Arrow

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

La fortunata serie di casa CW, Arrow, è ormai arrivata alla quinta stagione. Dopo un ottimo inizio nelle prime due, la terza e la quarta hanno lasciato più di un fan con l’amaro in bocca, visto l’evidente calo di qualità dello show. Ci sembra che i produttori abbiano però capito i loro errori e stiano cercando di rimediare.
Tu hai tradito questa città!
La serie ha smesso di essere ciò che alcuni fan chiamavano in maniera ironica il “Felicity show” ed è tornata a concentrarsi su Green Arrow e sopratutto sull’azione. Le prime puntate, in particolare, sono incredibilmente soddisfacenti: tormentato dalla morte di Laurel, torniamo a vedere il vigilante da cui eravamo rimasti colpiti nelle prime due stagioni: un eroe dark e violento che non teme di fare tutto ciò che è necessario per fermare i malviventi. Nelle precedenti stagioni, in effetti, Oliver Queen si era ammorbidito parecchio e le conseguenti scene d’azione risultavano poco credibili agli occhi dello spettatore. Non è però il caso di quella attuale: la recitazione complessiva è migliorata molto e le battaglie sono tutte coinvolgenti, non solo per l’Arciere Verde ma anche per i nuovi vigilanti che vengono reclutati ed addestrati per aiutarlo nella sua battaglia per la protezione della città.
Eroe o assassino?
Il passato di Oliver sarà messo in discussione, specialmente riguardo i suoi primi giorni da vigilante, quando non aveva ancora assunto il nome di Arrow e uccideva i suoi bersagli senza badare alle conseguenze. Il villain di quest’anno, Prometheus, è infatti strettamente collegato ad una delle vittime del primo anno di attività di Freccia Verde, e conosce l’identità di Green Arrow. Oliver dovrà anche affrontare le difficoltà di essere diventato sindaco e far combaciare quest’attività con il suo “passatempo” notturno, aiutare il suo amico Diggle a nascondersi dopo averlo fatto evadere, e proteggere le persone a cui tiene. Insomma adesso c’è veramente tanta carne al fuoco, e i nuovi flashback (che saranno gli ultimi, dato che è stato solo cinque anni lontano da casa) ci parleranno di come è entrato a far parte della Bratva, la mafia russa, contribuiranno a non fare mai annoiare lo spettatore, complice anche la gradita apparizione di Dolph Lundgren nei panni del cattivo di allora. Il finale di metà stagione non si chiude nel migliore dei modi per il protagonista: il nuovo fidanzato di Felicity è stato rapito ed Oliver parte alla ricerca di Prometheus per fermarlo una volta per tutte. Una volta trovato, questi lo provoca, dicendogli che non è affatto un eroe, ma solo un assassino, e che lui era qui per provarlo. Dopo una difficile battaglia, e dopo averlo perso di vista per un momento, sembra che finalmente sia riuscito a colpirlo ed ucciderlo. Ma quando gli toglie il cappuccio di dosso, ecco l’amara sorpresa: non era realmente il cattivo, ma Billy, il fidanzato dell’amica, travestito per sembrare lui. Oliver, distrutto, non può fare altro che riportare la notizia sottolineando che “non poteva sapere fosse lui”. La puntata si conclude con lei che piange, Diggle che viene incastrato e ricatturato dai militari ed Oliver che, una volta tornato, rivede Laurel ad aspettarlo nella base. Il finale funziona perfettamente: c’è un grande senso di fallimento, le cose non vanno per il verso giusto da nessuna parte e in più c’è il plot twist ad anticipare il prosieguo di stagione: Laurel è davvero ancora viva, o è semplicemente un’allucinazione del protagonista?

Dopo le deludenti scorse stagioni, Arrow si è ripreso alla grande: nessuna puntata finora ci ha mai fatto annoiare ed il tutto sembra funzionare alla perfezione, con un gradito ritorno a ciò che ci aveva fatto entusiasmare nelle prime due season. Il futuro di questa serie sembra roseo, e se siete tra quelli che l’avevano abbandonato nella scorsa stagione, dategli una seconda chance: probabilmente tornerete sulla vostra decisione.