Anteprima

Dark Souls

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a cura di Dr. Frank N Furter

Los Angeles – Uno degli appuntamenti più attesi dal team di Spaziogames allo stand Namco Bandai era senza dubbio Dark Souls. Un doppio incontro col gioco, prima nel booth privato con gli sviluppatori, tra cui il producer Kei Hirono, ed in seguito all’interno di una piccola grotta ospitante una decina di postazioni dove abbiamo piantato le radici per buoni quaranta minuti. Vediamo dunque di riassumere tutte le informazioni e soprattutto il primo feedback avuto dalla prova diretta con Dark Souls

Prepare to die Morire in Demon’s Souls era estremamente facile, soprattutto se si affrontavano i nemici con leggerezza o non si guardava bene dove si camminava. I ragazzi di From Software hanno subito voluto sottolineare che in Dark Souls moriremo ancora più spesso e il livello di difficoltà del gioco sarà più alto rispetto al passato. Dopo il leggero svenimento alla conferma di tale notizia abbiamo preso il pad in mano e scelta una delle classi selezionabili, siamo partiti con la demo. La prima sortita ci ha visti indossare i panni di un soldato, classica scelta per chi inizia il gioco la prima volta essendo dotato di buone statistiche in attacco e in difesa. Il livello giocabile è il Sen’s Castle che ricorda in alcuni aspetti quello di Boletaria anche se la sua struttura appare sin da subito più intricata e ricca di bivi. Spada sguainata e scudo in posizione di difesa avanziamo verso la nuova avventura. Sin da subito ci accorgiamo che il sistema di controllo è rimasto completamente invariato rispetto al predecessore: i dorsali sono preposti per attaccare e difendere, il d-pad per l’utilizzo degli oggetti o cambiare le magie e l’equipaggiamento, così il tasto cerchio per schivare, il triangolo per impugnare l’arma con due mani e il quadrato per utilizzare un oggetto consumabile. Sin da subito ci imbattiamo nella prima delle tante novità introdotte in Dark Souls, i Bonfire. In sostanza sono dei checkpoint dove l’eroe potrà rigenerare la propria salute (al costo di far tornare in vita tutte le creature precedentemente uccise), ripristinare il numero di magie disponibili (l’energia magica è stata completamente eliminata), inoltre il giocatore potrà offrire parte della sua Humanity per rendere il fuoco più intenso e aumentare il contatore delle magie oltre a quello delle eskflash, delle bottiglie nelle quali conservare l’Est per curarsi durante le battaglie. Il numero di boccette trasportabili sarà limitato per non creare un personaggio immortale. La Humanity è una nuova meccanica di gioco della quale si conoscono pochi aspetti, ad esempio può essere incrementata uccidendo gli invasori del vostro mondo di gioco, o viceversa, invadere un’altra dimensione e uccidere il giocatore avversario. Morendo non si passerà alla forma anima (anch’essa eliminata) ma ci sarà un decremento della Humanity con la possibilità di recuperarla toccando la chiazza di sangue lasciata dall’utente nell’esatto punto dove è morto. Come accadeva in Demon’s Soul, morire una seconda volta senza raggiungere l’obiettivo comporterà la perdita definitiva di quest’ultimo.

