Recensione

LOGistICAL: Italy, la recensione di un particolare puzzle/gestionale

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

“Ma anche a te a Ficarazzi viene prodotto il letame?”. Fino a qualche giorno fa, tutto ciò che ruotava attorno a LOGistICAL erano, almeno per il sottoscritto, meme, deliri di chi provava a convincere tutti quanti che spostare camion su e giù per una mappa fosse il massimo del divertimento e gag da b-side internettiano in cui il disagio cresce come i funghi in un sottobosco umido dopo un paio di giornate di pioggia. Quasi mi dispiace ammetterlo: LOGistICAL non è solo il tormentone estivo di cui fortunatamente non sentirete mai parlare, ma il titolo sviluppato da Sacada si è rivelato un validissimo passatempo, capace di mescolare meccaniche puzzle con elementi gestionali, a cui si unisce anche una componente extra-ludica, legata alla dimensione geografica del prodotto. Una precisazione: la seguente recensione fa riferimento a LOGistICAL: Italy, lo spin-off stand alone ambientato nel Bel Paese ma, specificità a parte, le meccaniche di gioco rimangono invariate anche nel generico LOGistICAL, o nelle varie espansioni situate ad esempio in Olanda, Germania, Nuova Zelanda o Canada. 
Autotrasporti che passione!
Esattamente, cos’è LOGistICAL: Italy e, più in generale, LOGistICAL? Lo scopo del titolo è molto semplice: tramite l’utilizzo di camion e rimorchi, bisogna rifornire le varie città indicate sulla mappa con le risorse richieste da ciascuna. Quelle più piccole, in base al numero della loro popolazione, necessitano di un solo prodotto ed in quantità limitate, mentre i capoluoghi o le metropoli hanno un fabbisogno molto più massiccio e per rifornirle servono svariate risorse, in quantità considerevoli. Il trasporto dei prodotti avviene tramite un intuitivo sistema di drag & drop e, ad esempio, se la città di Paternò, in Sicilia, necessita di arance, basta selezionare un proprio camion dalla lista e trascinare l’icona della risorsa su una città dove la frutta viene prodotta. Automaticamente, il camion inizierà a fare la spola fra le due località, fino a soddisfare l’esigenza, nel caso in esame, di arance. Con infinite varianti, questo è il succo di LOGistICAL, uno di quei titoli in cui un esempio concreto vale però più della teoria astratta. Nella fattispecie di LOGistICAL: Italy, la partenza avviene da una piccola città della costa orientale delle Sicilia, in cui è possibile acquistare un paio di camion, ma che è quasi tagliata fuori dal resto dell’isola per via di molte strade interrotte. Il primo compito che ho dovuto fronteggiare è quindi stata la riparazione delle vie di comunicazione. Nulla di più semplice: un paio di città più in là, vi era una cava di ghiaia, materiale di per sé sufficiente per ripristinare la viabilità verso svariati paesi. Clicco sulla ghiaia, trascino l’icona verso la corretta direzione e, un poco alla volta, i miei camion completano il trasporto. Le prime città non rappresentano un vero ostacolo, soprattutto se la richiesta è limitata ad un bene grezzo. Cerco di spiegarmi meglio: alcune materie prime – legno, ghiaia, pietra ecc… – sono praticamente infinite e le scorte vengono generate di continuo, mentre il discorso cambia per gli output creati dalle industrie, le quali esigono prima determinati rifornimenti per poi sputar fuori prodotti finiti. Nel concreto, se gli abitanti di Niscemi vogliono un certo quantitativo di giornali, questi devono prima essere stampati a Catania, la quale ha bisogno della carta, questa proveniente da una terza città che, a sua volta, deve prima rifornirsi di legname da dare in pasto alle segherie. Lo scopo finale di LOGistICAL è dunque quello di creare questa catena perfetta d’azioni, collegando con i propri camion i vari punti, cosa sulla carta abbastanza facile, ma che richiede in realtà molto grano salis. Non passa infatti molto tempo prima che la filiera, da lineare, si trasformi in una vera e propria ragnatela, in cui i nodi si intersecano e si scambiano, dove occorre sempre tener ben presente le vie di comunicazione e i tempi di trasporto. Riuscire a completare le varie città, soprattutto le metropoli come Milano, Bologna, Torino o Roma, crea un vero e proprio “effetto droga” e non sono stati pochi i casi in cui ho rimandato il fatale click sulla croce rossa in alto a destra, vittima di quella sindrome che porta sempre a voler vedere che cosa c’è dopo, quale è la prossima località che apparirà sulla mappa, soprattutto quando si scopre una nuova risorsa. 
Economie di scala
