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Street Fighter 6 | Recensione - L'apice dei picchiaduro

Capcom torna nel mondo dei picchiaduro con Street fighter 6, un capitolo immenso e pieno di contenuti che fa tornare la saga sul trono del genere.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

In sintesi

  • Un Combat System stratificato e divertente, pensato per adattarsi sia ai neofiti che agli esperti
  • Mastodontico a livello di contenuti: la modalità World Tour è un gioco a parte, mentre l'online e le altre modalità offrono tutto quello che si desidera da un picchiaduro
  • Artisticamente molto ispirato e con tanti dettagli e chicche destinate ai fan storici
  • Netcode eccellente che non crea problemi nemmeno con giocatori d'oltreoceano

Informazioni sul prodotto

Immagine di Street Fighter 6
Street Fighter 6
  • Sviluppatore: Capcom
  • Produttore: Capcom
  • Distributore: Capcom
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , PS4 , XSX , PS5
  • Generi: Picchiaduro
  • Data di uscita: 2 giugno 2023

Dalla nostra prima prova di Street Fighter 6 è passato davvero molto tempo e, nel corso dei mesi, abbiamo continuato a monitorare il nuovo picchiaduro di Capcom assiduamente, con anche una nuova anteprima, legata soprattutto alle modalità single player, arrivata poche settimane fa.

L’attenzione verso questo titolo è enorme sin da quando è stato annunciato, soprattutto perché è il primo picchiaduro della “nuova Capcom”, quella che non sta sbagliando un colpo da ormai più di cinque anni a questa parte, con successi enormi come Monster Hunter World, il più recente Rise e i vari episodi di Resident Evil, tra cui il remake del quarto capitolo, oltre a molti altri.

Può quindi la Capcom attuale riuscire a realizzare uno Street Fighter che faccia dimenticare i problemi che erano presenti all’uscita del quinto capitolo? La risposta è sì, assolutamente, e vi spieghiamo perché Street Fighter 6 è così incredibile a livello qualitativo e contenutistico da meritarsi la corona di miglior picchiaduro attualmente disponibile nel mondo videoludico.

Il nuovo Combat System di Street Fighter 6

La prima cosa di Street Fighter 6 (che potete acquistare su Amazon) di cui vogliamo parlarvi è il suo combat system, pilastro che regge l’intero titolo. Lo abbiamo ormai testato in molte occasioni e continua a sorprenderci, anche in questa prova finale, per la sua solidità e versatilità.

Innanzitutto ci sono tre schemi di comandi utilizzabili: Moderno, Dinamico e Classico.

Quello Classico è lo stile a sei tasti, con tre calci e tre pugni, da sempre utilizzato nella serie. Moderno invece consente di eseguire mosse speciali e semplici stringhe di combo premendo un solo pulsante d’attacco accompagnato da una direzione. Infine, quello Dinamico è limitato solo alle modalità offline, come il Versus, e in pratica è una sorta di combattimento assistito, dato che il giocatore si limiterà a premere un pulsante d’attacco e la CPU calcolerà quale sia la miglior mossa da eseguire in base alla distanza con l’avversario.

Utile, se non si conoscono nemmeno le basi di un picchiaduro, per muovere i primi passi oppure se si vuole giocare in maniera più competitiva con qualche amico che non ha mai sperimentato un fighting game in vita sua.

Il fulcro del sistema di combattimento è l’Indicatore Drive, diviso in sei sezioni, che consentono di utilizzare diverse importanti manovre offensive e difensive. 

L’aspetto che più amiamo di questo sistema è la divisione tra le azioni della barra Drive e quelle delle Super Art
Il Drive Impact, ad esempio, consentirà di assorbire un paio di attacchi, avendo così la possibilità di contrattaccare gli avversari quando questi iniziano a pressare troppo con la loro offensiva, mentre il Drive Parry metterà il personaggio in una condizione in cui parerà automaticamente ogni attacco (tranne le prese).

Ci saranno poi svariate meccaniche più avanzate, come il Perfect Parry, eseguibile facendo un Drive Parry poco prima di venire colpiti così da avere un vantaggio di frame per il contrattacco, o il Drive Rush, uno scatto che consentirà di concatenare mosse tra loro normalmente impossibili da inserire in una combo e che sarà eseguibile partendo sempre dal Drive Parry o cancellando un attacco.

L’Overdrive invece potenzierà una mossa speciale, come l’Hadoken, spendendo due tacche della barra Drive; per eseguirla basterà utilizzare o due calci o due pugni insieme quando si immette il comando di una mossa. A completare il quadro delle possibilità offensive del gioco c’è l’indicatore delle Super Art, le mosse più potenti di ogni personaggio, che potrà arrivare a un massimo di tre barre.

Ogni personaggio ha solitamente una mossa che consuma una, due o tutte e tre le barre, in ordine di potenza crescente, e ovviamente questi attacchi sono i più letali da utilizzare in battaglia. In questo combat system ci sono poi altri diversi comandi avanzati e finezze, che lo rendono semplice da imparare, ma complesso da padroneggiare in ogni sua sfaccettatura.

