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Recensione

L. A. Noire, la versione Nintendo Switch

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Avatar di Valentino Cinefra

a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

Pubblicato il 17/11/2017 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8

Insieme alla recensione di L.A. Noire per PlayStation 4, arrivata su altre pagine di SpazioGames.it, vogliamo focalizzarci sulla versione Nintendo Switch, arrivata al sottoscritto, per capire perché l’acquisto della “cartuccina” del titolo Rockstar possa essere preso in considerazione, oppure no. Un’analisi prettamente tecnica e contenutistica di questa versione del gioco.La risposta semplice è: sì. Il valore dell’opera del defunto Team Bondi non viene di certo messa in discussione oggi, che impugniate un DualShock 4, un controller Xbox oppure dei Joy-Con. Si tratta di un titolo che, ancora oggi, crea una messinscena unica, un’atmosfera incredibile della Los Angeles degli anni ’40/’50, un periodo sempre affascinante che il Team Bondi all’epoca rievocò in grandissimo stile. In termini pratici, le ormai celebri animazioni facciali, perno degli interrogatori, ancora introvabili in altre produzioni simili, un primato che il L.A. Noire si porta dietro ancora oggi, a distanza di sei anni.Pertanto, se avete amato L.A. Noire a suo tempo ed oggi possedete una Switch e la voglia di rigiocarlo nelle comodità che offre la console Nintendo, beh, mandate avanti l’acquisto a colpo sicuro, con una serie di “ma”. Ovviamente manca il 4K, l’HDR, e tutto ciò che le console di attuale generazione possono offrire. Ci vuole anche un bel po’ di spazio, perché se decidete di acquistare il gioco dal Nintendo eShop ci vorranno 29GB di spazio libero circa, ovvero dovrete armarvi di Micro SD perché parte dello spazio della memoria è dedicato al sistema operativo. Anche possedendo il titolo fisicamente (come il sottoscritto) è necessario installare un aggiornamento da 14GB prima di poter iniziare a giocare.Detto questo, la versione Nintendo Switch di L.A. Noire offre anche delle gustose novità in termini più pratici.

In modalità portatile, il gioco può diventare quasi un’avventura grafica. Intanto, durante le indagini, i movimenti di Cole Phelps possono essere interamente deputati al touchscreen. Proprio come nelle avventure di una volta, un doppio tap sullo schermo farà sì che il detective si muova verso una direzione, interagisca con un oggetto, oppure esamini un indizio. Trascinando con il dito sul touchscreen sarà possibile ruotare gli oggetti in mano a Phelps, ma anche manipolare direttamente il taccuino sfogliandolo, oppure rivedendo tutti gli indizi del caso in corso. Con la console tra le mani l’uso del touchscreen è intuitivo, anche se ci vuole un po’ per prendere la mano con la sensibilità dei movimenti, come anche con la calibrazione del puntamento (se avete le mani grandi come le mie, armatevi di un po’ di pazienza).Sempre per quel feeling da avventura grafica, nella versione Switch di L.A. Noire sarà possibile godere di due inquadrature aggiuntive assenti nell’originale, come nelle edizioni per PS4 ed Xbox One. Una è distante, allarga il campo visivo e permette di avere una visuale più ampia dell’intera scena del crimine, o comunque della situazione in cui si trova Cole Phelps in quel momento, proprio come nelle avventure grafiche con visuale distante. Questo facilità l’uso del touchscreen e la fruizione della console “in mano”, perché tramite dei tocchi sullo schermo è possibile muoversi nell’intera scena senza dover quasi mai spostare la telecamera. La seconda inquadratura è invece più ravvicinata del normale, di grande aiuto sempre in mobilità per poter analizzare i dettagli più nascosti sul piccolo schermo della console, ma anche nel caso vogliate disattivare gli aiuti sonori e tramite vibrazioni che, come nel gioco originale, segnalano la presenza di indizi nelle vicinanze.

Riguardo i piccoli controller prodigio della console della Grande N, i Joy-Con, sono fortunatamente ben inseriti, quasi protagonisti, in questa versione di L.A. Noire. Intanto l’HD Rumble viene ottimamente inserito nella dinamica di gioco: i Joy-Con vibrano vigorosamente nelle scene d’azione come scazzottate e sparatorie, mentre tremano delicatamente per suggerire al giocatore la presenza di un indizio da analizzare. I Joy-Con sono anche deputati ad una serie di movimenti, principalmente tutto ciò che solitamente viene fatto con l’analogico sinistro. Controllare gli oggetti, esaminare i cadaveri, ma anche manovrare la telecamera (cartellino rosso per non aver approfittato dell’occasione per far muovere la torcia direttamente con il Joy-Con) e la mira assistita durante le sparatorie. Anche in questo caso, come per il touchscreen, bisogna un po’ prenderci la mano e, con tutta probabilità, finirete per disattivare i sensori di movimento anche durante le sessioni con il Grip, ma è sicuramente notevole il lavoro fatto per implementare la tecnologia alla base dei controller.Se in modalità portatile, quindi, L.A. Noire è largamente promosso, i problemi nascono quando la console viene inserita nel dock e si gioca su un pannello TV. Come ci si poteva immaginare, il motore di L.A. Noire fa fatica a girare al meglio su Switch, forse più per l’età dello stesso che per le mancanze della console. Siamo pur sempre di fronte ad un gioco con sei anni sulle spalle, che dimostra molti pop up, di cui alcuni francamente imbarazzanti con palazzi che sbucano all’improvviso, alle volte, e l’aliasing che rovina l’orizzonte in lontananza ed i dettagli alla media distanza, sopratutto mentre ci si muove in auto. Al chiuso, ovviamente, la situazione migliora notevolmente e tutti questi problemi scompaiono.

Su Switch si crea un’esperienza impossibile da replicare

Il gameplay, la narrazione e le atmosfere sono affascinanti ancora oggi

In modalità portatile è un piccolo gioiello

Dimostra tutti i suoi sei anni di età

Su TV mostra alcuni limiti tecnici

Prezzo di lancio poco condivisibile, tutto sommato

8.0

L.A. Noire su Switch vive di alti e bassi. In modalità portatile, il gioco è un piccolo gioiello ed impressiona più di una volta. I comandi touch, così come i Joy-Con, trasformano l’esperienza in qualcosa di nuovo ed irraggiungibile da parte degli utenti PS4 ed Xbox One, una titolo che diventa quasi un’avventura grafica (volendo) da vivere nel palmo della mano. Su TV le cose peggiorano un po’, ed è a tratti inspiegabile come un titolo del genere non possa girare in tutta tranquillità su un hardware che ha già dimostrato di “saperci fare”. Ma davvero, a costo di fare la figura del sentimentalone, giocare un prodotto come L.A. Noire con la libertà offerta da Switch è un’esperienza non indifferente, che vale anche i dieci euro in più richiesti rispetto alle versioni per console casalinghe.

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