiamata dalla MX1.La progressione è legata a un sistema di livelli alimentato dai punti esperienza guadagnati durante ogni evento, grazie ai quali si sbloccano anche immagini e video bonus con le funamboliche acrobazie dei campioni su due ruote. Il tutto risulta molto lineare ma decisamente coinvolgente, complice anche un sistema di guida a metà tra la simulazione e l’arcade che richiede una certa dose di pratica per poter essere padroneggiato al meglio. La scelta di Milestone è stata quella di continuare sulla strada intrapresa con MUD, offrendo un titolo immediato e fruibile dal maggior numero di videogiocatori. La frizione è assente, il tracciato risponde solo in parte alle sollecitazioni del pilota e l’accoppiata fisica-intelligenza artificiale è ampiamente scalabile. Come detto, però, questa accessibilità non va a snaturare un modello di guida piuttosto interessante. Il peso del pilota e la direzionalità della moto sono affidati alle due levette analogiche, sensibili quanto basta per dare al giocatore un ampio spettro di possibilità sull’inclinazione del mezzo in curva o in aria e sullo spostamento del baricentro del pilota. In partenza, ad esempio, il peso deve essere tutto sull’anteriore per garantire un maggior grip e dare la possibilità alla moto di scaricare tutti i cavalli del motore sul terreno, mentre durante i salti è necessario far durare il meno possibile il tempo di permanenza in aria, pena la perdita di tempo prezioso. Se la rampa è particolarmente ripida, occorre inclinare bruscamente la moto una volta staccate le ruote dal suolo, per fendere l’aria e far durare il salto il meno possibile. Questa manovra si chiama scrub e richiede la contemporanea inclinazione di entrambi gli stick analogici nella stessa direzione, nonché il giusto tempismo di esecuzione per evitare una rovinosa caduta. E non è affatto facile. Non tutti i salti sono adatti agli scrub, perciò occorre prima di tutto conoscere a menadito la pista sulla quale si andrà a correre per avere qualche chance di vittoria.

In giro per il mondo, o quasiIl bello delle licenze è avere a disposizione team, piloti e piste ufficiali con tanto di loghi degli sponsor, livree e cartelloni a bordo pista. Quello che francamente non siamo riusciti a capire è perché, a fronte di tutto questo, nel campionato manchino ben tre gare. Il campionato MX1 è composto da 17 gare, di cui due in Italia, mentre in MXGP sono presenti in tutto 14 tracciati, tra i quali è rimasta esclusa la tappa italiana del mondiale in Trentino e il Gran Premio di Bulgaria. Una mancanza abbastanza clamorosa per un titolo ufficiale che dovrebbe offrire agli appassionati un’esperienza a tutto tondo nel mondo della motocross. Da sottolineare anche la scelta da parte degli sviluppatori di rendere solamente grafiche le deformazioni del terreno di gara, eliminando la necessità di seguire i solchi lasciati dagli altri contendenti per guidare più agevolmente. Se questo può essere un aspetto positivo in ottica arcade, abbiamo invece storto il naso di fronte alla totale omogeneità dei terreni: correre su sabbia, terra battuta o fondo intermedio restituisce esattamente le stesse sensazioni sulla moto, facendo segnare un passo indietro rispetto a quanto visto nell’ultimo capitolo della serie WRC dove la tenuta di strada della vettura variava a seconda del terreno. Rimane comunque ottima la varietà. Memorizzare curve lunghe, dossi, quali salti scrubbare e quali affrontare in maniera canonica rappresenta la sfida primaria di ogni gara, che si fa più ostica in base al livello di intelligenza artificiale degli avversari, anch’essa ben calibrata e molto impegnativa ai livelli più alti di difficoltà. Con quattro livelli differenti, la curva di apprendimento risulta ben bilanciata intervenendo sui tempi e sulla tecnica degli altri piloti. Progressivamente le moto diventano più veloci, frutto di manovre più precise, traiettorie migliori e degli scrub eseguiti col giusto tempismo, accendendo la gara con una gradita iniezione di adrenalina. Anche la fisica è scalabile mettendo ulteriore pepe alle competizioni. A livello pro un errore nella distribuzione del peso, un incertezza in curva o una caduta possono compromettere le prestazione in qualsiasi momento. Marginali invece l’impostazione dei parametri tecnici della moto, davvero poco incisivi in pista.Sul fronte online MXGP offre la classica gara veloce contrapposta alla Stagione, formata da una serie di gare da disputare contro altri piloti reali o controllati dall’intelligenza artificiale. I tempi di matchmaking sono accettabili e durante la nostra prova i server, invero ancora poco popolati, non hanno mai dato problemi di stabilità. Ci ha lasciati perplessi la possibilità per ogni giocatore di scegliere il livello di fisica preferito, avvantaggiando indubbiamente coloro che selezionano quello base, il più facile da padroneggiare.

ImpantanatiLe previsioni che abbiamo fatto in apertura, ancora una volta trovano riscontro in questa recensione. Grazie alla palette cromatica azzeccata, MXGP è un titolo dal colpo d’occhio soddisfacente, ma purtroppo ancora portatore di numerose mancanze. I modelli poligonali di moto e piloti sono di ottima fattura, precisi nei colori e negli sponsor, anche i più piccoli, a differenza dei tracciati, molto deludenti. Ambientazioni povere a livello contenutistico, texture in bassa risoluzione e uno scarso livello di dettaglio generale minano pesantemente il lavoro svolto dagli sviluppatori di Milestone. Le gare sono un continuo pop up di texture e ombre, effetti particellari miseri e compenetrazioni poligonali imbarazzanti, con piloti che letteralmente si attraversano l’un l’altro e cadute che ci vedono affondare risucchiati nel terreno. Il tutto a discapito del sistema di collisioni. A volta infatti basta un nonnulla per perdere l’equilibrio, mentre altre volte impatti più violenti lasciano entrambi i piloti indenni. A questo si aggiungono tutta una serie di imperfezioni tecniche, come l’ombra che non segue il sistema di illuminazione nel circuito notturno di Losail, scene d’intermezzo prima e dopo la gara francamente evitabili e caricamenti piuttosto lunghi. Da sottolineare invece il frame rate granitico e la presenza della visuale in prima persona per un’esperienza adrenalinica e molto coinvolgente. Sul fronte audio, il campionamento dei motori è discreto, con una scarsa varietà di brani durante la navigazione nei menu.

– Licenza ufficiali MX1 e MX2…

– Modello di guida scalabile

– Carriera longeva e appassionante

– … ma mancano alcuni tracciati

– Motore grafico ormai alla frutta

– Molti problemi tecnici

– Sistema di collisioni da rivedere

6.5

MXGP è un titolo divertente, che si regge su un buon modello di guida a metà strada tra l’arcade e la simulazione, coadiuvato da un ottimo sistema di fisica che richiede un certo impegno e una certa pratica per essere compreso e padroneggiato al meglio. La carriera è longeva e appassionante; i tracciati, non tutti presenti, offrono un’ottima varietà, smorzata però dalla totale omogeneità dei terreni di gara e dalla presenza solo estetica delle deformazioni della pista. Purtroppo il titolo Milestone inciampa nei soliti problemi tecnici, capeggiati da un sistema di collisioni insufficiente per via di frequenti fenomeni di compenetrazione poligonale, ambientazioni poco rifinite e un costante quanto tedioso pop-up delle texture in pista. Un vero peccato viste le potenzialità della licenza.

Voto Recensione di MXGP The Official Motocross Videogame - Recensione


6.5