Immagine di Sol Cresta | Recensione - Platinum ci riporta in sala giochi
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Sol Cresta | Recensione - Platinum ci riporta in sala giochi

Lo shoot'em up arcade di Platinum ci ha fatto fare un tuffo nostalgico in un passato fatto di cabinati e 200 lire a partita

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Sol Cresta
Sol Cresta
  • Sviluppatore: PlatinumGames
  • Produttore: PlatinumGames
  • Distributore: Hamster Corporation
  • Piattaforme: PC , PS4 , SWITCH
  • Generi: Azione , Sparatutto
  • Data di uscita: 22 febbraio 2022

Nel 2020 PlatinumGames, team autore di famosi titoli action come Bayonetta e Astral Chain, annunciò Sol Cresta, sequel di una storica saga di shoot’em up arcade nata negli anni ‘80. La notizia però venne data il primo d’aprile, per cui si pensò che fosse soltanto un simpatico pesce d’aprile da parte della software house.

Poco tempo dopo, però, la stessa Platinum confermò di stare lavorando seriamente a questo titolo insieme a Hamster Corporation, publisher che ha acquisito i diritti di molti vecchi titoli arcade giapponesi, tra cui quelli di Nihon Bussan, creatori di Moon Cresta e Terra Cresta. Così, quello che sembrava uno scherzo è diventato realtà e il prossimo 22 febbraio Sol Cresta arriverà su Nintendo Switch, PS4 e PC.

Come già accennato, il titolo è un nuovo capitolo di una longeva saga nata nel 1980 con Moon Cresta e poi proseguita con Terra Cresta nel 1985. Uscirono poi altri sequel e spin-off e l’ultimo capitolo a vedere la luce fu Terra Cresta 3D, uscito nel 1997 per Sega Saturn. Dopo 25 anni ci siamo dunque ritrovati catapultati indietro nel tempo a vivere, con Sol Cresta, un’esperienza arcade tipica delle vecchia sale giochi.

Agganciamento!

Sol Cresta si rifà alla tradizione degli storici shoot’em up presenti tra gli anni ’80 e ’90 in tutte le sale giochi, tanto da sembrare inizialmente un titolo proveniente da un'altra epoca. Per la precisione, ci troviamo di fronte a un classico “Danmaku” o “Bullet Hell”, quella tipologia di shoot’em up dove lo schermo è letteralmente invaso da miriadi di proiettili che all’apparenza sembrano impossibili da schivare.

All’inizio veniamo accolti da un riassunto degli eventi relativi ai titoli precedenti, con, sullo sfondo, anche alcune scene di gameplay dei vecchi Moon Cresta e Terra Cresta. Per comprendere quanto Platinum voglia farci sentire la nostalgia da sala giochi, vi basti sapere che sulla schermata del titolo, per andare avanti, invece del solito “Press Start” compare la scritta “Insert Coin”; d’altronde il buon Hideki Kamiya (creative director di questo titolo, e storico director di grandi classici come il primo Devil May Cry e Resident Evil 2) non ha mai nascosto la sua passione per i giochi arcade, inserendo rimandi e modalità dedicate all’ottenimento dell’high score in tutti i suoi titoli.

Alla prima partita sarà disponibile soltanto la modalità Arcade, che consiste nell'affrontare in totale sette livelli. La longevità è quella di un arcade e dunque per completare una volta il gioco basteranno un paio d’ore, a patto di non morire mai, cosa che, come vedremo, si rivelerà molto più difficile del previsto.

Come per ogni buon titolo arcade, però, il valore di Sol Cresta sta anche nella sua rigiocabilità e infatti saranno presenti diversi livelli di difficoltà: Very Easy, Easy, Normal, Hard e Very Hard. Gli ultimi due saranno da sbloccare progredendo con il gioco, che presenta un sistema di achievement di cui parleremo nel dettaglio più avanti.

Scelta la difficoltà, si è dunque pronti a partire per la nostra missione di riconquista del Sistema Solare, invaso dai classici alieni malvagi di turno. Dalla nostra avremo non una, ma ben tre navicelle che potremo combinare a nostro piacimento. Il fulcro del gameplay di Sol Cresta, infatti, sta proprio nel capire quando utilizzare ognuna delle tre navi spaziali, che collettivamente sono chiamate Yamato.

Ognuna di loro ha un diverso tipo di attacco: la nave rossa sparerà dei raggi laser, la nave blu dei missili a ricerca e quella gialla delle trivelle. Ciascun tipo di sparo avrà una sua funzione ben precisa all’interno del gameplay: il laser ad esempio scioglierà il ghiaccio, mentre la trivella potrà distruggere rocce e meteoriti altrimenti inscalfibili. Questo è dunque uno dei motivi per cui saremo tenuti a cambiare spesso la nave al comando, ma è solo la punta dell’iceberg.

