Recensione

Kid Icarus

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Tra le proprietà intellettuali storiche di Nintendo, quella di Kid Icarus è sicuramente una delle meno sfruttate: la serie, a tutt’oggi, consta di soli tre episodi, e tra Uprising, uscito due anni fa su 3DS, e il precedente Of Myths and Monsters, la grande N ha lasciato passare ben ventun’anni.Considerando la sovraesposizione mediatica dell’idraulico italiano e di suo fratello Luigi e quella dei Pokemon, giusto per fare qualche nome, la cosa appare quantomeno singolare, e per sopperire alla mancanza di nuove uscite (la comparsata su Wii in Super Smash Bros. Brawl non conta), Nintendo propone anche su WiiU il capitolo che ha iniziato tutto, il Kid Icarus uscito su Nes.

Protagonista angelico e profanità assortiteNel 1987, data del debutto europeo, Kid Icarus non si discostò particolarmente dalla grande quantità di platform che popolava la ludoteca della console a 8 bit di Nintendo, perché molti degli elementi proposti erano un marchio di fabbrica dell’intera line-up della casa madre, dal genere di appartenenza, che era quello di Mario, al motore grafico, preso in prestito da Metroid, uscito solo pochi mesi prima.Eppure, lungi dall’essere solamente un reskin dei suddetti giochi, Kid Icarus seppe trovare la sua nicchia di appassionati, attirati da una struttura di gioco tanto semplice quanto impegnativa e un livello di sfida superiore alla media, che pure all’epoca era assolutamente rispettabile, soprattutto se rapportata a quella odierna.Noi eravamo piccoli quando lo provammo per la prima volta, a casa di un amico, e ricordiamo chiaramente di aver imparato le nostre prime profanità morendo ripetutamente in uno dei labirinti della seconda parte del gioco.Dopo l’ottimo trattamento ricevuto nella versione 3D Classics su Nintendo 3DS, com’è venuta la versione per la console casalinga di Nintendo?

Pazienza filologicaPer rispondere in maniera secca e più univoca possibile alla domanda che ha chiuso il precedente paragrafo, diremmo “benino”.Come da consuetudine Nintendo, a parte la possibilità di giocare off screen grazie al GamePad, non abbiamo notato alcuna novità di rilievo rispetto alla versione già disponibile sul servizio Virtual Console Wii, che già nel 2007 aveva dimostrato che il gioco era invecchiato meno bene di altri, soprattutto a livello di gameplay.Kid Icarus è figlio dei suoi tempi, e come per altri classici proposti su Virtual Console direttamente dall’epoca 8 bit, richiede una pazienza e una costanza che poche tra le nuove leve videoludiche potrebbero avere: sin dai primi livelli, le fasi di platforming sono appesantite dal salto lento e non direzionabile del protagonista, e il respawn dei nemici, continuo e scientifico, sottolinea impietoso ogni minima imperfezione nell’incedere.Pit nuoce ai nemici con dei proiettili a corto raggio illimitati, che quantomeno gli consentono di tenersi a debita distanza dai nemici, fuoriesce dallo schermo da un lato, per rientrare dall’altro, soluzione anacronistica ma discretamente diffusa all’epoca, e deve districarsi con un level design abbastanza arzigogolato, che non disdegna la verticalità.Pur nel limitato numero di livelli totali, la varietà, insomma, non manca: a livelli classicamente orizzontali si alternano quadri svolti tutti dal basso verso l’alto, cui nella seconda metà dell’avventura si aggiungono dei veri e propri labirinti, che, lo anticipiamo, sono difficilmente navigabili senza consultare una guida o una soluzione.All’epoca, senza un passaparola tra giovani videogiocatori, non saremmo riusciti ad avanzare nell’avventura in almeno due punti distinti, e se è vero che oggi, grazie alla rete, il problema non si pone, determinate soluzioni di game design, lo ribadiamo, potrebbero essere mal digerite dall’utente moderno.Se invece si vuole valutare l’uscita di un classico come un’occasione per i più nostalgici di rivisitare un titolo della propria infanzia, allora Kid Icarus ha il suo perché, e sa offrire un’esperienza platform senza compromessi, degna dei più duri tra gli appassionati.

Tutto com’eraLa bellezza dell’adattamento stereoscopico uscito su 3DS un paio d’anni fa rimane un obiettivo inarrivabile per questa versione di Kid Icarus, che, a tutti gli effetti, è quella “liscia”, uguale pixel per pixel a quella uscita su Nes.Come tale, non è esattamente una caramella per gli occhi, ma va detto che l’aspetto tecnico di un titolo Virtual Console è all’ultimo posto nella classifica delle priorità, e siamo sicuri che nessuno tra coloro che procederanno al download lo farà per il lato tecnico.Una nota per i motivetti che accompagnano il nostro angioletto su schermo: non li ricordavamo in maniera particolare, e invece si sono rivelati il lato invecchiato meglio della produzione.Al netto dei tentativi falliti, l’intera avventura ha una durata limitata, quantificabile tra le 3 e le 4 ore circa, che, se in assoluto potrebbero anche essere sufficienti, assumono un valore diverso considerando che, ancora una volta, Nintendo propone un prezzo leggermente elevato, cioè 4.99 euro.

– Per chi ama le sfide old style

– L’inizio di una saga amata

– 4.99 continuano ad essere troppi a nostro parere

– Invecchiato male

– Senza una guida, dovrete affidarvi alla dea bendata

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Il baule dei tesori di mamma Nintendo si apre ancora una volta, ma il classico proposto questa volta è meno splendente di altri, non tanto per la qualità intrinseca del prodotto (che comunque non è al livello delle migliori produzioni della casa giapponese), quanto per l’effetto nefasto che il tempo ha avuto su determinate meccaniche di gioco e alcune scelte di design.

Consigliato solamente ai fan più accaniti di Pit e di Nintendo. Per gli altri, il servizio Virtual Console offre titoli a piattaforme che superano decisamente meglio la prova del tempo.