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The World Ends With You, dieci anni dopo

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Avatar di Valentino Cinefra

a cura di Valentino Cinefra

Ex Staff Writer

Pubblicato il 13/01/2018 alle 00:00

Il 18 aprile del 2008 usciva The World Ends With You in Europa su Nintendo DS. La console portatile all’epoca era il simbolo per eccellenza dell’utenza di videogiocatori casual. In fondo, parliamo dello stesso hardware su cui uscivano prodotti come La Guida in Cucina e Nintendogs. Però DS ha saputo sfornare anche (e soprattutto) un parco titoli di grandissimo livello. Una selezione di titoli che, alla fine del ciclo vitale, aveva fatto capire all’industria videoludica che era possibile creare una console portatile che avesse veri capolavori, e non solo giochi di Pokémon e Super Mario. La spinta di DS ha portato anche all’evoluzione della “famiglia DS” di Nintendo, con tutte le sue incarnazioni e l’arrivo del 3D senza occhialini, ma questa è un’altra storia. La storia di oggi, invece, è quella del titolo di Jupiter/Square Enix, una produzione ancora oggi unica e perfettamente riconoscibile, che si è saputa ritagliare uno spazio nei ricordi dei giocatori di tutto il mondo. Ritornerà su Switch nel corso dell’anno, come annunciato nel recente Nintendo Direct Mini, con il nome di The World Ends With You Final Remix, uno schema di comandi rivisto per essere compatibile con i Joy-Con, ed un nuovo segmento narrativo che amplierà ulteriormente la trama del gioco.L’annuncio di questo remake ha fatto saltare sulla sedia in molti, perché a dieci anni di distanza The World Ends With You è una produzione che ha ancora molto da dire. It’s a Wonderful WorldCome spesso succede per le produzioni che vengono dalla terra del Sol Levante, soprattutto quelle d’epoca, The World Ends With You era conosciuto con un altro nome. In Giappone si chiamava “It’s a Wonderful World”, un nome che nell’Occidente era impossibile da utilizzare per motivi di copyright, ma più comprensibilmente anche per la confusione che avrebbe potuto creare con una serie di film e produzioni multimediali varie ed eventuali, non ultimo il capolavoro musicale di Louis Armstrong. Fosse uscito oggi, probabilmente tutti questi problemi non se ne sarebbero fatti in Square Enix, ma dal 2008 sono pur sempre passati dieci anni.The World Ends With You – titolo altrettanto evocativo e, a parere di chi scrive, ben più efficace dell’originale giapponese – è il risultato della fatica dello stesso team che ha dato alla luce Kingdom Hearts: Chain of Memories per Game Boy Advance, ovvero Jupiter, team interno a Square-Enix composto da Tatsuya Kando (director), Tomohiro Hasegawa (co-director), Takeshi Arakawa (planning director), e il leggendario Tetsuya Nomura (character design). Lo sviluppo del gioco iniziò subito dopo la fine della produzione del titolo GBA che, lo ricordiamo, era un action con un sistema di combattimento basato su carte. Dalla loro esperienza, il team prese molte delle idee che poi arrivarono nella versione finale del concept di The World Ends With You. L’idea di Square Enix era quella di creare un gioco che potesse essere “giocato solamente su Nintendo DS”, e commissionò a Jupiter lo sviluppo non appena la console portatile a doppio schermo fu annunciata. Nel 2004, durante un evento dedicato alla presentazione della console, il team poté toccare con mano l’avveniristico hardware di Nintendo. Lì, la folgorazione. Un Chain of Memories dove le carte sarebbero state mostrate sullo schermo superiore, e l’azione sul touch screen inferiore, sul quale l’utente sarebbe potuto intervenire con lo stilo. Durante i lavori, questa idea si trasformò fino a diventare il concept finale, ovvero un combattimento diviso su entrambi gli schermi, dove il giocatore avrebbe potuto scegliere come controllare l’azione, se su uno dei due schermi oppure entrambi. The World Ends With You è frutto di un grande lavoro di ricerca e design che non è esclusivamente relegato alla parte ludica. Tutto ciò che è presente nella produzione lo è nel nome del concept, dell’estetica, dello stile. L’idea delle spille, le “Pin”, che il giocatore può acquistare e collezionare è l’esempio di questa mentalità che pervade ogni aspetto del gioco. Nei combattimenti le Pin possono scatenare degli attacchi psichici più o meno devastanti, ma garantiscono anche dei bonus e degli effetti di supporto generici agli eroi protagonisti. Le spille si possono