Anteprima

Firefall

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a cura di Pregianza

Se una decina di anni fa qualcuno avesse preannunciato l’arrivo di videogiochi gratuiti qualitativamente all’altezza dei prodotti inscatolati, l’avrebbero con ogni probabilità preso per pazzo. Negli ultimi anni, tuttavia, questa possibilità è diventata tutt’altro che una follia, e sempre più software house di talento hanno deciso di lanciarsi nel mondo del free to play, complici i facili guadagni legati a questo peculiare modello economico. Tra questi team di sviluppo ci sono i Red 5, un gruppo che conta tra le sue fila alcuni ex programmatori di Blizzard, e che sembra intenzionato a creare il gioco gratuito definitivo con Firefall, un ammirevole fusione tra un MMO e uno sparatutto. Noi teniamo d’occhio il gioco da quando è stato annunciato, e l’abbiamo visto evolversi passo dopo passo fino all’atteso inizio della closed beta. Ovviamente non potevamo lasciarci scappare l’occasione di provarlo ancora una volta, per valutare fino a che punto si è sviluppato, e vedere se è sul serio in grado di ritagliarsi una sostanziosa fetta dello spietato mercato dei titoli online.

Portali dimensionali = cose brutte brutteIl background di Firefall è discretamente più complesso di quello che si è soliti trovare negli shooter. Il gioco ha un’ambientazione futuristica post apocalittica, nella quale l’umanità si è spinta troppo oltre nella ricerca dei wormhole e ha involontariamente creato un’enorme distorsione spaziotemporale chiamata “the Melding” (all’incirca significa “il mescolamento”) che ha reso invivibile gran parte del nostro bel pianeta. Tutto questo solo per potersi accaparrare una preziosa risorsa nota come Crystite, presente in grandi quantità nel lontano sistema di Alpha Centauri. In pratica un casino esagerato derivante dalla solita sete di potere degli esseri umani, che ha quasi distrutto il pianeta e ha permesso ad una razza aliena nota come “i Prescelti”, di mettere piede sulle sue lande. Non una bella situazione per quei poveracci rimasti in vita, che per sopravvivere alle amenità uscite dall’anomalia si sono trovati costretti a combattere, e hanno dovuto sostituire agli abiti mondani un bel set di armatura potenziata. Voi sarete uno di questi rudi guerrieri, pronti a tutto per sopravvivere e per rimandare i Prescelti nel luogo da dove sono venuti.

