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The Valiant | Recensione – Un RTS che punta forte sulla narrativa

The Valiant è un RTS che cerca di differenziarsi dai simili con un curioso focus narrativo. Basterà per convincere i giocatori console?

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a cura di Marino Puntorieri

Redattore

In sintesi

  • Un RTS vecchia scuola incentrato sugli scontri tra unità dalle dimensioni ridotte 
  • La campagna presenta numerose missioni e una piacevole progressione narrativa 
  • Sono però poche le situazioni dove riesce a elevarsi oltre il mero compitino 

Informazioni sul prodotto

Immagine di The Valiant
The Valiant
  • Sviluppatore: KITE Games
  • Produttore: THQ Nordic
  • Distributore: THQ Nordic
  • Testato su: XSX
  • Piattaforme: PC , PS5 , XSX
  • Generi: Strategico
  • Data di uscita: 19 ottobre 2022 (PC) - 11 luglio 2023 (console)

Nel popoloso mondo degli strategici in tempo reale capita di vedere un team di sviluppo focalizzarsi su un’esperienza squisitamente tradizionale e concentrata, senza proporre battaglie tra eserciti numerosi ma, piuttosto, portando su schermo unità più ridotte nel numero, pronte a sfruttare un’eventuale meccanica micro-gestionale legata a qualche abilità specifica.

Ne è un esempio lampante il recentissimo The Valiant, progetto del team ungherese di Kite Games – realizzato sotto l'egida di un editore del calibro di THQ Nordic – pronto a condensare quanto appena scritto in un lavoro che si può discretamente apprezzare non solo con mouse e tastiera, ma soprattutto con il controller.

Dopo che aveva esordito qualche tempo fa su PC, il gioco è pronto a sbarcare su console. Ci siamo fiondati sulla versione Xbox Series X di The Valiant, facendo luce su un’esperienza abbastanza stratificata e divertente, anche se non mancano i compromessi – lato gameplay – che impediscono al titolo di farsi apprezzare pienamente in ogni sfaccettatura.

Fedeltà storica e mito

Narrativamente parlando, The Valiant presenta una campagna sorprendentemente sviluppata e corposa, attraverso 16 missioni in giro per l’Europa del Tredicesimo Secolo – fino a toccare le coste italiane – che rappresentano il cuore del lavoro realizzato dal team di sviluppo con sede a Budapest.

Nella fattispecie, impersoniamo il cavaliere Teodorico di Achenburgo intento a combattere come crociato le forze musulmane nel Principato d’Antochia, con il supporto del fidato compagno e fratello in armi Ulrico di Grevel.

La guerra imperversa senza sosta fino alla scoperta casuale da parte dei due condottieri di un antico manufatto dal nome “la Verga di Aronne”, ormai frantumato in più parti e che, se portato alla luce nella sua interezza, conferisce incredibili poteri.

A distanza di anni da quel primo avvenimento, il nostro protagonista è chiamato a imbracciare nuovamente le armi, formare un nuovo esercito e partire all’inseguimento di Ulrico, deciso a trovare i pezzi restanti della verga per oscuri scopi personali che rischiano di gettare nel caos l’Europa intera e non solo.

Quella di The Valiant, lo ammettiamo, è una trama ben confezionata e che sottolinea gli sforzi del team – tra racconti, dialoghi e scene d’intermezzo disegnate su schermo – nel confezionare una narrazione che tendenzialmente non si è abituati a vivere nel panorama degli strategici in tempo reale.

Il focus narrativo di The Valiant è in effetti un suo fiore all'occhiello, che mescola veridicità storica a suggestioni fantasy.
La ricerca delle varie reliquie proietta il giocatore in un viaggio a metà tra la veridicità storica medievale di riferimento e il fantasy tipico di miti e leggende del periodo, anche se questa parte è fortemente limitata e lascia più spazio alla prima, per un risultato comunque unico nel suo genere.

Durante i livelli di The Valiant conosceremo ulteriori condottieri, pronti a unirsi alla nostra causa per i più disparati motivi, ma nei 40-50 minuti impiegati per ogni livello non si riscontra un’altrettanta varietà delle situazioni pad alla mano, il che obbliga a muoversi dal punto A al punto B, difendere o assaltare determinati obiettivi e poco altro.

Tutte situazioni figlie di un gameplay che – a conti fatti – si rivela ben più limitato, nonostante alcune buone premesse.

Oltre alla campagna, inoltre, The Valiant propone una modalità PvE dove sopravvivere, con amici, a ondate sempre più impegnative e numerose di soldati nemici; abbiamo anche un più classico PvP dove competere 1v1 o 2v2 su una buona manciata di mappe.

In entrambi i casi, considerando la natura della nostra prova a ridosso del lancio su console, non abbiamo auto la possibilità di trovare chissà quanti giocatori, ma a conti fatti possiamo affermare come si tratti di meri palliativi funzionali a inframezzare il proseguimento della campagna, anche se difficilmente troveranno un largo apprezzamento tra gli appassionati del genere.

