The Last of Us Part II, attore "anticipa" il futuro di Lev

Ian Alexander parla della sua vita e di ciò che si augura per il futuro di Lev

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a cura di Francesco Bellacicco

Redattore

È già passato un anno dal lancio di The Last of Us Part II, ma il gioco targato Naughty Dog continua a essere tra i protagonisti della scena videoludica attuale.

Arricchito da una trama profonda e pregna di significati, nonché di personaggi memorabili, il sequel del primo capitolo è un prodotto che non può essere ignorato dal pubblico in cerca di esperienze significative.

Il titolo è uscito poco più di un anno fa (si parla di giorni) e questo primo, importante, anniversario è stato celebrato con una serie di foto scattate dai giocatori.

Sulle nostre pagine abbiamo colto l'occasione fornita dalla ricorrenza per parlarvi degli effetti che l'avventura di Ellie ha avuto sulla community e sull'industria in uno speciale del nostro Marcello Paolillo.

I giocatori di The Last of Us Part II non avranno potuto fare a meno di prendere atto del dibattito (molte volte costruttivo, altre deleterio) che il prodotto ha causato e continua a causare.

Adesso a parlare del titolo è Ian Alexander, attore statunitense che ha dato vita a Lev, rivelando il suo auspicio sul futuro della serie e descrivendo le analogie tra la sua vita reale e la parentesi videoludica.

Nel corso di un'intervista con Wired, il giovane attore ha parlato di come ha dato vita al personaggio e di ciò che vorrebbe vedere in un ipotetico sequel (via DualShockers).

«Per approcciarmi al ruolo ho dovuto attingere dalla mia esperienza personale e ai traumi che ho vissuto in giovane età», ha esordito Alexander, il quale ci ha tenuto anche a fare un parallelo tra la sua esperienza familiare e quella di Lev nei Serafiti.

I genitori dell'attore sono infatti dei mormoni, e hanno scelto di farlo crescere in un ambiente strettamente religioso nel quale non ha avuto l'occasione di incontrare altri membri della comunità LGBTQIA+ con i quali crescere e confrontarsi.

Quando Alexander ha finalmente trovato il coraggio di dichiarare alla famiglia di essere transessuale, i suoi genitori «non l'hanno presa bene», ha chiarito l'attore, fornendo un parallelo tra la sua esperienza e quella di Lev in The Last of Us Part II.

«Spero che Lev possa guarire dai suoi traumi e sono sicuro che avrà un futuro luminoso davanti a sé», ha concluso Ian Alexander, augurandosi che ci sia spazio per il personaggio nelle prossime iterazioni della serie.

Intanto, Naughty Dog ha confermato il suo nuovo progetto, che potrebbe avere a che vedere con il franchise di The Last of Us, seppur in ambito multiplayer.

Sapevate che i dialoghi del gioco possono cambiare in base alle reazioni dei giocatori (e anche stavolta c'entra Lev)?

Rimanendo in tema di segreti, un video ha svelato un'introduzione alternativa per il personaggio di Abby, scovata da un utente tramite la photo mode.

Se non avete ancora giocato il primo capitolo della serie, non potete lasciarvi sfuggire l'offerta di Amazon su The Last of Us Remastered.