LOGistICAL non è un titolo difficile in senso stretto ma serve una buona pianificazione per non esaurire le varie materie prime e quindi non riuscire ad avere la quantità sufficiente di prodotti finiti da trasportare, oppure per non lasciarsi trasportare dall’entusiasmo, spedendo tutti i propri camion nella stessa direzione, creando così code fra carichi e scarichi. Inoltre, le varie città consumano anche quanto le si fornisce e può dunque capitare che, se il viaggio è troppo lungo, fra un trasporto e l’altro le riserve di materie si siano già esaurite. Ecco quindi che entrano in gioco alcune location particolari, le quali fungono da indispensabili magazzini in cui accumulare i materiali e i beni, da smistare poi in tutte le regioni d’Italia. Infine, le industrie possono anche essere potenziate, garantendo in tal modo un quantitativo maggiore di output, con cospicui vantaggi sui trasporti, in tal modo meno frequenti. LOGistICAL è un’ottima forma di allenamento per la materia grigia, come in un vero puzzle game non c’è il game over e non sono contemplate strade senza via d’uscita, ma non è raro perdere un po’ di minuti alla ricerca della materia prima necessaria, oppure di ricorrere a vari click qua e là per la mappa per capire come costruire i prodotti più imponenti, come ad esempio le barche, le macchine o i computer. L’UI non è sempre un ottimo alleato e serve un po’ di pratica prima di mettere tutti i tasselli al giusto posto. Da un lato, Sacada ha fatto un ottimo uso dei colori per render più chiare le azioni e così, fra cerchi gialli, blu, azzurri e arancioni, risulta piuttosto intuitivo capire cosa trasportare e dove farlo. Bisogna però tenere in considerazione che, solo in Italia, vi sono oltre mille comuni e, dunque, è alle volte complicato raggiungere o scorgere in mezzo a quel groviglio di strade e città, la location desiderata. Inoltre, sia lo zoom che la navigazione della mappa, tramite i classici tasti WASD o il mouse, richiedono alle volte un po’ di pazienza e avvengono a scatti. A questo si aggiunge poi la non sempre facile lettura delle icone delle risorse, estremamente stilizzate. Ci tengo comunque a precisare come questi non siano ostacoli insormontabili, la navigazione dell’UI avviene quasi in modo automatico dopo un po’ di pratica e con un pizzico di pazienza, anche se non mancano punti i cui poteva esser fatto di più, come nell’elenco dei camion, dove appaiono simboli e indicatori inizialmente difficili da identificare. Infine, il tutorial iniziale mette a disposizione due intere isole – quella di Man in Gran Bretagna e una in Australia – nelle quali prendere confidenza con le varie voci e passaggi: l’introduzione è piuttosto lunga e articolata ma, alla fine dell’apprendistato, alcuni punti chiave sono ancora avvolti nel buio e solo con l’allenamento e dopo alcuni a tentativi si viene a capo di ogni meccanica. Per fortuna, LOGistICAL: Italy è (quasi) interamente tradotto in italiano e questo facilita non di poco la corretta comprensione delle richieste e degli obiettivi.
Un po’ di patriottismo
In LOGistICAL non esiste un percorso già scritto, ma il giocatore ha la completa libertà per quel che riguarda l’ordine con cui completare le varie città e strade. L’assenza di una guida in alcuni casi lascia spaesati davanti ai numerosi comuni, ma cela dentro di sé un lato esplorativo e didattico che viene a galla un poco alla volta. Mano a mano che i camion vengono dislocati lungo la penisola e attraversano in lungo e in largo le venti regioni italiane, si apprende l’ubicazione di numerosi paesi prima sconosciuti o che, quando nominati, si faceva fatica a posizionare in modo corretto su un mappamondo. Con più di 1400 città, LOGistICAL: Italy non è solo un corso accelerato di geografia ma, grazie ad un maniacale approfondimento, racconta le varie specificità del nostro paese, mettendo in tal modo in risalto i nostri prodotti tipici, come le industrie tessili nel nord della Lombardia, i vini prodotti nella zona di Asti, le infinite varietà di frutta che crescono in Sicilia o, ancora, Torino con le sue industrie automobilistiche. Nel caso siate interessati ad approfondire questo tema, vi invito a leggere sulle pagine digitali di IVIPRO – un interessantissimo progetto legato al videogioco in Italia – l’intervista ai creatori/collaboratori del gioco. Dal punto di vista grafico, LOGistICAL non ha molto da offrire ed è composto per lo più da sprite di camion in movimento e da icone stilizzate per le varie città. Molto più interessante l’aspetto audio, perché potrei riempire le prossime righe con le onomatopee dei rumori prodotti dai trasporti, ma vi consiglio di armarvi di un bel disco o di ascoltare un podcast mentre giocate a LOGistICAL.

– Se prende, è una vera droga

– Richiede intelligenza e pianificazione

– Totale libertà d’approccio

– Racchiude un lato didattico

– UI non sempre chiara

– Muoversi per la mappa può essere scomodo

– Non per tutti

8.0

Il voto va letto contestualizzando bene LOGistICAL: Italy. Il titolo sviluppato da Sacada non è infatti adatto a tutti, la grafica e il comparto audio non sono valutabili e, con i suoi ritmi lenti e compassati, il titolo è più che altro un fido compagno da tenere al proprio fianco mentre si ascolta della buona musica o ci si rilassa dopo una pesante giornata di lavoro. Se siete disposti a sbattere la testa contro una UI non sempre chiara e ad apprendere un poco alla volta tutte le sue meccaniche, LOGistICAL: Italy potrebbe anche diventare il vostro passatempo preferito, perché si lascia giocare secondo il vostro approccio, non vi dice cosa fare o quando farlo, ma permette che ognuno trovi la propria strada e si faccia contagiare un po’ alla volta dal piacere della scoperta. Infine, se cercate bene, è probabile che in LOGistICAL: Italy ci sia anche la vostra città.

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8