Anteprima

Ghost Recon: Wildlands

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a cura di Dr Whi7es

Informazioni sul prodotto

Immagine di Tom Clancy's Ghost Recon: Wildlands
Tom Clancy's Ghost Recon: Wildlands
  • Sviluppatore: Ubisoft Paris
  • Produttore: Ubisoft
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE
  • Generi: Azione , Avventura , Sparatutto
  • Data di uscita: 7 marzo 2017

Ghost Recon rappresenta uno dei brand storici per Ubisoft, con la casa francese capace di sfornare una decina di titoli ispirati alla saga di romanzi scritti da Tom Clancy. L’ultimo capitolo, Ghost Recon: Wildlands, era stato annunciato a sorpresa al termine della conferenza Ubisoft all’E3 2015, catturando subito l’attenzione per la portata del progetto, con gli sviluppatori impegnati a riprodurre un intero stato in cui ambientare le vicende della squadra Ghost. Il gioco è tornato a mostrarsi in occasione del consueto appuntamento con la kermesse losangelina, mostrando finalmente il suo gameplay al grande pubblico. Dopo la conferenza siamo stati ospiti di Ubisoft per provare con mano uno dei giochi più attesi del 2017.
Lavoro di squadra
La demo che abbiamo potuto giocare è servita per mettere in mostra tutte le caratteristiche principali del titolo. Insieme ad altri tre compagni umani dovevamo andare alla ricerca di informazioni su un pericoloso alleato dei narcotrafficanti che controllano il paese all’interno del quale si sviluppano le vicende. Subito abbiamo potuto quindi apprezzare il più grande punto di forza del titolo, ossia la possibilità di affrontare tutte le missioni in compagnia di altri tre amici online, grazie ai quali potremo decidere, di volta in volta, come affrontare le diverse missioni. Ghost Recon: Wildlands non è però un titolo esclusivamente online come The Division. Nel caso fossimo dei lupi solitari, diffidenti delle capacità degli altri giocatori, potremo essere protagonisti dell’intera vicenda insieme ad altri Ghost controllati dall’IA. Questi personaggi sono controllabili tramite una serie di azioni predefinite, selezionabili attraverso la classica ruota delle opzioni. Potremo quindi ordinare ai nostri compagni quale direzione prendere, quale nemico ingaggiare e molto altro ancora. Purtroppo, data la natura di eventi come l’E3, non è stato possibile testare una missione in solitaria, con il giudizio che deve essere quindi per forza rimandato. 
Secondo enorme punto di forza del titolo è la varietà di approccio alle missioni. Non esiste un modo giusto e uno sbagliato per portare a termine un obiettivo; con la giusta squadra è infatti possibile decidere qualsiasi tipo di approccio a seconda del nostro stile di gioco preferito, con giocatori che punteranno su un approccio stealth e altri che invece si affideranno alla potenza di fuoco delle proprie armi. Nella demo da noi provata, articolata in due diverse sottomissioni, siamo riusciti a tentare entrambi gli approcci. Se nella prima parte, in cui dovevano interrogare un informatore, ci siamo coordinati con il nostro team per colpire a distanza e in simultanea i nemici presenti nell’area, facendo affidamento sul nostro fidato fucile da cecchino che ci ha permesso di agire senza essere visti dalle vedette sparse a protezione del nostro bersaglio, nel secondo caso, con una missione che prevedeva il recupero di importanti informazioni contenute all’interno di un PC, le cose non sono andate come avevamo previsto. 
Dopo aver scansionato l’area a bassa quota grazie all’utilizzo di un drone – uno degli strumenti in dotazione ad ogni membro della squadra e aver taggato ogni nemico visibile – abbiamo deciso di dividerci in due due gruppetti, in modo da penetrare nella base e convergere sull’obiettivo da due direzioni diverse. Io e il caposquadra abbiamo quindi liberato una torre di guardia per controllare la zona dall’alto, coprendo i nostri compagni tramite l’utilizzo di un fucile di precisione. In seguito ad un mio errore però, con un bersaglio mancato a causa di un movimento improvviso, tutto il piano di infiltrazione è andato a rotoli, con l’intera base in stato di allerta e in perlustrazione per cercare i responsabili. A questo punto è stato necessario ricorrere al piano B: all’interno della base, rinchiusi in delle gabbie a cielo aperto, erano tenuti prigionieri alcuni membri della resistenza. Liberarli ha scatenato il caos, con i miliziani del cartello della droga che si sono trovati sotto il fuoco incrociato del team Ghost e dei ribelli. Grazie a questo caos è stato facile infiltrarsi nel luogo in cui erano tenuti i documenti da recuperare e scappare indisturbati grazie a delle moto precedentemente nascoste dietro una piccola altura, lontana dal campo visivo delle sentinelle. Proprio i veicoli possono essere sfruttati per aiutarci nelle nostre missioni: oltre alle classiche moto e macchine potremo metterci alla guida di fuoristrada, barche ed elicotteri, utili sia per spostarsi velocemente nell’immensa mappa di gioco e sia per creare utili diversivi. La missione poteva essere infatti approcciata in ulteriori modi, dallo sfondare il cancello principale con un fuoristrada prendendo di sorpresa i nemici, al paracadutarsi direttamente sul tetto della casa in cui erano contenuti i documenti da recuperare. L’unico limite è dunque la fantasia dei giocatori, con i più bravi che potrebbero arrivare a completare alcune missioni senza neppure sparare un colpo, aggirando i nemici e muovendosi nell’ombra. Una particolarità del gameplay che lascia abbastanza spiazzati all’inizio è il passaggio dalla terza persona alla prima al momento della mira. Questa scelta, sicuramente inusuale, contribuisce però a dare una chiara identità al titolo. Ghost Recon: Wildlands non puó infatti essere affrontato con un classico TPS, con il movimento continuo per entrare in copertura e poi sporgersi per sparare, ma più come un FPS.

