Anteprima

God Of War: Ghost Of Sparta

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a cura di Krauron

Sin dalla loro nascita PSP e Nintendo DS si sono date battaglia per la conquista del mercato portatile, anche se, come molti di voi sapranno, è stata una lotta abbastanza impari. La piccola di Nintendo infatti ha raccolto quanto di meglio si poteva desiderare nell’ambito del divertimento, proponendo una line-up sfaccettata e per i gusti di tutti. Una console vincente, che spesso e volentieri ha fatto mangiare polvere alla sua diretta rivale, che pareva incapace di reggersi sulle proprie gambe. Al giorno d’oggi invece, con le brillanti uscite di un capitolo tutto nuovo della saga di Metal Gear, i vari Grand Theft Auto e titoli meno blasonati ma comunque notevoli (Lumines e Locoroco su tutti) anche la portatile della Sony sa il fatto suo. Tra tutti questi titoli non poteva ovviamente mancare la saga di God of War, che, dopo l’entusiasmante Chains of Olympus, tenta di ripetersi con questo Ghost of Sparta, che proverà a mantenere intatto il feeling della saga, proponendo giusto qualche miglioria ad una formula ormai collaudata. Ci riuscirà?

Chi desidera la pace, prepari la guerraPotrebbe essere proprio questa la frase che ha animato il noto spartano nella sua odissea spalmata nei quattro capitoli. Questa quinta fatica “ercolea” promette fuochi e fiamme olimpici già solo gustandosi un comparto tecnico che ha promette di raggiungere il pantheon della perfezione.Cosa si può desiderare di più da uno spartano assurto a divinità della guerra? Proprio a cavallo tra la sua ascesa del primo capitolo e la (rovinosa) discesa del secondo si colloca questo Ghost of Sparta, che placa alcuni nostri dubbi. In primis è stata promessa una maggiore longevità, oltre che a tutta una serie di nuove armi e magie. La parte del leone la faranno ancora una volta le famose lame ancorate ai nostri avambracci, con le quali semineremo morte e distruzione nello stile tipico della serie: un tasto per la presa, un altro per gli attacchi “leggeri”, ed uno per i colpi più pesanti. Gli sviluppatori promettono inoltre un numero di boss decisamente maggiore rispetto allo scorso episodio, almeno il doppio, in modo da allungare il divertimento ed anche il tasso di sfida, che sarà sempre dosato nella giusta maniera. Ciò vuol dire che non basterà premere come dei forsennati i tasti di offesa, bensì sarà necessario prestare molta attenzione e cura a sapersi proteggere quando serve, o meglio ancora saper schivare quando non basta la solita guardia.

Come fa l’onda là sopra Cariddi che si frange con quella in cui s’attoppaTuttavia, un po’ alla “unchartediana” memoria, non si assisterà solamente ai retroscena delle vicende più o meno etiche dello spartano, quanto anche al mito della città di Atlantide, riportata in molti scritti di Platone e descritta come un’isola posta dopo le colonne d’Ercole, e “più grande della Libia e l’Asia insieme” che “sprofondò in un giorno ed una notte”. In questo contesto geografico viene collocato abbastanza forzatamente il mito di Scilla, un noto mostro marino figlio della mitologia greca, che, in coppia con Cariddi, era posto sullo stretto di Messina secondo la tradizione omerica. In un video il succitato mostro viene rappresentato in tutta la sua impietosa bruttezza, con tanto di tentacoli sul dorso a peggiorare il quadro (estetico) della situazione. Il boss sta appollaiato su di una scogliera, e cerca di colpire Kratos in vari modi, arrecandogli un notevole quantitativo di danno ogni volta che un colpo va a segno. Il Fantasma di Sparta decide allora di passare alle maniere forti, sfoderando il nuovo set di armi, caratterizzato da una lancia ed uno scudo, in pieno stile antica Grecia. Quindi colpisce ripetutamente Scilla con una serie di lance magiche, le quali ricordano molto l’arco presente nel terzo episodio. Poi la classica routine: il nemico si accascia, parte un Quick Time Event tanto crudo quanto spettacolare ed eliminata la minaccia si avanza sino al prossimo ostacolo. Il protagonistia si ritrova successivamente in una struttura fatiscente dove, dopo le classiche sezioni platform, raccogliamo l’Eye of Atlantis, uno strumento offensivo capace di emanare un getto di luce energetica abbastanza dannosa. Segue una lunga sequenza di combattimento dove vediamo finalmente all’opera l’accoppiata lancia e scudo: i colpi inferti si rivelano molto potenti ma non troppo veloci, rendendo necessario gestire bene i tempi e prestare particolare attenzione con gli avversari più rapidi. Nei momenti in cui ci ritroviamo circondati da nemici più abbordabili si rivela invece utilissima l’Hyperion Charge, una tecnica che permette di assalire fisicamente il nemico con una carica e prenderlo a sonore mazzate, oppure scagliarlo contro altri suoi colleghi d’armi. Questo breve sguardo alle meccaniche di combattimento di Ghost of Sparta non colpisce particolarmente: se è vero che le meccaniche sono ormai più che assodate (ed amate dal grande pubblico), va anche detto che la vicinanza di questo titolo con il terzo episodio visto su Playstation 3 avrebbe forse giustificato qualche novità in più.

– Più longevo

– Tanti nuovi boss

Ghost of Sparta, almeno tecnicamente, promette di regalare il non plus ultra dell’esperienza portatile. Il gameplay è quello di sempre, solido e frenetico, le ambientazioni sembrano curate ed il cocktail è ancora una volta pronto ad appassionare milioni di giocatori. Solo la vicinanza con l’ultimo episodio rilasciato su PS3 ci farebbe desiderare qualche novità in più: solo una futura prova diretta potrà dirci di più, rimanete con noi per tutti gli aggiornamenti.