Per utilizzare uno di questi spari dovremo avere in testa alla formazione la navicella del colore giusto; oltre a questo, potremo anche dividere le navi e dar vita liberamente a una formazione geometrica specifica in grado di liberare degli attacchi potentissimi. Per fare ciò, però, dovremo prima sbloccare almeno una delle cinque formazioni presenti, trovando l’apposito chip nei livelli, e in più ci serviranno almeno tre barre della SP Gauge, ossia una sorta di barra delle super mosse.

Quando saremo in questo stato potremo assorbire gran parte dei proiettili (tranne per la nave al comando, che dovrà sempre schivarli) e godere di una potenza di fuoco superiore. Ad esempio, formando un triangolo inverso, rilasceremo una raffica di fiammate lineari ad ampio raggio che disintegreranno ogni cosa su schermo, una formazione a L rilascerà invece un raggio diagonale utile contro certi nemici e boss, mentre una linea retta creerà lame rotanti di energia che colpiranno tutto ciò che è presente ai lati della formazione. Esiste anche una sesta formazione, la più potente, sbloccabile soltanto dopo aver raccolto i chip delle prime cinque.

Ma non è tutto. Abbiamo accennato all’utilizzo della SP Gauge: questa potrà essere utilizzata anche per un attacco caricato, che consumerà una sola barra, e che solitamente consisterà in una versione potenziata dello sparo di base di ogni navicella. Inoltre in ogni livello si potranno sbloccare tre Command Shoot, ossia dei colpi speciali eseguibili con movenze in stile picchiaduro, come ad esempio il classico comando dell’Hadoken di Street Fighter. Questi colpi permetteranno di sparare delle raffiche frontali, laterali o a 360° gradi che, se sapientemente sfruttate, potranno fare la differenza, anche se non sempre risulteranno facili da utilizzare nei momenti più concitati.

In ogni livello ci sarà poi l’importante Sol Gauge, una speciale barra che potrà essere riempita soltanto collezionando punti e medaglie sparse nei livelli, ottenibili dopo aver ucciso i nemici o distrutto oggetti. Riuscire a fare un punteggio elevato non sarà utile soltanto ai fini dell’high score, ma ci permetterà di ottenere degli importanti potenziamenti.

I tre Command Shoot descritti in precedenza si sbloccheranno infatti tramite questa barra, inoltre potremo aumentare la velocità delle nostre navi, ottenere scudi extra e ulteriori barre per la SP Gauge, fino ad ottenere una vita extra. Riuscire a fare punti sarà dunque importantissimo anche per avere vita facile nel gioco. A questo proposito, rientra in scena la meccanica dei cambi della formazione della Yamato, dato che alcune casse e alcuni speciali cerchi, che donano punti una volta che ci si sarà passati in mezzo, potranno essere attivati solo utilizzando la navicella del colore giusto.

Sol Cresta è dunque, nello spirito, uno shoot’em up arcade molto classico, ma presenta un gameplay molto più complesso e con tante variabili più moderne che lo rendono un titolo pienamente al passo con i tempi, nonostante la sua anima da retrogame.

Ritorno agli anni '80

Superare i sette livelli da cui è composto Sol Cresta non sarà affatto una passeggiata. Se i primi sono piuttosto tranquilli anche a livello di difficoltà normale, andando avanti si scatenerà il vero inferno tipico dei “Bullet Hell”. Non sarà facile all'inizio, dato che verremo subito gettati nella mischia e dovremo imparare a gestire tutte le meccaniche descritte; per questo, se non siete molto pratici del genere o vi sentite arrugginiti, vi consigliamo di iniziare da una delle difficoltà più semplici, per abituarsi al gameplay senza nessuna vergogna, dato che già a Normal il titolo non perdona.

Gli ultimi due livelli presenteranno poi una difficoltà molto superiore ai precedenti, dovuta anche ad alcune scelte di level design un po’ frustranti, dato che sono indipendenti dal livello di difficoltà scelto. Per spiegarci meglio: ci saranno dei momenti in cui oltre ai proiettili vaganti dovrete stare attenti anche a delle sezioni del livello in movimento, che potrebbero schiacciarvi e farvi perdere così istantaneamente una vita.

In questo caso l’unica cosa da fare sarà imparare a memoria il livello, per capire dove posizionarsi al momento giusto e questo aspetto apparirà immutato indipendentemente dalla difficoltà selezionata.

A questo aggiungete che nella confusione dei livelli si farà spesso fatica a distinguere gli elementi del background potenzialmente dannosi da quelli solo di contorno, cosa che rende più difficile la lettura del gioco. Nonostante qualche difetto di questo tipo, Sol Cresta presenta molte opzioni, per permettere a qualunque tipo di giocatore di divertirsi.

Oltre ai già citati livelli di difficoltà, le opzioni ci permetteranno di avere dalle 3 alle 6 vite a ogni partita e potremo anche stabilire il punteggio che ci permetterà di ottenere una vita extra. In questo modo chi vorrà giocare una partita più rilassata potrà godersi il titolo senza grossi problemi, mentre chi preferirà l’esperienza hardcore estrema potrà averla, a proprio rischio e pericolo.

