Spyro Reignited Trilogy, la fiamma si è riaccesa?

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a cura di SirFran Snee

No sheep were harmed during the creation of this game. A few gnorcs, but no sheep. Una citazione famigliare? Non vi dice nulla? Eccovi qualche indizio: come sappiamo, da qualche tempo a questa parte, è periodo di fioritura sull’albero delle remastered e tra quasi due mesi ne potremo osservare un altro, al compimento del ventesimo anniversario dalla sua comparsa. Ricco di contenuti, il suo arrivo è stato vociferato da tanto, forse troppo tempo, considerando l’effettiva portata del titolo di cui stiamo parlando. Con un’offerta “all-in-one” tornano i draghi e gli orchi verdi in Spyro Reignited Trilogy, ossia i primi tre capitoli della saga del draghetto viola più famoso delle console raccolti sotto un’unica insegna: Spyro the Dragon, Spyro 2: Ripto’s Rage e Spyro 3: Year of the Dragon. Se ricostruissimo brevemente la storia che ha portato a questo prodotto, dovremmo ritornare al 2014, quando cominciavano a prendere piede i vari rumours. Per qualche anno la notizia è rimbalzata ma senza dare adito a particolari scoop, rimanendo un tema piuttosto tiepido fino al 2017, quando le voci di corridoio sono diventate sempre più forti e il ritorno del marsupiale, caro amico di Spyro, ha fatto davvero ben sperare nella ricomparsa di altre remastered che seguissero le orme della trilogia “insana” di Activision, nello specifico Vicarious Vision che si è occupata anche di questa produzione.
A ben guardare, l’annuncio dei due titoli ha visto per entrambi almeno un Easter Egg videoludico: abbiamo incontrato il marsupiale in Uncharted 4, per pochi brevi attimi, così come il draghetto è stato visto in un’immagine, nel riflesso degli occhiali di Crash in un tweet risalente a pochi mesi fa. Da che le voci si sono fatte sempre più fondate, non si è fatto che parlare del ritorno dei draghi sulle nostre console, probabilmente anche anticipando l’approdo su Switch rispetto a quanto accaduto per l’amico Crash, a un anno di distanza dal ritorno su PlayStation 4. Ma di cosa si parla in particolare? Si è speculato parecchio sulla prestanza del comparto grafico di questa nuova versione, dove il concetto di “riaccensione” sembra davvero includere ogni aspetto sia simbolico, che tecnico. Se la grafica è davvero spettacolare e rivista in ogni minimo dettaglio, c’è chi al momento non ha completamente apprezzato questa revisione, sostenendo che non si trattasse solo di un restauro grafico, ma di variazioni sul tema che andavano quasi a snaturare addirittura la natura originaria del gioco. Dalle immagini spuntate finora, la variazione ci sembra pertinente e coerente con quanto prevede una rimasterizzazione, notando però delle effettive variazioni, talvolta palpabili e consistenti, delle ambientazioni, ma arricchendo e migliorando la narrazione, dai fondali ancora più coinvolgenti e vivi.
Meno discusse, ma non meno importanti, sono le correzioni e migliorie apportate al comparto sonoro, dove i temi e le voci doppiate dei personaggi vengono rimpolpate con tonalità e suoni che portano il titolo a una bellezza trionfale. Effetti, musiche, dialoghi: cogliendo l’occasione dell’accorpamento in unico titolo di tre capitoli diversi, la produzione ha saggiamente reso omogenei suoni e voci, dando un senso di continuità fra i tre ancora più marcato, senza salti di qualità e variazioni che si potevano più o meno osservare durante lo scorrere degli anni e delle tecnologie. Ci aspettiamo quindi un pacchetto completo di gameplay arricchito di tanti dettagli, concepito in maniera più complessa alla luce dell’ovvia e naturale esperienza accumulata negli anni sul genere open-world, proponendo una lettura parzialmente nuova e originale di un titolo già noto ai più, dove viene ravvivato il suo smalto per donare una luce ancora più forte e brillante di prima. Dai presupposti, sembra quasi di doversi aspettare un lavoro dal risultato più promettente rispetto a quanto abbiamo visto con la trilogia del suo compagno di merende Crash Bandicoot. Si riapre la storia del draghetto viola tanto tenero, quanto determinato, riportando con sé tutta la truppa di improbabili stregoni affiancati dai loro cagnoloni non troppo pericolosi, dragoni da salvare, diamanti da raccogliere e nemici ancora più importanti da sconfiggere.

La nuova generazione sta per mettere le mani su uno dei primi open world a livelli, un mix tra platform e avventura che Insomniac Games ci aveva regalato quasi vent’anni fa, ma anche le generazioni di gamer più “attempati” non sono meno trepidanti e attendono il 21 settembre. Avete già (ri)acceso il fuoco dentro di voi? Preparate anche le vostre console allora.