La dura vita di Wii U, parte 1 (2011 - 2013)

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Era ormai nell’aria da tempo, tra voci di corridoio, mezzi annunci e mezze smentite, ma adesso abbiamo finalmente la conferma: la produzione di Wii U verrà presto interrotta, sancendo dunque in modo ufficiale la fine del ciclo vitale della console di ottava generazione di Nintendo. Non poteva esserci occasione migliore per ripercorrere insieme quella che è stata la storia di questa sfortunata macchina da gioco.
L’annuncio: 2011
Correva l’anno 2011, Wii era ormai al suo quinto anno di vita e i rumor su una nuova home console Nintendo si facevano sempre più insistenti. A lungo si era parlato di una semplice revisione della vecchia macchina, denominata dai fan Wii HD; a queste voci ne seguirono altre riguardanti una console di nuova generazione, dal nome in codice Project Cafè: nel giro di pochi mesi, iniziarono a circolare le teorie più fantasiose riguardo la nuova console Nintendo. Il 25 Aprile 2011 fu l’azienda stessa ad annunciare che la macchina sarebbe stata presentata in occasione dell’E3 che si sarebbe tenuto da lì a qualche mese, ma questo non fece zittire gli speculatori che, anzi, contagiati dall’hype che mano a mano coinvolgeva tutta l’utenza videoludica, si lanciarono in ogni possibile ipotesi sul successore di Wii.
Sia chiaro, raccogliere l’eredità di Wii non era affatto semplice: Nintendo si trovava a fare i conti con una console che aveva sì macinato cifre strabilianti, ma aveva anche contribuito a dividere in modo irrimediabile la fan base, tra utenti che si sentivano delusi da quella che avevano visto come la svolta casual di Nintendo e altri, invece, che rimasero fedeli alla casa di Kyoto nonostante il presunto cambiamento ideologico. 
Nintendo aveva di fronte a sé questa complessa situazione quando, durante la conferenza di E3 2011, mostrò al mondo la sua nuova console, dal nome Wii U. Ed in questa occasione Nintendo sbagliò tutto quello che c’era da sbagliare: la console venne presentata in modo confuso, mostrando esclusivamente il nuovo gamepad, feature su cui Wii U sembrava puntare pesantemente. Questo generò confusione tra l’utenza meno informata che, complice il nome troppo simile al predecessore, pensò di trovarsi davanti ad una periferica per il vecchio Wii. Così, invece, non era: Wii U era il successore di Nintendo, una console in HD che, stando alle promesse di Iwata e compagnia, avrebbe soddisfatto sia i giocatori più “hardcore” che l’utenza casuale affezionata a Wii. Per questo la console era completamente compatibile non solo con i giochi Wii, ma anche con tutti i pad e le periferiche della vecchia ammiraglia Nintendo. Questo, tuttavia, non bastò a suscitare l’entusiasmo dei consumatori, perplessi da una conferenza confusa e da una carenza quasi imbarazzante di titoli mostrati. Tra parole e tech demo, il detto “tutto fumo e niente arrosto” era così davanti agli occhi di tutti.
Il lancio: 2012
Durante l’E3 2012, Wii U ebbe finalmente la conferenza che avrebbe meritato al suo annuncio: più chiara, più decisa e con più titoli mostrati. Nonostante questo, permanevano grandi dubbi intorno alla console: i titoli annunciati, specie quelli in esclusiva, erano sì numerosi, ma allo stesso tempo sembravano non essere abbastanza. Non solo: i titoli multipiattaforma presentati sembravano pericolosamente vicini, dal punto di vista tecnico, alle controparti PS3/360: niente di male, se non fosse che Wii U avrebbe dovuto appartenere alla generazione successiva alle due console concorrenti. In un’epoca in cui il salto generazionale è essenzialmente un salto tecnico, Wii U non sembrava essere abbastanza all’avanguardia, e questo destò molte preoccupazioni per quanto riguardava il supporto a lungo termine delle terze parti. Preoccupazioni legittime che si sarebbero rivelate fondate di lì a poco, ma andiamo con ordine.
