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Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown | Recensione - Ora su PlayStation Plus

Parliamo del ritorno dello storico picchiaduro di Sega in questa nuova versione appena arrivata su PS Plus.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

Informazioni sul prodotto

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Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown
  • Sviluppatore: Ryu ga Gotoku Studios
  • Produttore: SEGA
  • Distributore: SEGA
  • Piattaforme: PS4
  • Generi: Picchiaduro
  • Data di uscita: 1 giugno 2021

Virtua Fighter è un titolo che fa parte integrante della storia dei picchiaduro, essendo stato uno dei primi giochi a introdurre nel genere la terza dimensione, nel lontano 1993, anno in cui uscì negli arcade nipponici il primissimo capitolo. Solo nel 1995 arrivò anche in Europa, come importante esclusiva di Sega Saturn, ma è assai probabile che molti di voi, che all’epoca erano bambini o adolescenti, abbiano avuto il primo incontro con questa serie di picchiaduro grazie all’anime andato in onda su alcune reti regionali. Le gesta di Akira Yuki, Pai Chan e Jackie e Sarah Bryant conquistarono molti ragazzi, che ogni pomeriggio seguivano le loro avventure incollati alla TV.

La saga divenne subito un grande successo, specialmente in Giappone, e già nel 1994 arrivò il secondo capitolo, che grazie alla popolarità dell’anime venne convertito anche su Mega Drive, Master System e Game Gear. Ovviamente la versione per queste console venne riproposta in un’interessante veste 2D e le versioni per Game Gear e Master System vennero rinominate Virtua Fighter Animation, dato che nel design erano più fedeli alla serie animata e avevano anche uno Story Mode che ne seguiva fedelmente le vicende. Virtua Fighter 3 uscì poi su Dreamcast e fu l’ultimo a essere esclusiva delle console Sega (se si escludono i porting su PC dei primi due capitoli), mentre dal quarto capitolo, uscito nel 2002, la serie approdò su PlayStation 2.

Virtua Fighter 5 è l’ultimo capitolo della saga ad essere uscito. La versione originale del gioco arrivò nel 2006 su arcade e poi l’anno successivo su PlayStation 3 e Xbox 360. Nel 2010 arrivò poi un aggiornamento chiamato Virtua Fighter 5: Final Showdown, in versione arcade, arrivato solo nel 2012 per PS3 e Xbox 360. Curiosamente, per lungo tempo questa versione del gioco fu giocabile su PS4 e Xbox One soltanto nell'ambiti di alcuni titoli della serie Yakuza, che lo emulavano all’interno degli arcade visitabili nel gioco.

A distanza di quasi dieci anni, Sega ha finalmente deciso di riproporre a sorpresa su PlayStation 4 il quinto capitolo in una nuova versione inedita. Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown è un rifacimento grafico di uno dei capitoli della saga più amato dai fan, pensato prevalentemente per gli eSport e disponibile tra i titoli gratuiti del mese di giugno di PS Plus. Dopo tutti questi anni dalla sua uscita, il picchiaduro di Sega saprà ancora essere competitivo?

Un nuovo torneo

Sin dalla schermata di selezione delle modalità si comprende che Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown è pensato principalmente per le sfide online e per l’eSport. In questa schermata, infatti, svetta un display virtuale che ci mostra alcuni scontri online giocati da altri giocatori selezionati casualmente, probabilmente tra i migliori di quel momento.

Non è un caso che il titolo sia disponibile gratis con l’abbonamento al PS Plus, d’altronde Sony ha recentemente acquisito l’EVO, il torneo dedicato ai picchiaduro più importante del mondo. Dunque è nell’interesse dell’azienda giapponese ampliare l’offerta di questo torneo e rendere popolari i futuri titoli in cui centinaia di pro player si sfideranno.

Se cercate dunque un’esperienza che, oltre a una solida componente multiplayer, abbia anche diverse modalità per giocare in singolo, allora resterete delusi. Oltre all’immancabile modalità Allenamento, sarà infatti presente soltanto il classico Arcade Mode, ridotto a una serie di otto scontri senza nessuna scena d’intermezzo né un finale per il personaggio selezionato, più un Versus in locale, a patto di avere due controller.

Il resto di Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown si divide nelle partite classificate, dove affronteremo diversi avversari per far crescere il nostro livello da guerriero (segnalato da Kyu e Dan come nelle arti marziali più classiche), oppure nella modalità Sala Combattimenti, dove si potranno creare delle sale in grado di contenere fino a un massimo di 16 giocatori, in cui organizzare diversi tipi di sfide. In questa nuova versione del gioco è stata aggiunta la possibilità di creare tornei ad eliminazione diretta per rendere le sfide ancora più avvincenti rispetto a dei semplici scontri tra giocatori.

La modalità Allenamento, immancabile ormai in ogni picchiaduro che si rispetti, è la prima opzione a cui dovrete puntare, specialmente se conoscete poco Virtua Fighter, dato che questa è realizzata molto bene e vi offre ogni spiegazione possibile sulle meccaniche del gioco.

