A completare il percorso tripartito della Yakuza Remastered Collection, pubblicata, per l’occasione, anche in versione fisica, giunge sugli scaffali digitali di PS4 Yakuza 5 Remastered, ultimo tassello della saga di Kazuma Kiryu, ora interamente giocabile sull’ammiraglia Sony.
Dopo avervi raccontato del lavoro svolto con il terzo e il quarto capitolo, non potevamo esimerci dal fare altrettanto con il quinto, ultimo ad essere originariamente pubblicato su PS3.
Personaggi in cerca d’autore
Yakuza 5 Remastered
- Piattaforma:
- PS4
- Genere:
- azione, gioco-di-ruolo
- Data di uscita:
- 11 Febbraio 2020
- Sviluppatore:
- Yakuza Studio
- Distributore:
Haruka Sawamura, teen ager e idol di successo, punto di riferimento per milioni di giovani giapponesi, cresciuta in un orfanotrofio (sotto l’ala protettrice di Kazuma Kiryu) ma capace di costruirsi un futuro brillante. Shun Akiyama, una delle due facce note dopo le vicende narrate nel quarto capitolo, imprenditore di successo, il classico furbo dal cuore d’oro, sempre a cavallo della linea della legalità, tra prestiti con interessi stellari ed attività in proprio, come il suo hostess club: a vederlo da fuori sembra un tipo losco, ma, conoscendolo meglio, ci si accorge che, in fondo, è una brava persona. E, a proposito di ritorni, come non citare Taiga Saejima, ex galeotto che prova, con grande fatica, a rifarsi una vita dopo aver speso più tempo negli uffici della Yakuza che a casa sua? Come nella realtà, nessuno sembra voler dare credito ad uno dei più efficienti e spietati sicari della Yakuza, ma coloro capaci di andare oltre le apparenza troveranno un uomo di spessore.
C’è spazio anche per una new entry, l’ex giocatore di baseball Tatsuo Shinada, il quale, nonostante un’invidiabile talento, ha visto la sua carriera terminare troppo presto, e ha avuto grossi problemi nel digerire la cosa.
Chiude il cerchio, ovviamente, il Dragone di Dojima, indiscussa star della serie, apparentemente impossibilitato a dare un taglio netto al suo oscuro passato: con un cast tanto variegato e ben caratterizzato, Yakuza 5 Remastered non poteva che risultare uno degli episodi migliori del franchise.
Riprendendo le idee e la struttura narrativa del quarto capitolo, che fece della coralità e della moltitudine di personalità interessanti due capisaldi, Yakuza 5 seppe conquistarsi un posto speciale nel cuore del pubblico: da parte nostra, non lo definiremmo il migliore in assoluto della serie in quanto ad intreccio, ma di sicuro si tratta dell’episodio più ambizioso e moderno della serie fino alla pubblicazione di Yakuza 6.
All’epoca del lancio originario, concretizzatosi in Giappone con ben tre anni di anticipo rispetto a quello europeo, avvenuto solamente nel 2015, le poche lamentele della stampa specializzata, a cominciare da Famitsu, riguardarono le sezioni di gameplay dello spezzone dedicata ad Haruka, riprese direttamente dai rhythm game e tutto sommato aliene alle meccaniche di gioco classiche del franchise.
Nondimeno, pur avendo otto anni sul groppone, la scrittura di Yakuza 5 rimane di altissimo livello, tanto che questa rimasterizzazione non ha avuto alcun bisogno di apportare modifiche ai dialoghi o alle descrizioni in-game, abbastanza recenti e comunque molto ben fatte già in partenza. Per profondità dell’intreccio, valori produttivi e quantità di contenuti, insomma, ci troviamo senza ombra di dubbio di fronte al migliore dei tre titoli inclusi da Sega in questa collezione.
Quante storie
Per coloro i quali avessero giocato anche solo uno dei titoli precedenti, o letto a fondo una delle nostre recensioni, sarà facile inquadrare il gameplay di Yakuza 5 Remastered, che si pone come una summa dei capitoli che lo hanno preceduto piuttosto che come una rivoluzione, con la parziale eccezione del segmento dedicato da Haruka, privo di combattimenti e infarcito di sequenze da rhythm game.
C’è poco da stupirsi di questa scelta di design, dato che il Ruy Ga Gotoku Studio si è sempre dimostrato conservativo con la sua serie principe e ha atteso il settimo capitolo (e il pensionamento di Kazuma Kiryu) per sperimentare, mettendo mano al combat system e a tante dinamiche di gioco.