L’inenarrabile possanza del cyber cecchinoUna delle caratteristiche su cui i Red 5 hanno puntato di più nel loro MMOFPS è senza ombra di dubbio il gameplay. Già nella beta Firefall permette di creare un alter ego personalizzato, e di selezionare una tra cinque diverse classi, chiamate Battleframe dal nome delle corazze supertecnologiche utilizzate. La scelta di una tra le varie specializzazioni non preclude l’utilizzo delle altre, poiché in qualunque città del gioco o arena pvp è possibile utilizzare dei macchinari in grado di modificare l’equipaggiamento, e con esso la classe utilizzata. I poteri delle varie classi non si sviluppano infatti solo salendo di livello a forza di uccisioni, è necessario creare parti d’armatura avanzate per sbloccare ogni abilità. Per farvi un esempio, la classe Recon (l’equivalente del cecchino in Firefall) può sparare proiettili esplosivi a tempo, mine a distanza, proiettili congelanti, e mini teletrasporti per spostarsi rapidamente sulla mappa, ma per fare tutto ciò deve raggiungere un livello abbastanza elevato da poter costruire un’armatura con quattro slot liberi, e ottenere le risorse necessarie a progettare i power up da inserirvi. Il sistema di crafting è piuttosto profondo, e il suo utilizzo è sufficientemente intuitivo. Perderete parecchio tempo a migliorare il vostro personaggio e il suo loadout, anche grazie al gran numero di armi e pezzi che è possibile trovare in giro per la sconfinata mappa di gioco o sui cadaveri dei nemici. I modi per guadagnare i minerali sono tre: completare missioni in pve, richiamare una trivella, o affrontare scontri pvp. Nella beta le missioni pve erano pochissime, e si limitavano a qualche quest introduttiva nelle vicinanze di Copacabana, città di partenza del gioco. Le trivelle sono invece oggetti craftabili, che possono venir richiamati in certe zone della mappa per raccogliere risorse e il cui rumore attrae un gran quantitativo di mostri, tanto più forti quanto maggiori sono le risorse accumulate e le dimensioni del macchinario. Le trivelle danno a tutti gli effetti il via a vere e proprie missioni survival, che è consigliabile affrontare in gruppo (anche perché i guadagni vengono spartiti tra i membri del team che ha iniziato lo scavo). Carino, ma ripetitivo in assenza di quest degne a spezzare la monotonia, cosa che attualmente forza gran parte dei tester di Firefall a giocare quasi esclusivamente al pvp. Poco male, perché la parte competitiva del gioco rende moltissimo. Il gameplay è frenetico, esaltante, e mischia senza sforzo l’elevata mobilità concessa dai jetpack, meccaniche da shooter online classico, e abilità da MMO. Le modalità disponibili erano le classiche deathmatch, e domination, ma l’ottima giocabilità basta e avanza a rinfrescarle, senza contare che non saranno certo le uniche presenti nel titolo finito.Abbiamo notato solo una cosa negativa, un certo sbilanciamento tra le classi. Il recon in particolare ci è parso un po’ troppo abusato, vista la sua capacità di eliminare avversari con un paio di colpi secchi da qualunque distanza, e le utilissime abilità. Bisogna però dire che squadre organizzate guadagnano molto dalla varietà dei membri, e che anche i soldati d’assalto, i Dreadnaught, gli ingegneri e i medici risultano spesso indispensabili nei match. Nulla che qualche ritocco matematico non possa risolvere seduta stante in pratica.

Lo stile futuristico è sciccosissimoFirefall colpisce anche tecnicamente. La grafica del gioco forse non fa gridare al miracolo, ma sia i Battleframe che i nemici hanno stile da vendere, grazie ad un design cartoonesco molto azzeccato, che risulta piacevolissimo alla vista senza apparire troppo essenziale. Ottimi anche il livello di dettaglio dei modelli, e l’enormità delle ambientazioni, seppur quest’ultime siano in gran parte deserte per il momento. Il motore è estremamente scalabile, quindi il gioco dovrebbe viaggiare senza troppe difficoltà anche su pc non particolarmente potenti. Ora come ora tuttavia qualche problemino di ottimizzazione si nota, e Firefall ha la spiacevole tendenza ad avere cali di framerate anche su macchine di tutto rispetto. Non mancano nemmeno i bug, che a volte costringono a riavviare il gioco a causa di una misteriosa sparizione dell’interfaccia, o di un respawn sballato, ma trattasi pur sempre di una beta, la cui utilità è proprio quella di trovare ed eliminare tali problemi. 

– Ottimo gameplay che mescola shooter e MMO

– Mondo di gioco molto esteso e background complesso

– Sviluppo dei personaggi profondo e ben strutturato

– Ha stile da vendere

Firefall promette battaglie spettacolari in un’ambientazione apocalittico-futuristica ben congegnata, e il bello è che sarà tutto gratis. L’opera di Red 5 sembra voler mantenere la promessa che gli sviluppatori fecero all’ultimo E3, ovvero quella di creare un free to play qualitativamente al livello dei migliori giochi retail. La beta è ancora abbastanza acerba e manca di contenuti, ma si intravedono già sprizzi di grandezza. Speriamo che gli sviluppatori riescano davvero a sfruttare completamente il potenziale di questo interessantissimo misto tra uno sparatutto e un MMO.