All’interno ci sono tre modalità: la prima è un tutorial che vi insegnerà le basi del gioco, la seconda invece vi permetterà di scegliere un personaggio e provare tutte le sue mosse spiegandovi anche il tempismo di quelle più complesse tramite brevi video con istruzioni annesse, infine la terza è l’allenamento libero, dotato di innumerevoli opzioni per gestire il vostro sparring partner e diverse statistiche tra cui i danni di ogni colpo e combo e i frame di ogni mossa, per farvi comprendere quali vi lascino in vantaggio o in svantaggio sull’avversario dopo l’esecuzione.

Inutile dire che prima di essere pronti ad affrontare i giocatori più esperti dovrete passare molte ore in questa modalità, realizzata in maniera più che ottimale.

L’essenza delle arti marziali

Virtua Fighter non è un picchiaduro semplice, e questa nuova versione del quinto capitolo mette in mostra tutta la difficoltà che si incontra per padroneggiarne il sistema. Sostanzialmente, se non avete mai giocato a un capitolo di questa serie, il sistema somiglia lontanamente a quello di picchiaduro più tecnici e basati su arti marziali esistenti come Tekken (il cui settimo capitolo è disponibile a un ottimo prezzo) e Dead or Alive.

Tralasciamo il fatto che nelle versioni più recenti dei titoli appena citati siano arrivate mosse speciali, sfere di energia e colpi simili: l’essenza è sempre stata quella di picchiaduro con poche super mosse eseguibili con le classiche mezze lune e il consumo di barre d’energia e un’impronta più realistica dove ogni colpo cambia a seconda della direzione o di un altro tasto premuto insieme. Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown incarna l’essenza più pura di questa filosofia, dove non esistono super mosse o combo lunghissime, ma dove ogni colpo può essere mortale.

Il sistema è basato sostanzialmente su tre tasti: pugno, calcio e parata. Questi si potranno poi concatenare per creare ulteriori colpi, ad esempio la parata e il pugno premuti insieme daranno il via alla classica presa, che sarà diversa se insieme premeremo un direzionale. Chi è abituato a indietreggiare per pararsi farà un po’ di fatica all’inizio, dato che qui è necessario premere un tasto proprio come in Dead or Alive.

Il titolo offre la possibilità di scegliere tra 19 combattenti, tutti estremamente diversi tra loro per mosse e stile. Ognuno dei personaggi avrà uno stile di combattimento basato sulle arti marziali reali e si andrà dal Jeet Kune Do dei fratelli Bryant al classico Karate di Jean Kujo, dalla kick boxing di Brad Burns fino a stili più ricercati come l’Hakkyokuken di Akira, diversi stili di Kung Fu tra cui quello Shaolin di Lei-Fei e persino il Sumo di Taka-Arashi.

Il combattimento si svolgerà in arene tridimensionali di varia grandezza, dove gli spostamenti laterali hanno un peso molto importante nelle dinamiche del combattimento, anche più di quanto non accada in Tekken o in altri titoli simili. Sarà inoltre presente la possibilità di vincere un incontro facendo uscire dal ring l’avversario. Uno degli aspetti che potrebbe spiazzare i neofiti è la lentezza dei movimenti. La camminata è molto lenta e solo scattando in avanti o indietro ci si potrà distanziare o avvicinare all’avversario in maniera rapida, ma bisogna calcolare bene gli spazi per evitare dei letali contrattacchi.

Anche il salto è molto macchinoso, dato che bisognerà premere insieme al direzionale alto anche la parata o un tasto d’attacco, cosa che non lo rende l’ideale per avvicinarsi più facilmente come in altri picchiaduro. Questa lentezza di fondo non è affatto un male, ma simula perfettamente uno scontro tra grandi maestri di arti marziali, dove lo studio dell’avversario e la padronanza degli spazi è fondamentale quanto cogliere il momento giusto per attaccare e infliggere così il massimo danno.

I colpi in Virtua Fighter 5 fanno male, e basterà poco per ridurre l’avversario in fin di vita. Le combo sono importanti all’interno del sistema, ma non quanto il comprendere qual è il momento giusto per colpire. Queste spesso concatenano diversi colpi normali e possono essere estese tramite i “juggle”, ossia il rimbalzo dell’avversario mandato al tappeto, che fornisce l’occasione di prolungare una combo.

Questa meccanica è preponderante in Tekken, mentre in Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown è importante, ma non così devastante come nel picchiaduro di Bandai Namco. Più letale è invece l’essere fatti rimbalzare sulle pareti delle arene, dato che questo darà  ai nostri avversari l'occasione di infierire ulteriormente con la possibilità di disintegrare oltre metà barra della vita, se non persino di più.

Basta poco per capire che Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown non è un picchiaduro pensato per neofiti, anzi è probabilmente uno dei più complessi in circolazione da padroneggiare. Il sistema di combattimento non ha subito rimaneggiamenti in questa versione e da questa sorta di aggiornamento di un vecchio titolo non si poteva certo pretendere un cambiamento radicale del combat system. Chiariamoci, il sistema funziona bene e il titolo è un grande picchiaduro, ma richiede una spaventosa abilità tecnica.

