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Theatrhythm Final Bar Line | Recensione - Sinfonia vincente

Il rhythm game sviluppato da Indieszero e prodotto da Square Enix torna in grande stile. Alzate nuovamente il sipario, si va in scena!

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a cura di Pia Colucci

Redattrice

Informazioni sul prodotto

Immagine di Theatrhythm Final Bar Line
Theatrhythm Final Bar Line
  • Sviluppatore: Indieszero
  • Produttore: Square Enix
  • Distributore: Square Enix
  • Piattaforme: PS4 , SWITCH
  • Generi: Rhythm Game
  • Data di uscita: 16 febbraio 2023

Theatrhythm – nome apparentemente impronunciabile per i non anglofoni – alla fine è tornato sulle nostre console.

Si tratta di una serie di rhythm games dedicati a Final Fantasy (e non), che ha fatto la sua fortuna grazie anche allo splendido comparto musicale creato dal geniale estro del compositore Nobuo Uematsu, il quale ha lasciato Square Enix nel 2004 per dedicarsi alla carriera di freelance, e di altri validissimi colleghi come Yoko Shimomura e Yasunori Mitsuda.

Theatrhythm Final Bar Line è il nuovo capitolo della serie ha debuttato su console il 16 febbraio e presenta di base 385 brani musicali distribuiti in 29 categorie diverse, tra cui anche quelli dei The Black Mages (il gruppo metal di Uematsu che arrangiava a modo suo alcune delle più celebri tracce dei videogiochi) e alcune canzoni dalla colonna sonora di Romancing SaGa.

Insomma, un autentico mare di nostalgia in cui mi sono tuffata più che volentieri e senza indugi, sapendo di trovare delle canzoni che non ascoltavo da tempo, pronta a riaccompagnare Tidus nella Piana dei Lampi e ritornare nel centro di addestramento del Garden di Balamb con Squall e compagnia con Don’t Be Afraid – canzoni che conoscevamo quasi a menadito e che l’inesorabile passaggio del tempo non ha cancellato dalla nostra mente: via via che giocavamo, le nostre dita sui tasti si muovevano con assoluta tranquillità e fiducia nel ritmo che le orecchie stavano seguendo, pur essendo nel mio caso totalmente ignorante – e mio malgrado – in materia musicale.

Per la prima volta, il fortunato spin-off a ritmo di musica debutta su una console casalinga pura come PS4 (e PS5 tramite retrocompatibilità), oltre che su Nintendo Switch.

Le console della casa di Kyoto, infatti, sono stati un porto sicuro per i precedenti titoli della serie (come Theatrhythm e il suo sequel Curtain’s Call, disponibili su Nintendo DS e 3DS); questa scelta di puntare in ogni caso sul supporto handheld si lega molto bene al franchise, in quanto la struttura ludica di un titolo simile si presta benissimo alla portabilità; una cosa ampiamente provata e promossa anche dalla sottoscritta durante la scrittura di questa recensione – dove possiamo testimoniare che molti brani di Final Fantasy ci hanno accompagnati in un lungo viaggio in treno (ma non dimenticatevi le cuffiette!).

Per contro, i tasti della console Nintendo possono essere piccoli e “sfuggenti” alle difficoltà più alte in cui i ritmi si fanno più febbrili e serrati. Vediamo comunque, più da vicino, com'è andato questo viaggio musicale nei ricordi.

Una scaletta fantastica

Ogni brano può essere completato in solitaria, contro altri giocatori o nella modalità cooperativa, dove ogni utente è responsabile di metà delle note.

Theatrhythm Final Bar Line non è un gioco semplice, riesce a dar filo da torcere anche alla difficoltà Esperta, che può essere affiancata alla difficoltà Normale; questo è dovuto non tanto all'esperienza videoludica messa in moto dal team Indieszero, ma alla struttura virtuosa di alcune delle tante canzoni composte da Uematsu e company.

Per questo è stata pensata anche la modalità Semplice, che converte tutto in input con un solo tasto, rendendo il gioco più accessibile a tutti.

Dopo aver selezionato un brano, i giocatori dovranno premere i pulsanti al suo ritmo attraverso tre tipi di note: rosso, che richiede la pressione di un solo pulsante; giallo, dove la pressione di un tasto è abbinata a un movimento delle levette analogiche o dei tasti direzionali dove indicato; infine verde, che deve essere mantenuto per tutto il tempo in cui è presente la barra specifica.

Le note affolleranno il nostro schermo da sinistra verso destra, tranne per i brani in versione “Event” in cui a schermo non ci sarà la classica battaglia, bensì scorreranno davanti ai nostri occhi le scene in CGI più famose di quel capitolo di Final Fantasy.

L’input di note è posto in basso seguendo lo stile dei noti Guitar Hero e Rock Band, così da gustarsi (o cercare di farlo) le scene più iconiche. Queste versioni speciali sono disponibili nel menù Free Play e tratteranno solo le canzoni più famose, come Eyes on Me.