acquistare nei negozi di Shibuya, potenziare e combinare tra loro per creare il set perfetto. Questo dona al combat system una profondità notevole e una serie di variabili vastissime. Le Pin si attivano in vari modi durante il combattimento, dalle semplici linee da tracciare sul touchscreen della console, fino al soffiare oppure urlare nel microfono del Nintendo DS.Se The World Ends With You si può permettere tutta questa esibizione di stile è anche grazie all’idea, oltremodo brillante, di ambientare tutta l’avventura in un luogo reale, ovvero il quartiere Shibuya. Il frenetico ed affollatissimo quartiere di Tokyo è il simbolo della cultura pop del Giappone, della volontà di essere trendy a tutti i costi, di non uscire dalla massa ma anzi rincorrere tutte le mode possibili ed immaginabili, ed è anche una cornice che si mescola con il gameplay e l’intero design della produzione. Lo street food tipico della zona, dei vestiti e del cellulare in mano ai protagonisti. Il quartiere venne ricreato alla perfezione, con tanto di negozi, attrazioni turistiche come la famosa statua del cane Hachiko e strade riprese così come sono, con l’ulteriore scopo di creare “una caccia alle location” tra i giovani giapponesi una volta che il gioco fosse uscito sul mercato. Le già menzionate Pin si possono acquistare proprio nei tanti punti vendita sparsi per il quartiere, zone del quartiere che garantiscono dei bonus se, quando si combatte all’interno di esse, si indossano i capi di abbigliamento di tendenza. Sono tante le idee che The World Ends With You sfodera, e una mera lista non gli renderebbe giustizia, a partire dal suo protagonista, Neku Sakuraba. In The World Ends With You tutto è studiato intorno allo stile di Shibuya e dei giovani giapponesi che lo frequentano, anche la trama e il suo protagonista. Neku infatti è un teenager, e come tale odia la gente, la confusione, gli schiamazzi, i modi di vivere imposti. Si sveglia in mezzo a Shibuya senza ricordarsi completamente com’è arrivato lì ed il motivo per cui ha una spilla in mano.Scoprirà successivamente di essere morto, e di essere coinvolto nel sordido Gioco dei Reaper (in originale Shinigami, gli dei della morte del folklore giapponese), che dovrà vincere entro sette giorni compiendo una missione al giorno. Visto che il gioco tornerà nello store di Nintendo non voglio svelarvi altri dettagli della trama, nel caso non abbiate mai giocato il titolo. Posso solo anticiparvi che, nonostante la presenza di teenager con problematiche psicologiche possa far presagire una storia smielata e prevedibile, la trama di The World Ends With You è un racconto duro e violento che non fa sconti, che esprime valori positivi attraverso l’uso di sequenze forti al limite del politically correct e della blasfemia talvolta. Neku Sakuraba dovrà scendere a patti con se stesso e con le persone intorno a lui, perché il mondo finisce con lui e prima ne avrà coscienza meglio sarà per tutti. The World Ends With You racconta molte cose, e lo fa anche con una colonna sonora di tutto rispetto. Brani originali che spaziano svariati generi, un comparto musicale che, all’epoca, su DS era qualcosa di assolutamente impensabile, e ancora oggi regge il confronto egregiamente con le produzioni odierne (superandone qualcuna anche di svariate spanne). Stiamo parlando di un capolavoro, una produzione brillante quanto imperfetta, come solo le più grandi opere innovative e carismatiche sanno essere. C’è tanto di cui parlare ma ci lasciamo qualche bordata sulla trama – una narrazione che inizia stupire il giocatore fin da subito e non la smette più fino alla fine – per la recensione di The World Ends With You Final Remix in uscita su Nintendo Switch, che attendiamo con grande ansia.

The World Ends With You è stato tra i più grandi titoli della softeca di Nintendo DS, che oltre ai tanti software per i tanto odiati “casual gamers” ha saputo sfornare una serie di produzioni di grandissimo valore come quella di Jupiter/Square Enix. Dopo dieci anni, è giustissimo che il gioco ritorni anche su Nintendo Switch, una console che, come DS all’epoca, ha saputo dare uno scossone agli equilibri del mercato videoludico. The World Ends With You Final Remix uscirà nel corso dell’anno. Magari non è un system seller, perché si tratta pur sempre di una produzione molto particolare in pieno stile nipponico, ma se l’avete ignorato all’epoca dovrete rimediare assolutamente.

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