Se in passato avete giocato a dei picchiaduro, vi sarà capitato di provare a imparare l’esecuzione di una combo particolarmente ostica nella modalità Allenamento e di aver avuto bisogno di innumerevoli tentativi. In Virtua Fighter 5 persino alcune singole mosse di un personaggio richiedono un tempismo e una precisione estrema. Alcune mosse del personaggio di Akira Yuki, ad esempio, per essere eseguite nella loro interezza richiedono l’inserimento di comandi nello spazio di uno o due frame e un tempismo che spacca il millesimo di secondo.

Per la prima volta, giocando con il pad, abbiamo sentito la necessità di utilizzare un arcade stick, perché l’elevata precisione di alcuni movimenti direzionali combinati con diversi tasti nel lasso temporale di meno di un secondo sono davvero troppo complessi da eseguire con la disposizione dei tasti del pad.

Giocare ad alti livelli a Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown non è dunque per tutti. È un gioco che richiede ore e ore di allenamento solo per padroneggiare decentemente il proprio personaggio e in cui bisogna avere almeno un’infarinatura generale di come funzionano gli altri per comprendere quali mosse si prestino meglio a seconda del match-up. In un'era in cui i principali picchiaduro tendono a semplificare il loro sistema di combattimento per essere più accessibili, un picchiaduro proveniente dall’era hardcore più dura e pura potrebbe non trovare spazio per sopravvivere a lungo, nonostante sia stato intelligentemente regalato agli abbonati PlayStation Plus.

L’engine venuto dall’Oriente

Se a livello di gameplay Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown è pressoché uguale alla sua versione di oltre dieci anni fa, i grossi cambiamenti arrivano a livello tecnico. Lo Yakuza Team ha infatti prestato il motore grafico chiamato Dragon Engine, con cui sono stati realizzati gli ultimi capitoli della serie dedicata alla malavita giapponese, per dare nuova linfa al picchiaduro.

L’impatto grafico è notevole e i personaggi sembrano godere di una nuova vita grazie ai nuovi modelli e alle nuove fluide animazioni. In alcuni volti si nota forse un’eccessiva spigolosità, ma nulla di troppo preoccupante. Anche le arene sono state rimodellate, in modo da renderle ancor più suggestive durante i vari scontri. Il titolo si muove a 60 FPS senza rallentamenti evidenti.

La nota dolente arriva invece dal netcode, che, secondo quanto ammesso dagli sviluppatori stessi, sfrutta il sistema Delay già presente nella versione Final Showdown uscita nel 2012, con alcune modifiche. Ormai è anni che i principali picchiaduro sono passati a un sistema chiamato Rollback Netcode, che permette partite più stabili anche tra giocatori residenti in continenti diversi.

In Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown abbiamo avuto qualche problema di lag anche con giocatori europei, mentre con alcuni giocatori americani le sfide in certi frangenti hanno cominciato ad andare a scatti, talmente il lag era elevato. Dato che il titolo punta molto al gioco online, sarebbe stato più saggio investire più risorse su un sistema in grado di garantire maggior solidità, specialmente se lo scopo è farlo diventare un titolo di rilievo nel mondo degli eSports.

Un appunto: il titolo offre anche una grande possibilità di personalizzazione dei personaggi, con un pack contenente molti costumi e persino i modelli poligonali dei primi Virtua Fighter, ma tutto ciò a patto che spendiate circa 10 euro nel DLC che trovate sullo store, altrimenti vi dovrete accontentare dei modelli di base.

Se volete giocare al meglio delle vostre possibilità a Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown e ad altri picchiaduro allora potete trovare l'arcade stick Mayflash F300 su Amazon.

Voto Recensione di Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown - Recensione


7.7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Il sistema di combattimento è ancora molto solido nonostante i suoi anni

  • Nuove interessanti modalità online

  • Modalità Allenamento molto completa ed esaustiva

  • Il nuovo engine rinnova lo stile grafico del titolo

Contro

  • Non è un picchiaduro adatto ai neofiti del genere

  • Il netcode non è molto stabile

  • Qualche contenuto inedito in più non avrebbe fatto male

Commento

Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown è il ritorno di un grande classico che, con una grafica rinnovata, punta a prendersi il suo posto nel mondo degli eSports. Il titolo ignora quasi completamente le modalità per giocatore singolo, per concentrarsi solo su quelle online e lo fa invogliando i suoi giocatori a misurarsi gli uni contro gli altri. Nonostante il sistema di combattimento sia molto vario ed estremamente stratificato, stiamo parlando di un picchiaduro per nulla adatto ai neofiti, che rischia di spaventare chi si avvicina per la prima volta al genere. Inoltre, il netcode si rivela non propriamente stabile, specialmente con giocatori d’oltreoceano, cosa che alla lunga potrebbe penalizzare i piani di Sega di farlo diventare uno dei prossimi protagonisti di quella fetta del mondo degli eSport che è dedicata ai picchiaduro.
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