Anteprima

Battlefield 1

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a cura di Matteo Bussani

Passata la moda delle conferenze, si è lasciato il passo a quelli che vengono chiamati eventi di apertura o, come nel caso di EA, Grand Opening. L’idea è quella di inaugurare nel migliore dei modi una fiera con un impatto sulla stampa che possa lasciare il segno, ma in particolare che sia in grado di fornire il tempo e la calma per provare i giochi dei vari publisher senza la pressione della corsa all’appuntamento. In questo caso stiamo parlando di Battlefield 1, presentato con una nuova demo multiplayer, ambientata nel bel mezzo delle dune del deserto del Sinai.
A cavallo nel deserto
Nessuna novità dal punto di vista del gameplay o delle modalità di gioco; semplicemente, un assaggio di quella che sarà la varietà geografica promessa dalle mappe del titolo: non soltanto quindi campagne francesi o città olandesi, ma questa volta si va anche a cavallo tra Asia e Africa. Già, stavolta abbiamo finalmente potuto toccare con mano una delle località più attese dopo la presentazione dei vari trailer. Il fascino di quelle cavalcate sulle distese di sabbia mediorientali, armati di fucile e scimitarra era forse uno dei motivi principali per desiderare ardentemente di poter finalmente partecipare a una partita in questa mappa. Preparata dunque la modalità conquista, schierati 64 giocatori tra le file di computer degli spalti, impugnati esclusivamente mouse e tastiera, siamo finalmente corsi via al galoppo. La prova era con mouse e tastiera proprio per il fatto che la build mostrata era quella PC, per l’occasione dotato di processore Intel e GPU AMD Fury su uno schermo QHD. Tirando le fila del discorso tecnico, una configurazione potente ma non all’ultimo grido in grado comunque di far girare nel migliore dei modi il gioco, senza lag o stutter di sorta. 
Oro nero
In questo caso era d’uopo, per godere della bontà del motore di gioco, concentrarsi sull’effetto prodotto dal vento sulla sabbia, davvero molto ben riprodotto ed efficace a rendere credibile l’esperienza desertica, con cielo e sfondo a tratti quasi opachi nei tratti in cui l’aria soffia con più insistenza.
Il posizionamento dei punti di controllo è, in questa mappa dal nome inglese Oil Control, molto sbilanciato: la zona superiore ne è piena, mentre in quella inferiore ce n’è soltanto uno, completamente isolato dagli altri. Sebbene a inizio partita sia stato completamente snobbato, al primo momento di sbandamento si è rilevato davvero utile, perché ha permesso di concentrare le forze e organizzare in fretta un contrattacco deciso contro le truppe nemiche sparse per la distesa di sabbia da cui è circondato. Dall’altra parte, invece, conformazioni rocciose hanno diviso le squadre in due grossi gruppi e hanno di gran lunga facilitato la difesa di alcuni punti strategici, quando erano presidiati da postazioni di artiglieria.
Alla carica!
A questo proposito non posso che non citare la possibilità di andare a galoppo per la mappa in sella a un cavallo; è indubbio che fosse uno degli aspetti più interessanti e curiosi relativi a questo Battlefield 1 e finalmente abbiamo avuto modo di averne un assaggio. Una volta in groppa al nostro purosangue si possono colpire i nemici da una distanza media utilizzando un fucile a doppio colpo, lento nella frequenza, ma potente nell’impatto, ma se per caso ci ritrovassimo ad affrontare uno scontro ben più ravvicinato saremmo in grado di eseguire un secco colpo di scimitarra talmente efficace da non lasciare scampo. Anche la velocità di movimento, una volta a cavallo, aumenta drasticamente permettendoci di raggiungere in pochissimo tempo punti della mappa molto lontani da noi, riuscendo così a riprendere al volo alcuni avamposti lasciati incautamente incustoditi. Possiamo quindi non solo gioire nella soddisfazione di poter colpire i nostri nemici dal cavallo, ma anche godere del ventaglio di nuove opzioni tattiche che sono andate così a crearsi.

– Location affascinanti

– Varietà assicurata

– Ottima effettistica e buona solidità tecnica

Battlefield 1, dopo l’ennesima prova concentrata sul multiplayer, è riuscito ancora a convincerci. Qualche piccola aggiunta e una nuova location sono bastate per farci capire la bontà del lavoro dei ragazzi di DICE sotto ogni punto di vista: le galoppate per il deserto, per esempio, sono risultate molto piacevoli e hanno aggiunto un nuovo ventaglio di opzioni tattiche all’arsenale. Rimaniamo dunque in attesa di capire se tutto questo si manterrà anche per quanto riguarda il prodotto finito in uscita il 21 ottobre, e aspettiamo di sentire i vostri pareri dopo il periodo di beta pubblica atteso a partire dal 31 agosto. Rimanete poi sintonizzati con le nostre pagine per ogni info relativa al titolo.