In ogni caso, giocato in sequenza dopo il terzo e quarto episodio, Yakuza 5 Remastered dimostra di essere un’evoluzione: il sistema di combattimento è rifinito ed assai più variegato, grazie alla presenza di quattro stili, uno per protagonista maschile, e le attività peculiari per ognuno dei personaggi principali (dalla caccia al lavoro da tassista) sono realizzate tutte con estrema cura anche se, inevitabilmente, non incontreranno tutte il favore del pubblico.
L’offerta di mini-giochi a corredo delle attività principali è, come di consueto, vastissima, e consente, a quanti non fossero sazi della campagna più longeva della serie in assoluto (compreso il successivo sesto capitolo), di perdersi in decine di distrazioni collaterali, che aumentano a dismisura la sensazione di essere fisicamente in Giappone mentre si gioca.
Biliardo, freccette, corse clandestine, una riproduzione pixel perfect di Virtua Fighter 2 e gli immancabili host club sono solamente alcune delle opzioni dell’enorme ventaglio a disposizione del giocatore, per non parlare delle oltre sessanta missioni secondarie, infarcite di riferimenti ad altri episodi della serie e dell’impareggiabile follia giapponese.
Insomma, questo quinto capitolo rappresenta il non plus ultra del franchise fin qui, e, come tale, farà innamorare gli appassionati di vecchia data – ma potrebbe conquistare anche i neofiti.
Se è vero, infatti, che utilizzando Yakuza 5 Remastered come porta d’ingresso della serie ci si potrebbe ritrovare spaesati a livello narrativo, con decine di comprimari dei quali non si conoscono background e provenienza, d’altro canto, a livello di puro gameplay, se dovessimo mostrare a una persona a digiuno della serie il capitolo più ricco e corposo prima di quelli realizzati con PS4 in mente, mostreremmo proprio questo.
Buon compromesso
Essendo il titolo più recente del pacchetto, nonché quello che poteva contare sul budget migliore in fase di realizzazione, Yakuza 5 non ha richiesto interventi massicci in sede di rimasterizzazione, con un impegno minore rispetto al terzo e al quarto capitolo che non inficia comunque il risultato finale.
Non dovendo rimettere mano alla localizzazione, come avvenuto per il terzo episodio, i ragazzi del Ryu Ga Gotoku Studio hanno potuto concentrarsi sull’aspetto meramente tecnico, non solo portando il frame-rate a sessanta frame per secondo in luogo dei trenta originali, ma anche lavorando sulle texture (soprattutto quelle di superficie) per garantire un risultato visivo di buon livello – ovviamente lontano dagli standard delle ultime produzioni PS4 – ma comunque capace di dare vita ad una Kamurocho vibrante e discretamente dettagliata.
La risoluzione a 1080p e una rinfrescata generale ai modelli poligonali principali (a differenza di tutti quelli secondari, purtroppo) concorrono poi a dare al tutto un look nitido e pulito, un paio di spanne sopra a quanto visto nella rimasterizzazione di Yakuza 3, che aveva aperto questo trittico, giusto per fare un esempio.
Nonostante rimanga opinabile la decisione di calendarizzare le uscite e non rendere tutto disponibile da subito per gli acquirenti, da parte nostra non possiamo che promuovere, nel complesso, la Yakuza Remastered Collection, perché consente ai neofiti di mettersi al passo con la serie e ai veterani di rigiocare titoli che hanno fatto la storia del marchio Sony soprattutto in Giappone.
Come spesso ribadito anche in sede di recensione degli altri due episodi, avremmo preferito che Sega avesse riservato a questi tre giochi il medesimo trattamento di cui hanno goduto Yakuza 1 e 2, con due eccellenti versioni Kiwami, ma, piuttosto che non poter (ri)giocare questi titoli su PS4 (e PS5, bene ricordarlo), troviamo accettabile questo compromesso da parte del publisher nipponico.
+ Longevità alle stelle
+ Il più moderno dei tre titoli del pacchetto
+ La solita, strabordante narrativa
8.2
Meno apprezzato di quanto avrebbe meritato al lancio occidentale, perché arrivato su PS3 fuori tempo massimo, con PS4 che si stava affermando definitivamente sul mercato, il quinto capitolo della saga di Kazuma Kiryu meritava una seconda chance, che Sega gli ha concesso con Yakuza 5 Remastered, un gran titolo di per sé, nonché il migliore del trittico della Yakuza Remastered Collection.
Le migliorie apportate, pur lontane dall’abbondanza e dalla qualità di quelle dei remake dei primi due episodi, bastano per rendere il gioco moderno e godibile anche nel 2020, e la retrocompatibilità della ventura macchina Sony ci permetterà di rivestire i panni del Dragone di Dojima anche nei prossimi anni.