Anteprima

Destiny: I Signori del Ferro

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a cura di Matteo Bussani

Giunti allo stand di Activision, abbiamo effettuato un hands-on di Destiny, giunto in fiera con il suo nuovo DLC I Signori del Ferro, la cui uscita è attesa per il 20 settembre. Per l’occasione è stata allestita una sala lan in miniatura dove abbiamo potuto affrontare, grazie all’introduzione delle partite private, un match 6vs6 nella nuova modalità PVP supremazia. 
In pratica, una situazione ideale per mostrare le due grosse novità di questo DLC, accompagnate da un nuovo assalto cooperativo. Partiamo dunque dalle partite private che, a grande richiesta, dopo molti mesi dall’uscita, ci permetteranno di creare dei match fatti in casa. Inutile spiegare nel dettaglio le possibilità che questa modalità offre ai giocatori che non devono più per forza sfidarsi con avversari scelti dalla sorte, ma che al contrario possono anche mettere alla prova le proprie abilità fra di loro. 
Pronti, partenza… Spara!
Imbracciato il fucile automatico del nostro titano, ci siamo gettati tra le fila nemiche disposte esattamente oltre i nostri monitor e in posizione a noi speculare per portare a casa la vittoria in queste partite, e insieme a esse la gloria che accompagna ogni successo contro i giornalisti stranieri. La prima mappa che ha accolto lo scontro è stata Icarus, appartenente al complesso venereo; la sua struttura era simmetrica, ma composta da tre sezioni, ognuna delle quali caratterizzata da una luce di diverso colore per facilitare l’orientamento lungo la mappa. Le continue coperture fornite da rocce e vegetazione hanno fatto sì che le sparatorie si svolgessero principalmente sulla media distanza, con pochi scontri ravvicinati da una parte e dall’altra e poche occasioni di sfruttare il fucile da cecchino erroneamente portato come equipaggiamento. 
Non basta sparare
Cogliamo anche l’occasione per spiegare in che cosa consista effettivamente questa nuova modalità chiamata supremazia. Non si tratta di nulla di nuovo nel panorama degli FPS: infatti, lo scopo principale è quello di raccogliere un “Crest” dopo aver eseguito un’uccisione, solo così si potranno accumulare i punti necessari per vincere la partita. Nel caso in cui però questo globo non venisse raccolto, allora il tutto si risolverebbe con un nulla di fatto, con un vantaggio tattico riscontrabile solo nella superiorità numerica fino al prossimo respawn. Per fortuna la partita in questa mappa, nonostante non sia iniziata nel migliore dei modi, è stata risolta con un atteggiamento cauto del team, che avanzando compatto ha recuperato i “Crest” solo una volta liberata completamente l’area, portandoci così alla vittoria.
Non una, ma ben due mappe!
Passando alla partita successiva, siamo atterrati stavolta su Mercurio in una mappa denominata Languid Sea. Graficamente caratterizzata da forti tinte rosse e da imponenti strutture industriali, proprie del pianeta che le ospita, siamo stati qui invitati ad affrontare scontri molto ravvicinati, dove l’attacco melée e lo shotgun hanno fatto da padroni indiscussi della sezione. Ad aggiungere caos al tutto, l’elevata densità di giocatori in partita che, a tratti, ha generato ai lati opposti dei pochi corridoi gruppetti di giocatori determinati a dominare quella minuscola porzione di mappa. 
È interessante notare una piccola curiosità relativa a questi “Crest”, che possiedono certe qualità fisiche, per cui se colpiti o soggetti a un’esplosione tendono a reagire e a muoversi in relazione a essa. Il risultato è che è possibile guadagnare o negare l’acquisizione di un punto con un lancio di una granata o l’esecuzione di una super, accrescendo a dismisura le possibilità tattiche.
E ora un po’ di cooperativa
Per finire abbiamo avuto un’assaggio di quello che sarà uno dei nuovi assalti disponibili con l’espansione. Accorpati in squadra con altri due giornalisti, ci siamo gettati nella mischia per riuscire a completare almeno la prima sezione di The Wretched Eye, ambientato nella Old Russia sulla Terra. Qui dovremo inseguire un biologo Caduto infettato da SIVA all’interno di un silo missilistico controllato dall’alveare, ma più di questo non ci è stato detto. Purtroppo, arrivati al boss, le speranze di proseguire si sono infrante in continue morti del team, che ci hanno accompagnato fino alla fine della nostra prova, complici anche le tendenze suicide dei nostri compagni di squadra. Purtroppo il tempo a disposizione per la prova è stato davvero breve e ci sentiremo di dare giudizi su tutti i contenuti solo quando avremo modo di provarli in modo più approfondito, ossia a breve, in sede di recensione.

– Finalmente arrivano le partite private

– Buona quantità generale dei contenuti

Destiny: i Signori del Ferro si appresta ad arrivare sugli scaffali dei negozi il 20 settembre; poche novità dal punto di vista dei contenuti, ma di sicuro peso, con le partite private e la modalità supremazia pronte a rinvigorire il PVP del gioco. Contenutisticamente le nuove mappe e l’assalto portati in fiera si sono dimostrati interessanti aggiunte, ma comunque non in grado di rivoluzionare la struttura del gioco, che rimane ancorata a pregi e difetti che ne hanno caratterizzato il corso vitale.