Per quanto riguarda il reparto multiplayer, lo scontro tra altri giocatori provenienti da tutto il globo alza la posta in gioco e dà un forte senso di sfida: in questo caso, la battaglia prevede di “suonare” la stessa canzone (scelta in maniera casuale tra la rosa di brani scelti dagli sfidanti) mentre verranno inviati vari malus che andranno ad ostacolare la buona riuscita della performance.

Affolleranno lo schermo dei grossi Chocobo che impediranno di vedere lo scorrere delle future note, oppure ci saranno note fittizie tra quelle corrette; insomma, un vero e proprio pandemonio che metterà a dura prova il senso del ritmo dei giocatori. Commettere errori non ci toglierà HP come avviene per il gioco in solitaria, bensì viene ridotto il proprio punteggio.

Più il punteggio sarà alto e più si andranno ad occupare i primi posti di una classifica di massimo quattro sfidanti. In versione “base” (che sarebbe l’equivalente della modalità facile) ci abbiamo messo poco, ad esempio, ad arrivare in prima posizione.

Quando abbiamo scelto una canzone a difficoltà media siamo arrivati terzi, scontrandoci con opponenti già ormai ben navigati in un gioco che – senza alcun dubbio – funziona e diverte.

A trip down memory lane...

Theatrhythm Final Bar Line è pur sempre un titolo nato dalla mente di Square Enix e dal filone di Final Fantasy, motivo per cui ha inglobato anche un po’ di meccaniche che strizzano l’occhio ai giochi di ruolo.

Il tratto distintivo di questo videogioco è la gestione di un vero e proprio party per le canzoni che si suddividono dedicate alla battaglia (Battle) e agli scontri, e in altre dedicate all’esplorazione e free roaming (Field); il party – senza neanche dirlo – è composto dai tanti volti noti della fortunata saga.

Una volta finita una serie dedicata ad un capitolo specifico di Final Fantasy verranno sbloccati nuovi personaggi che non erano inizialmente presenti (ad esempio, dopo aver finito la serie di canzoni di Final Fantasy VIII, abbiamo sbloccato nel roster dei personaggi anche Laguna, Edea e Artemisia).

Possiamo scegliere di creare una squadra personalizzata, composta da eroi e anti-eroi per eccellenza, senza alcuna distinzione, i quali sono suddivisi in varie classi; questa gestione del party non è messo lì a caso ma può essere la chiave di volta per il successo o il fallimento della canzone.

Un guerriero come Cloud o un mago come il villain Seymour ci daranno una grossa mano a sconfiggere i nemici mentre le classi più difensive (come il buon vecchio Auron) ci aiuteranno a ridurre i danni ottenuti a seguito di una o più note mancate; non mancano altre classi molto vicine a quelle delle storie originali, Gidan di FFIX veste i panni del cacciatore, di vitale importanza per l’ottenimento di oggetti o forzieri, mentre l’indimenticabile Yuna ci darà un gran supporto nell’invocazione delle Summon, presenti in tutto il loro splendore.

Le battaglie sono strutturate come un vero e proprio scontro con i nemici che affolleranno il lato sinistro dello schermo. In base alla nostra bravura nell’azzeccare il giusto ritmo, questi nemici (composti da volti sicuramente noti, come Molboro) ci infliggeranno gravi danni proprio come un campo di battaglia.

Ovviamente come ogni RPG che si rispetti non mancherà il farming per poter salire di livello; allenare i personaggi sarà fondamentale per migliorare le loro statistiche offensive o magiche che andranno ad inficiare le nostre possibilità di successo, oltre alla raccolta di ricompense e oggetti rari – come delle card esclusive che aumenteranno i parametri dei personaggi.

Una volta finite tutte le serie disponibili, si sbloccherà la fase post-game (anche se non c'è un vero e proprio finale) chiamata Endless World, in cui sarà possibile affrontare una serie di battaglie musicali a difficoltà crescente e cercare di esibirsi in delle serie vincenti senza mai perdere le tre vite a disposizione.

Una soluzione un po' debole rispetto al resto del gioco, in quanto arrivati a quel momento tutte le canzoni saranno già state testate e provate in modalità Missioni e Free Play.

Greatest Hits, ma nessun inedito

Theatrhythm Final Bar Line sembra proprio uno di quei lussuosi cofanetti di grandi successi di storiche band del passato; è necessario averlo, non solo per gustarsi i brani più famosi in versione remasterizzata, anche solo per sfoggiarlo nel salotto di casa vicino all’impianto stereo.

