Best Shooter

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a cura di Matteo Bussani

Attenzione: Gli Spaziogames Awards e in particolare il GOTY 2016 rispecchiano le preferenze dell’intera redazione e non sono pertanto la scelta di una singola persona. In questi speciali troverete i nominati e i vincitori di ogni categoria, con questi ultimi che diventeranno automaticamente i papabili per l’elezione collegiale del nostro “Gioco dell’anno” .

NOMINATION
Battlefield 1
Lo sparatutto per eccellenza di Electronic Arts, tornato solidamente sotto la guida di DICE, ci ha portati a riscoprire le storie della Grande Guerra, spesso dimenticate o poco seguite dal mondo dei videogiochi. Contestualizzate a un gameplay moderno, le meccaniche di gioco tipiche della serie hanno dovuto fare i conti con un salto nel passato che rimanesse fedele alle tradizioni belliche di inizio ‘900. Dal popolamento dei server online, si può dire che l’obiettivo sia stato centrato, il fascino dell’ambientazione e una qualità della produzione davvero sorprendenti d’altro canto sono riuscite a fare breccia nel cuore del pubblico e della critica, che lo ha premiato senza grosse riserve. 
Quest’anno Electronic Arts ha deciso che fosse l’anno buono per irrobustire la propria lineup autunnale non con uno, ma con ben due sparatutto. Oltre a Battlefield 1, è stato l’anno anche di Titanfall 2, seguito di uno dei giochi più interessanti del 2014. Dalla sua il capitolo originale ha potuto vantare un’ottima commistione di elementi sparatutto a piedi e a bordo dei Titan e questa nuova iterazione si è dimostrata ancora più ricca di contenuti, tra cui nuove mappe e un’inedita campagna single player che ha superato ogni più rosea aspettativa. Il gioco ha dunque tutte le carte in regola per ambire al premio di miglior sparatutto dell’anno.
Quest’anno non poteva mancare tra le nominations anche il pezzo da novanta di casa Xbox. Il quarto capitolo della serie di TPS che ha letteralmente rivoluzionato il genere non delude le aspettative e migliora sensibilmente una formula che già poteva considerarsi ottima. La campagna presenta una nuova generazione di eroi e mette in scena un passaggio di consegne tra passato e prossimo futuro, mentre le modalità multiplayer classiche e quelle più competitive sono granitiche, divertenti e molto impegnative, potenzialmente in grado di tenervi impegnati per un tempo che non possiamo davvero quantificare.
DOOM è esattamente ciò che tutti noi volevamo: un FPS iper-adrenalinico e brutale, capace di galvanizzare il giocatore grazie alla furia del suo feroce protagonista. Il titolo onora le proprie origini e le impreziosisce con delle aggiunte che semplificano sì la vita, ma contribuiscono a svecchiare una struttura che al giorno d’oggi non sarebbe stata apprezzata da tutti. Alla campagna longeva e zeppa di collezionabili si affianca un multiplayer sbilanciato ma tutto sommato passabile, che ricorderà ai giocatori di vecchia data i bei tempi di Unreal Tournament. Sicuramente il titolo incarna a pieno lo spirito di questo aneddoto: la violenza è la soluzione a tutti i tuoi problemi, se non è così è solo perché non ne hai usata abbastanza.
La scommessa di Blizzard nel mondo degli FPS ha indubbiamente convinto e lasciato il segno. Overwatch si è rivelato in grado di cambiare le carte in tavola e imporsi nel mondo degli FPS competitivi a squadre. Personaggi iconici accompagnati dal design di mappe e abilità sopraffino sono stati la carta vincente per rendere desiderabile ed estremamente divertente il gioco. Poi, il continuo supporto da parte della casa di Irvine, già ampiamente messo alla prova in questi mesi, garantisce una quantità di contenuti e attenzioni che non possono che accrescerne il valore. Il numero di giocatori e i giudizi di pubblico e critica sono stati chiari e ci si aspetta un futuro roseo per questo titolo.
AND THE WINNER IS…
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