Activision Blizzard e Xbox, Microsoft è infuriata: «Prendete le parti di Sony senza valutare i danni»

La dura risposta di Microsoft allo stop temporaneo imposto dal CMA non si è fatta attendere.

Immagine di Activision Blizzard e Xbox, Microsoft è infuriata: «Prendete le parti di Sony senza valutare i danni»
Avatar

a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Dopo lo stop temporaneo annunciato dal CMA per l'acquisizione di Activision Blizzard nel gruppo Xbox, la risposta di Microsoft è finalmente arrivata: la casa di Redmond non sembra aver preso affatto bene la decisione, per usare un eufemismo.

La maxi acquisizione deve essere infatti approvata da tutti i principali enti antitrust, preoccupati di un possibile monopolio della casa di Redmond sul mercato videoludico, soprattutto tenendo in considerazione la potenziale esclusività di alcuni brand su Xbox Game Pass (trovate l'abbonamento Ultimate in sconto su Amazon).

In particolar modo, Sony ha dimostrato di essere particolarmente contraria alla finalizzazione dell'affare, con Jim Ryan che sarebbe perfino andato a parlare di persona con i principali enti europei per chiedere lo stop.

E pochi giorni dopo aver ricevuto un nuovo ok, ma dall'ente brasiliano che ha voluto lanciare una stoccata contro Sony, Microsoft ha deciso di rispondere duramente allo stop arrivato dal Regno Unito, sottolineando che l'antitrust «si sta schierando con Sony senza valutare i danni fatti ai consumatori»

Il documento ufficiale, pubblicato dal giornalista Tom Warren di The Verge sul proprio account social, evidenzia come chi domina davvero il mercato videoludico è Sony e che questa acquisizione non cambierebbe nulla, dato che è stato il leader incontrastato per ben 20 anni.

La casa di Redmond ha anche inserito una stoccata relativa all'aumento di prezzi di PS5, sottolineando che è stato possibile anche e soprattutto grazie al dominio di Sony sul mercato: la compagnia può infatti permettersi di prendere queste decisioni senza temere possibili ripercussioni, anche a livello azionario.

Ovviamente non possono mancare anche i riferimenti a Call of Duty, vero pomo della discordia dell'affare Activision Blizzard e Xbox: le prove di Microsoft dimostrerebbero che ben pochi giocatori attivi mensilmente su PlayStation giocano davvero alla serie sparatutto.

In ogni caso, è stato ribadito ulteriormente che la casa di Redmond non ha intenzione di portare via Call of Duty alle console di Sony, dato che è loro interesse continuare a vendere i giochi anche sulla piattaforma rivale.

Per quanto riguarda invece le preoccupazioni sul monopolio, anche a causa di una presunta posizione dominante sul settore cloud grazie ad Azure e Xbox Cloud Gaming, Microsoft ha prontamente risposto che non solo non è affatto così, ma che si tratta di un settore attualmente adottato da ben pochi utenti.

Una risposta dura e dettagliata, ma che del resto era nell'aria data la portata dell'affare: vedremo come il CMA intenderà valutare le prove portate da Microsoft e se l'affare potrà davvero sbloccarsi. Se dovessero arrivare ulteriori novità, vi aggiorneremo sulle nostre pagine.