ZeniMax (Bethesda) e Facebook trovano l'accordo sul caso VR

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Un’altra causa legale che ha animato, anche solo trasversalmente, l’industria dei videogiochi è arrivata alla sua conclusione. Nelle scorse ore, infatti, ZeniMax Media (il gigante proprietario tra le altre di Bethesda Softworksid Software) ha annunciato di aver raggiunto l’accordo con Facebook Inc.

Quanto sancito dall’accordo tra le parti non sarà reso pubblico, ma sembra proprio che abbia accontentato entrambe le parti, per cui non si proseguirà per ulteriori vie legali.

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ZeniMax e Facebook erano arrivate alla causa in seguito al lancio di Oculus Rift: la prima riteneva infatti che il passaggio a Facebook, e quindi a Oculus, di John Carmack, ex id Software che avrebbe portato con sé quanto studiato fino ad allora da ZeniMax in ambito VR.

Così, nel 2014 ZeniMax aveva avviato i primi contatti per le procedure legali, avvisando Facebook e il distaccamento Oculus VR dell’importanza delle informazioni in possesso di Carmack. Gli avvocati di ZeniMax calcolavano di avere diritto a $2 miliardi di rimborso, oltre a $4 miliardi di danni che Facebook avrebbe dovuto pagare.

Il giudice, nel 2017, si pronunciò in favore di un rimborso di “soli” $500 milioni per la compagnia, con la Corte che sancì che in ogni caso non erano stati rubati segreti industriali. Le accuse convalidate erano invece quelle di rottura di NDA ($200 milioni), rottura del copyright ($50 milioni), falsa designazione di spese d’origine ($50 milioni da Oculus, $50 da Palmer Luckey, $150 da Brendan Iribe).

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Come era facile immaginare, Oculus fece appello contro questa decisione, fino ad arrivare, oggi, all’accordo tra le parti, i cui termini non ci è dato conoscere.

Fonte: GearNuke