Guerriglia su controller

Come anticipato, il gameplay di The Valiant incarna lo spirito dei più classici RTS, dove si muovono su schermo un manipolo di guerrieri – ed eroi a seconda delle condizioni –, con una flebile spruzzata gestionale legata alla difesa o conquista di accampamenti, dove ottenere qualche potenziamento o aumentare le fila del nostro piccolo esercito, quando possibile.

Proprio per questa sua natura più concentrata, lo stile di The Valiant mostra su schermo l’adrenalina figlia della guerriglia piuttosto che degli scontri campali più vasti e spettacolari; una scelta che si porta dietro tanti pro quanti contro.

A conti fatti, però, ci sentiamo di apprezzare il risultato finale proprio perché manifesta una certa personalità, prendendo almeno in parte le distanze di titoli ben più blasonati dello stesso genere.

Le unità si differenziano tra le tipiche classi del medioevo, tra arcieri, lancieri, fanteria con spada e scudo o unità a cavallo, più qualche gradita aggiunta che – unita agli eroi disponibili – permette di formare piccoli battaglioni con una discreta varietà.  

A valorizzare ciò ci pensano quattro parametri da considerare durante gli scontri, ovvero salute, resistenza, vigore e vendetta. La resistenza funge da barriera ricaricabile che impedisce di danneggiare direttamente la salute dei vari drappelli, mentre le ultime due permettono di ricaricare e sfruttare con una certa costanza abilità e mosse speciali presenti per ogni unità ed eroe.

Si tratta di elementi non sempre adeguatamente bilanciati, che obbligano a ragionare in pochi istanti sul come distribuire le truppe sul campo di battaglia per non sopperire alle numerose imboscate o situazioni in netta inferiorità numerica, e che in più casi ricordano quanto proposto nella serie di Dawn of War.

Lo stile di The Valiant però è ovviamente molto più classico e ancorato a una certa logica bellica, dove la carica dei cavalieri può essere letale per gli arcieri, mentre questi dalla retroguardia possono dilaniare la fanteria, con i lancieri esperti della difesa su perimetri circoscritti e così via – il che ricorda, in varie situazioni, anche la storica serie di Imperivm di FX Interactive.

Gli scontri, non sempre ben bilanciati, risultano però macchinosi e spesso confusionari.
Al netto dei due riferimenti che possono in un primo momento elevarne il gameplay verso una più netta vetta, però, in The Valiant non si riesce a conti fatti a riscontrare lo stesso grado di epicità e costanza qualitativa. Nello specifico, le battaglie anche tra poche unità mostrano un’eccessiva macchinosità su schermo, soprattutto durante spostamenti e richiami delle varie abilità nel momento del bisogno.

Solo in parte la mappatura dei comandi pensata per il controller (vi consigliamo questo pad Xbox originale in offerta su Amazon) riesce a sopperire a queste incertezze, grazie a comode interfacce e scorciatoie tramite grilletti che permettono una rapida selezione di svariati comandi in pochi secondi.

Nonostante ciò, le battaglie risultano ugualmente confusionarie e spigolose in molteplici casi, lasciando poco spazio all’utilizzo di strategie che possano davvero incidere sul campo di battaglia.

A maggior ragione le diverse boss fight presenti, per quanto divertenti e figlie della volontà di proporre situazioni più adrenaliniche, finiscono per enfatizzare i limiti menzionati, risultando fin troppo tediose.

Di buona fattura, invece, la scelta di introdurre un sistema di progressione per unità ed eroi in parallelo, dove soprattutto questi ultimi presentano alcuni rami delle abilità che ci permetteranno, tra una missione e l’altra di The Valiant, di decidere quali unità portare sul campo di battaglia e come potenziarle per meglio adattarle al nostro stile.  

Un discreto ventaglio di opzioni offensive e difensive che ci obbliga a ragionare per capire come avere la meglio sul nemico a seconda di potenziamenti ed equipaggiamenti da poter sfruttare a nostro piacimento.

Ultimo, ma non per importanza, il comparto tecnico di The Valiant riesce a difendersi dignitosamente.

Gli sviluppatori hanno svolto un buon compitino, dove a mettere in luce il lavoro svolto sono soprattutto i risultati delle numerose ambientazioni presenti, mentre rimane un po’ sottotono il livello dei dettagli riscontrabile per le varie unità, così come per le animazioni che le contraddistinguono – tanto durante gli scontri quanto durante il semplice spostamento. 

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Voto Recensione di The Valiant | Recensione


7.2

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Una campagna corposa e intrigante da seguire

  • Gameplay accessibile soprattutto con il pad...

  • Un discreto ventaglio di potenziamenti e abilità da sfruttare

Contro

  • ... ma rimane molto confusionario anche durante gli scontri più semplici

  • Le boss fight sono abbastanza tediose

  • Tecnicamente si poteva fare qualcosa di più

Commento

The Valiant è un prodotto di discreta fattura che va ad ampliare le fila delle opzioni disponibili su console per gli appassionati di RTS proponendo un’esperienza, nel bene e nel male, unica nel suo genere. Un sorprendente focus sulla campagna e le sue declinazioni narrative lo rende, da un lato, un titolo molto appetibile, mentre dall’altro è necessario scendere a compromessi considerando un gameplay che rimane abbastanza macchinoso. 
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