Terre selvagge
La mappa di Ghost Recon: Wildlands è la più grande mai creata prima in un franchise di Ubisoft, molto più vasta quindi della New York di The Division e del Kyrat visto in Far Cry 4 quindi. Creare un mondo di gioco così vasto è sempre pericoloso però: il rischio è quello di ritrovarsi una location vastissima ma vuoto, incapace di trasmettere una sensazione di fedeltà alla realtà. Per quanto abbiamo avuto modo di vedere, Ubisoft sembra però aver fatto centro. Durante le nostre missioni abbiamo potuto incontrare diversi civili, con le loro vite che verranno influenzate dalle nostre decisioni. Un colpo andato a segno contro un esponente di spicco dell’organizzazione criminale potrebbe portare a delle repressioni dure sulla popolazione e durante la demo abbiamo potuto assistere a scene abbastanza macabre, come il ritrovamento di un cadavere di un uomo orribilmente mutilato e poi lasciato morire su un’altura, esposto agli animali e agli agenti atmosferici. Notevoli anche i diversi ambienti che potremo incontrare nell’esplorazione del mondo di gioco. Si passa infatti da città vive e popolate a deserti in cui non è possibile incontrare anima viva, da sterminate pianure a immensi canyon, da enormi foreste a zone lacustri. Per quanto riguarda il comparto grafico Ubisoft sembra aver imparato la lezione: la demo mostrata al pubblico è vicina alla qualità che troveremo al momento della release del titolo. Il rischio di urlare per l’ennesima volta al downgrade è quindi scongiurato, con gli ultimi mesi di sviluppo che serviranno agli sviluppatori per migliorare alcune texture che non fanno certo gridare al miracolo.

– Mondo di gioco immenso

– Interamente giocabile in coop

– Missioni con diversi approcci

la prima prova con mano di Ghost Recon Wildlands ha confermato le buone aspettative avute dopo la presentazione dello scorso anno. Ubisoft sembra davvero aver preso il meglio da ognuno dei suoi grandi franchise, con un gioco completabile interamente insieme ad altri tre amici online, con ogni missione che puó essere affrontata in modi diversi e con un mondo di gioco immenso ma al contempo vivo che richiederà ore e ore di esplorazione prima di scoprirlo interamente. Appuntamento al 2017 quindi, Ghost Recon è tornato