Una volta che si è capito come funziona in ogni suo aspetto, Sol Cresta è indubbiamente divertente. Platinum Games è riuscita a riportare in auge la formula classica dei Danmaku con un gameplay vario e rinnovato che funziona e spinge il giocatore a finire il titolo più e più volte, anche solo per migliorarsi o per ottenere un punteggio più alto.

Finendo il gioco nelle varie difficoltà e raggiungendo alcuni obiettivi specifici sarà anche possibile sbloccare nuove opzioni e modalità, come il Sound Test o il Time Attack Mode; si sbloccheranno così anche le classifiche online, per competere con i giocatori di tutto il mondo e cercare di ottenere il punteggio migliore. Riuscire a completare tutti gli achievement presenti sarà un’impresa titanica, dato che, oltre a dover finire il gioco in tutte le modalità, alcuni ci richiederanno anche di sconfiggere dei boss senza venire mai colpiti.

Per quanto riguarda i nemici, questi saranno i classici avversari tipici del genere Danmaku: navicelle anonime che fungeranno soltanto da "carne da cannone", fastidiose torrette fisse, astronavi più complesse che ci spareranno contro missili a ricerca, sventagliate di proiettili e via dicendo. Alcuni di questi nemici risulteranno più deboli ad una delle nostre tre armi di base e starà al giocatore capire quale sarà la migliore da usare in ogni situazione.

Ogni livello avrà poi un mid-boss e un boss finale, con alcuni che si ripeteranno più volte, soltanto con qualche cambiamento nei pattern di attacco. Nonostante in generale i boss siano ben realizzati, avremmo gradito un riciclo minore.

Graficamente il titolo è ben fatto, con uno stile retrò che funziona ed è bello da vedere, anche se i background dei livelli risultano un po’ anonimi e poco vari. I design più riusciti sono quelli dei nemici, delle nostre navi e della composizione dei livelli. Con la Switch, il titolo giocato su TV fa apparire alcuni elementi leggermente sgranati, ma nulla di troppo problematico, mentre è perfetto se giocato in modalità portatile.

Anzi, in questa modalità è possibile anche impostare lo schermo in modo che l’azione si svolga verticalmente, così da emulare ancora di più l’esperienza arcade. In questo caso, però, bisognerà per forza giocare con i Joy-Con staccati dalla console, altrimenti risulterebbe estremamente macchinoso, dato che i controlli rimarranno invariati. Per tale motivo, purtroppo, questa speciale funzione sarà impossibile da usare per chi possiede una Switch Lite.

Le musiche composte da Yuzo Koshiro, storico compositore di Streets of Rage e altri titoli Sega, si difendono bene e fanno immergere pienamente il giocatore nelle atmosfere arcade che Sol Cresta vuole ricreare.

Un ultimo appunto a riguardo del Dramatic DLC. Questo è in pratica lo Story Mode del titolo, che non ci è stato fornito con la copia review, ma da quanto abbiamo visto è una modalità che farà rivivere l’arcade mode con l’aggiunta di scene che sviluppano la storia con uno stile che ricorda i primi Star Fox, compresi anche diversi dialoghi (doppiati) tra i protagonisti, cosa totalmente assente nella modalità arcade.

In Sol Cresta una modalità storia è superflua, dato che non è un titolo che si gioca per la narrativa, e venderla a 10 euro in più rispetto al pacchetto base ci sembra eccessivo e fuori luogo, un'operazione che un po’ ci ricorda quanto fatto dalla vecchia Capcom e da Ubisoft quando in alcuni giochi inserirono il vero finale tramite DLC.

Versione recensita: Nintendo Switch

Se volete giocare a Sol Cresta anche in portabilità, allora su Amazon potete trovare la versione classica di Nintendo Switch.

Voto Recensione di Sol Cresta - Recensione


7.8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Gameplay spassoso e pieno di opzioni

  • Alta rigiocabilità per chi punta al massimo punteggio

  • Le Formazioni delle navicelle donano una marcia in più al titolo

  • I nostalgici delle sale giochi lo ameranno

Contro

  • In alcuni livelli la difficoltà è mal bilanciata

  • Alcuni elementi su schermo sono confusionari

  • Non è un titolo per tutti

  • Il DLC con lo Story Mode a 10 euro poteva essere evitato

Commento

Sol Cresta è una piccola perla che fonde il retrogaming e uno stile maggiormente moderno. Nonostante alcuni sbilanciamenti nella difficoltà e qualche sbavatura tecnica, il nuovo titolo di PlatinumGames è divertente da giocare grazie a delle meccaniche che rendono il gameplay vario e articolato. Se siete dei nostalgici dell’epoca delle sale giochi, allora questo titolo toccherà in voi le giuste corde, data la cura con cui è stato realizzato e i riferimenti pensati soprattutto per i fan dell’epoca. Peccato per la questione del DLC, venduto a un prezzo troppo alto senza che ce ne sia realmente bisogno; se la modalità storia fosse stata inclusa nel gioco completo il titolo ne avrebbe guadagnato molto in varietà complessiva.
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