La console venne lanciata sul mercato europe il 30 Novembre 2012, con un parco titoli piuttosto risicato: togliendo i titoli multipiattaforma, ciò su cui il colosso nipponico puntava per convincere gli utenti a passare alla nuova generazione Nintendo erano essenzialmente due: Nintendoland e New Super Mario Bros. U. Il primo era un titolo che, come Wii Sports a suo tempo, voleva dimostrare le potenzialità della nuova console e del suo gamepad; il secondo era il nuovo capitolo della serie in 2D di Mario, il titolo su cui Nintendo più puntava in termini di aspettative di vendite.
Altro titolo importante, nonostante l’accoglienza piuttosto tiepida da parte della critica, fu Zombi U: il gioco, un’esclusiva (almeno fino al 2015) sviluppata da Ubisoft, dava man forte ai due titoli Nintendo nel mostrare come il pad potesse essere sfruttato all’interno di più generi videoludici.
I tre giochi non bastarono per convincere gli utenti ad acquistare Wii U al lancio, nonostante la loro qualità fosse tutt’altro che bassa: New Super Mario Bros. U era un ottimo esponente della serie, forse il migliore della saga ‘New’, mentre Zombi U e Nintendoland riuscivano perfettamente nell’obiettivo di mettere in risalto la gimmick della console.
Purtroppo, la carenza del periodo di lancio non venne supplita in termini brevi: sarebbero stati necessari mesi prima di vedere uscite importanti da parte di Nintendo e. Il perché è presto detto: Nintendo si trovava per la prima volta al lavoro su una macchina HD. Dopo aver lavorato per circa dieci anni sulla stessa macchina (perché Wii, dal punto di vista tecnico, altro non era che un Gamecube potenziato), i team Nintendo si ritrovarono con qualcosa che era ben lontano da quello che conoscevano, come testimoniano i molteplici rinvii che hanno contraddistinto la vita della console. Si sarebbe dovuto attendere quindi l’arrivo dell’estate per poter giocare a nuovi titoli di rilievo made in N.
Il primo anno: 2013
Solamente con l’arrivo di Giugno 2013 i giochi cominciarono ad arrivare su Wii U a cadenza più regolare visto che, tolto l’arrivo di Lego City Undercover e qualche uscita multipiattaforma, il periodo precedente era stato veramente di magra. Sebbene le uscite non fossero state dunque abbondanti (e questo problema affliggerà tutto il ciclo vitale della console), nel corso dell’estate si vide l’arrivo di titoli importanti come Super Luigi U, espansione del titolo uscito al lancio, Pikmin 3, The Wonderful 101, Rayman Legends . Quest’ultimo titolo è emblematico della situazione in cui la console Nintendo versava già a pochi mesi dal lancio: dopo l’annuncio di esclusività da parte di Ubisoft, la software house francese vide bene di tirare i remi in barca, portando il titolo sulle console di casa Sony e Microsoft, complici sia le scarse vendite harware della console che quelli dei loro stessi giochi per Wii U. In poche parole, nonostante le terze parti non avessero ancora abbandonato Wii U, il timore cominciava già a serpeggiare.
Queste prime, più o meno grandi perle non fecero che da apripista per le due grandi uscite invernali del 2013: The Legend of Zelda: Wind Waker HD e Super Mario 3D World. Nel primo caso, ci trovammo di fronte a un ottimo remake di un altrettanto ottimo titolo, reso ancora migliore dalla nuova veste grafica; nel secondo, invece, Mario si avventurava nel mondo del 2.5D già sperimentato con Super Mario 3D Land, amplificando il divertimento a dismisura grazie a un gameplay migliorato e alla forte anima cooperativa. Insomma, nonostante la carenza di titoli, alla conclusione del suo primo anno Wii U poteva contare su delle esclusive di peso, che tanto avrebbero da dire ancora oggi.

Wii U concludeva il suo primo anno completo di vita arrancando dietro agli errori commessi dalla casa di Kyoto nel progettare un lancio fin troppo affrettato che aveva lasciato la line-up allo scoperto per tanto, troppo tempo. Sarebbe stata dura conquistare la fiducia dei consumatori dopo un primo periodo così carente in termini di uscite, sebbene quelle presenti fossero di ottima fattura; ma Nintendo aveva ancora degli assi nella manica da utilizzare per cercare di risollevare le sorti di Wii U.

Ci vediamo domani con la seconda puntata di questo speciale, non mancate!