Il vertiginoso numero di canzoni presenti al suo interno è sicuramente accattivante – ma è solo l’inizio di tutte quelle che verranno rese disponibili, sotto forma di DLC, a cadenza temporale (Xenogears, sto guardando proprio te! ndr). Tuttavia, malgrado tonnellate di canzoni, non ci sono nessun brano inedito e nessuna storia a supporto di questo capitolo.

Kingdom Hearts Memory of Melody (curato dagli stessi produttori e molto simile nelle meccaniche di gameplay, qui la nostra review) presentava il punto di vista di Kairi all’interno del mondo già intricato della saga di Sora, Paperino e Pippo; e, per nostra (s)fortuna, la nuova storia presentata nel primo rhythm game di Kingdom Hearts era perfino canon e vitale ai fini della storia.

Tuttavia, non è questo il caso. Sarebbe comunque stato bello seguire una storia con personaggi inediti e villain tutti da scoprire, magari con il “reclutamento” di vecchie glorie nel party. Indieszero, però, ha operato diversamente – ben conscia che quello che ci avrebbe fatto andare tutti avanti nel gioco sarebbe stata la nostalgia canaglia!

Contenuti e supporto post-lancio

Per fare il punto sui contenuti, Theatrhythm Final Bar Line si presenta come il titolo più ricco della serie, con ben 167 canzoni inedite rispetto ai vecchi episodi, con brani provenienti dai titoli più recenti come Final Fantasy VII Remake o le nuove espansioni dell'universo di Final Fantasy XIV. Ma non è tutto: il catalogo del rhythm game sarà in continuo aggiornamento, con nuovi DLC – e inutile dire che sarà presente anche il nuovo Final Fantasy XV. Il numero totale di canzoni è da capogiro, ben 502.

La versione standard (disponibile al prezzo di 59,99€ qui su Amazon) contiene un totale di 385 canzoni giocabili, mentre la versione la versione Digital Deluxe ne propone 27 in più – a cui poi si aggiungerà anche il primo pack del Season Pass.

In totale il Season Pass annunciato da Square Enix includerà tre pacchetti di DLC, così composti:

  • DLC Season Pass 1: 30 canzoni, 15 da alla serie di SaGa + 4 da Live a Live + 6 da The World Ends with You + 5 da NieR
  • DLC Season Pass 2: 30 canzoni, 6 da NieR, 12 da Chrono Trigger & Chrono Cross,+ 7 dalla serie Mana + 5 da Octopath Traveler
  • DLC Season Pass 3: 30 canzoni, 7 da Romancing SaGa 3, 6 dalla serie Mana, 3 da Xenogears, 6 e 8 da titoli non ancora annunciati.

Vale anche la pena segnalare che, in virtù dei tanti contenuti, Final Bar Line propone anche un buon numero di Trofei per i giocatori PS4 (sono ben 42) – elemento che strizza l'occhio ai cacciatori che vogliono esibirli nelle loro bacheca. D'altro canto, pensare di giocare invece in portatile con Switch si rivela una soluzione vincente – ma, alla fine, questo è a discrezione del giocatore.

Sottolineiamo invece che i prezzi di Deluxe, Premium Deluxe e del Season Pass sono un po' proibitivi, soprattutto per coloro che hanno già sviscerato i vecchi titoli. I contenuti sono tanti, ma probabilmente il publisher avrebbe potuto puntare leggermente più in basso in fase di definizione del listino.

Versione recensita: Nintendo Switch

Voto Recensione di Theatrhythm Final Bar Line - Recensione


8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Tutte le musiche di Final Fantasy e di altri fortunati titoli di Square Enix

  • Mix tra rhythm game e meccaniche RPG davvero interessante

  • Gameplay super addictive!

Contro

  • Si sente un po' la mancanza di una trama inedita

  • Il post game non offre nulla di nuovo

  • Prezzi proibitivi al lancio

Commento

Theatrhythm Final Bar Line è il nuovo, riuscito capitolo di una serie vincente che ha sicuramente fatto breccia nel cuore degli appassionati di Final Fantasy. Sfidare (e soprattutto sfidarsi) sono le parole chiave di questo rhythm game, grazie ad un ottimo comparto multiplayer e un vastissimo catalogo di brani – che arriveranno a ben 502, considerando anche le future espansioni. Tante novità ma anche delle "serenate d'amore" a titoli passati di Square, ritornati in auge grazie a recenti remaster, come Chrono Cross (impreziosito dalle musiche di Yasunori Mitsuda) e Live A Live (il primo lavoro che ha consacrato Yoko Shimomura). In sintesi, insomma, Theatrhythm Final Bar Line è uno dei migliori videogiochi musicali sul mercato proprio per la sua giocabilità, la longevità e per il sapiente uso che Square Enix è riuscita a fare, ancora una volta, del fattore nostalgia, incanalato in un gameplay coinvolgente e impreziosito da interessanti ibridazioni ruolistiche. Ora, con permesso, ci congederemmo: abbiamo One-Winged Angel che ci aspetta.
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