Recensione

Little Nightmares: The Hideaway, bentornati nelle Fauci col Fuggiasco

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a cura di Gottlieb

Siamo giunti al secondo DLC di Little Nightmares, un contenuto che avrebbe dovuto, almeno nelle intenzioni, continuare a impreziosire una trama molto silente, lasciata più all’interpretazione dei fatti che alla reale sostanza narrativa. Dopo aver, infatti, completato, nel gioco base, l’avventura di Six, non senza tantissimi dubbi, ci siamo ritrovati nei panni del Fuggiasco, che attraversa un percorso parallelo e ugualmente intriso di mistero e di nubi. 

Chi controlla i controllori?Il bambino non era altri che uno di quei malcapitati che venivano trattenuti dal Custode cieco nell’attesa di poter essere spediti al macello a chiudere il proprio ciclo vitale: vestendo i suoi panni, quindi, siamo stati chiamati ad affrontare una vicenda completamente parallela a quella della ragazzina con l’impermeabile giallo, alla scoperta di quelle che erano nuove stanze dell’imbarcazione arenata al centro del nulla e palcoscenico di tutti i vizi umani. Dopo aver incontrato la Nonnina, un essere capace di districarsi nei fondali dell’acqua che ha quasi conquistato il sottomarino, il Fuggiasco riesce a sfuggire e a tenersi lontano dalle braccia lunghissime dell’essere inumano, alla ricerca di una via di fuga, che ora potrebbe giungere in The Hideaway. Dopo esserci risvegliati e lasciatici precipitare su un cumulo di carbone, il nostro obiettivo, in questa nuova iterazione del brand di Tarsier Studios, sarà entrare finalmente più a contatto con i Nomini, esseri dalla testa triangolare che si aggirano per il The Maw senza un reale scopo nella loro vita, almeno apparentemente. Tutti insieme dovrete, in concerto, riattivare un antico forno, chiaramente alimentato a carbone, pronto a far vita a un ascensore che condurrà ai piani alti della struttura galleggiante, alla scoperta di nuovi misteri.

Al mio segnale scatenate i NominiLe meccaniche che vengono inserite in questo DLC riguardano, pertanto, esclusivamente i Nomini: tutti gli enigmi ambientali, molto più facili rispetto a quanto visto sia nel gioco principale che nel precedente DLC, sono collegati alla presenza di questi piccoli gnomi, che dovrete dapprima irretire, semplicemente abbracciandoli, e poi condurre alla risoluzione dell’enigma in questione. I Nomini potranno essere lanciati per aggrapparsi a delle gru, oppure a delle maniglie per aprire le porte e così via: basterà semplicemente calibrare la potenza e lanciarli verso l’obiettivo scelto. Ovviamente arriverà anche l’enigma che vi richiederà di utilizzarne più di uno, così da costringervi a cercarne altri e a liberarli nei modi più disparati possibili. Una volta entrati nell’idea che solo i Nomini possono salvarvi e condurvi alla fine, capirete come aggirare qualsiasi tipo di enigma, fino a condurli tutti dinanzi al forno, dove si paleserà lo scopo vitale degli gnomi: trasportare carbone. Se infatti all’inizio dovranno essere guidati in ogni azione, scopriranno subito dopo che nel mondo loro hanno una reale funzione. Al di là di tale aspetto, il Fuggiasco non si ritroverà dinanzi a grandi novità, anzi il villain di turno è una vecchia conoscenza, che dovrà essere superato ed evitato sfruttando quelle sessioni stealth che hanno rappresentato, diversi mesi fa, una spina nel fianco dell’avventura di Little Nightmares: dovrete esaminare bene l’ambiente, cercare il velluto sul quale camminare, intuire quale oggetto portare con voi e dove i vostri minuscoli piedi hanno prodotto del suono molesto passandovici sopra. Nell’ora e poco più di avventura nei panni del Fuggiasco vi ritroverete sicuramente più in difficoltà in questa sessione che in tante altre, per lo più tutte comprensibili oltre che pronte a lasciarvi condurre dal libero arbitrio: nel bivio che troverete dinanzi al forno potrete, infatti, decidere da dove iniziare a cercare i Nomini, senza che una strada possa precludere l’altra. L’aspetto che sicuramente più delude del secondo DLC di Little Nightmares è il non riuscire a offrire nessun elemento narrativo che possa impreziosire quella che è tutta l’esperienza videoludica del titolo di Tarsier. Quella trama molto silente, che abbiamo nominato già in apertura della nostra disamina, rimane tale, senza aggiungere alcun aspetto tangibile agli avvenimenti de Le Fauci: il Fuggiasco continua il suo percorso parallelo a Six e nulla più, con un cliffangher finale che sicuramente tiene alto l’interesse per capire dove andremo a parare con l’ultima iterazione del titolo, prevista per febbraio, ma che rischia di precipitare in un nulla di fatto e in misteri la cui risoluzione, ancora una volta, sarà affidata alla nostra mente e non alle pagine dello script.

– L’interazione con i Nomini

– Enigmi ancora più semplici

– Narrativamente non aggiunge nulla di nuovo

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The Hideway non riesce, come già ripetuto più volte, a impreziosire un’esperienza che già di per sé era molto affidata alla percezione dell’utente finale. Little Nightmares rimane una piccola perla di quest’anno, per i toni utilizzati e per la direzione artistica, ma non sarà con questi contenuti aggiuntivi che andrà a colmare le lacune che si erano palesate già ad aprile. La speranza è che con l’ultimo DLC ci sarà la possibilità di avere un costrutto narrativo più di sostanza che di riflessioni, pur non disdegnando le seconde.