Prepare to die Parte secondaFatte le dovute precisazioni avanziamo col nostro soldato verso un enorme drago rosso pronto a sputare fuoco non appena entrati nel suo raggio d’azione. Il passaggio è bloccato, nella demo non è possibile sconfiggerlo, prendiamo dunque una strada secondaria combattendo scheletri guerrieri armati di un grande scudo in grado di rendere i nostri attacchi semplicemente inoffensivi. Una volta eliminati ci ritroviamo di fronte all’enorme cinghiale corazzato mostrato nei trailer dei mesi scorsi. La bestia è abbastanza veloce, inoltre ha un solo punto debole situato all’altezza della coda. Gli attacchi fisici sono praticamente inutili, le bombe infuocate ci danno una mano, ma non è abbastanza, dopo esser stati sbalzati in aria diverse volte decidiamo di cambiare classe. Il Pyromancer sembra fare al caso nostro. Armatura leggera, scudo piccolo, un’accetta e un paio di magie utili come Fireball e Heal a completare il quadro. Questa classe sembra eccezionale, il suo attacco fisico è più che discreto, inoltre l’arma in dotazione riesce a penetrare facilmente le difese avversarie anche con gli scudi alzati, inoltre con solo due Fireball abbiamo sistemato il nostro amico cinghiale. Liberato il cammino proseguiamo la nostra esplorazione salendo diverse rampe di scale e giungendo alla parte alta del castello dove cavalieri in armatura pesante e un affascinante mantello in parte strappato ci attendono per combatterci in stretti corridoi. Superati anche loro giungiamo all’interno di una sorta di chiesa, la Undead Church dove ci aspetta un enorme cavaliere alto più di due metri, lento ma devastante nei suoi attacchi, anche in questo caso l’aiuto della magia ha facilitato di molto le cose anche se ormai il contatore è prossimo allo zero. Superata quest’ultima avversità ci dirigiamo all’interno dell’edificio, saliamo altre rampe di scale fino ad arrivare sul tetto dove parte una piccola cut scene che ci presenta il prossimo boss di fine livello: una coppia di gargoyle armati di ascia lunga e con una coda estremamente pericolosa. Un combattimento estenuante che ricorda quello con i due Maneater nel livello 3-2 di Demon’s Souls con unica eccezione: il secondo nemico non aspetterà che la barra vitale del primo sia prossima allo zero, ma interverrà poco dopo. Questo va a confermare quanto detto dagli sviluppatori: il gioco sarà più difficile. Inutile raccontare la nostra disfatta di fronte alle due bestie.

Considerazioni a caldoAl termine della nostra prova diretta siamo rimasti entusiasti da quanto giocato. Dark Souls non tradisce il suo spirito, anzi, lo rinforza e lo caratterizza in maniera diversa rispetto al passato. Il gameplay del gioco, seppur cambiato in alcuni aspetti fondamentali, richiede impegno e dedizione, riesce a catturare l’attenzione del giocatore, la minima distrazione può risultare fatale, soprattutto quando ci si trova di fronte a nemici di un certo calibro. Avremmo voluto avere più tempo per provare le nuove classi a disposizione, nonostante tutto siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla versatilità del Pyromancer, molto più aggressivo del precedente Royal di Demon’s Souls. Inoltre possiamo confermare che la longevità del gioco sarà maggiore rispetto al predecessore in quanto sono stati raddoppiati oggetti e armi da trovare, e già dal primo livello di gioco abbiamo notato una struttura più grande rispetto ai mini mondi del suo antecedente capitolo. Anche i nemici sono aumentati, da quaranta diverse creature del primo, ora ne sono presenti quasi cento, forniti di una I.A. più sviluppata in grado di inseguire il giocatore anche sulle scale verticali con la possibilità di calciarli per farli cadere; senza contare che ora gli arcieri non saranno più carne da macello nel combattimento corpo a corpo poiché sono muniti di spada corta pronta a essere usata in caso di pericolo. Dal punto di vista tecnico abbiamo notato un incremento della qualità generale delle texture e soprattutto dell’illuminazione degli ambienti, anche il design dei nemici sembra godere di una maggiore varietà, non vediamo l’ora di poter approfondire questo aspetto in sede di recensione. In definitiva Dark Souls è un coraggioso seguito che elimina tanti aspetti visti in passato: erbe, tendency, soul form, la barra del mana, per far spazio a meccaniche diverse in modo da offrire davvero qualcosa di nuovo all’interno di un sistema quasi perfetto alla sua prima apparizione.

– Più difficile e più appagante del predecessore

– Nuove classi

– Lo stesso fantastico gameplay del predecessore

Dark Souls appare sin da subito come un prodotto legato al precedente exploit di Demon’s Soul ma con la voglia, e caratteristiche, tali da rendere la sua esperienza di gioco totalmente unica. Sono molti i cambiamenti applicati dai ragazzi di From Software, nuove meccaniche di gioco ne sostituiscono altre in un delicato processo che speriamo sia curato e rifinito con cura maniacale per non rovinare l’alchimia, quel perfetto equilibrio di esperienza ludica, che i fan si aspettano. Il titolo Namco Bandai uscirà in Italia il prossimo 7 ottobre, restate sintonizzati sulle pagine di Spaziogames per la recensione completa.