L’aspetto che più amiamo di questo sistema è la divisione tra le azioni della barra Drive e quelle delle Super Art. Quest’ultima infatti, in molti altri picchiaduro, viene utilizzata per eseguire tutte le azioni, limitando la varietà di abilità offensive e difensive che un giocatore può usare in un round. Con la differenziazione tra le due diverse barre, invece, si possono eseguire tante azioni in più, facendo diventare ogni match molto più tattico e spettacolare grazie alle tante opzioni che il giocatore ha dalla sua.

I combattimenti di Street Fighter 6 sono poi davvero divertenti; anche quando si perde contro un avversario più forte, c’è sempre qualcosa da imparare analizzando i propri errori. Le battaglie saranno focalizzate, come in passato, sul gioco neutrale, dove l'azione si concentrerà soprattutto a terra mentre cercherà di far fare una mossa falsa al proprio avversario per poi punirlo con una combo ben assestata.

Eppure, il tutto è ancora più dinamico e spettacolare da vedere grazie alle varie opzioni presenti nel sistema del Drive, che rendono ogni combattimento imprevedibile e, soprattutto, bello anche da osservare, oltre che da giocare – aspetto importantissimo per quando inizieranno i tornei tra i pro player.

Per quanto riguarda l’accessibilità, Street Fighter 6 fa un lavoro intelligente con i comandi Moderni, che non sono delle semplici combo automatiche, ma sono molto più stratificati, tanto da essere una buona alternativa ai comandi classici, specialmente per i giocatori non molto abili nell’esecuzione delle mosse.

Lo svantaggio rispetto ai comandi Classici è che non si può utilizzare tutto il parco mosse di un personaggio e si infligge il 20% di danni in meno. Poter però eseguire un Hadoken con un solo tasto e fare delle efficaci combo senza slogarsi le dita offre un grande vantaggio a chi adotta questo sistema di comandi e siamo sicuri che i comandi Moderni possano diventare una valida alternativa ai Classici anche nei tornei.

Chiariamoci: anche usando queste semplificazioni, un neofita non potrà mai battere facilmente un lottatore navigato che gioca da anni a Street Fighter, ma questo vale per tutti i picchiaduro. Il nuovo sistema però rende più semplice muovere i primi passi nel mondo dei fighting game e il gioco offre tutti gli strumenti possibili per comprendere il combat system fino in fondo e potersi quindi migliorare.

I guerrieri della strada

Street Fighter 6 si presenta con un cast molto ricco e variegato composto da 18 personaggi, a cui si aggiungeranno altri 4 nuovi combattenti, annunciati per il primo season pass. Il roster del titolo si divide bene tra volti storici e new entry: abbiamo tutti gli 8 personaggi dello storico Street Fighter II, a cui si aggiungono personaggi visti nei capitoli più recenti e molte facce nuove. I nuovi personaggi sono ben 6 e sono tutti molto interessanti, sia come design che come gameplay.

Il roster di 18 personaggi ci è sembrato molto equilibrato e soprattutto vario.
Manon è una modella francese le cui mosse sono un mix tra judo e danza classica, cosa che fa di lei una buona via di mezzo tra un grappler e un attaccante diretto e la rende molto imprevedibile nei movimenti. Inoltre, ha una meccanica che le permette di potenziare le sue prese man mano che le esegue sugli avversari.

Lily è l’erede di T. Hawk, appartenente alla sua stessa tribù, ma con uno stile di combattimento molto veloce e agile. Ha il controllo degli spiriti del vento e usa due mazze da guerra che le permettono di colpire molto più lontano di quanto possa sembrare in apparenza.

Jamie utilizza lo stile dell’ubriaco, che unisce alla sua bravura nella break dance, e a livello di storia è legato a Yun e Yang, due vecchie conoscenze per i fan storici di Street Fighter. Bevendo potenzia i suoi attacchi e riesce a essere molto imprevedibile nelle sue azioni offensive.

Marisa è in pratica un carro armato. La gladiatrice, con antenati dall’Antica Grecia, è uno dei personaggi consigliati per i neofiti, per via del suo stile di combattimento diretto. Può concatenare facilmente due pugni della stessa potenza, inoltre può caricare e rendere più potenti il pugno, il calcio forte e anche alcune delle sue mosse speciali. Come se non bastasse, diverse sue mosse hanno la proprietà Armor, che permette di resistere agli attacchi nemici.

Kimberly, allenata da Guy, è una ninja che unisce le tecniche di quest’ultimo con la Street Art: in battaglia utilizza infatti delle bombolette di vernice spray e con queste può sparire e colpire da ogni angolazione possibile, cosa che, unita alla sua grande velocità, la rende molto difficile da intercettare.

Infine abbiamo JP, personaggio misterioso e sinistro: è uno zoner puro che utilizza l’energia psichica per combattere e attaccare a distanza, creando mani d’energia e proiettili che colpiscono in automatico, il che rende impossibile la vita degli avversari, se tenuti a distanza.

Anche i vecchi personaggi hanno tante novità e godono di uno stile di gioco a metà tra il classico e il rinnovato. Ryu e Ken sono sempre più diversi, nonostante le mosse simili: il primo è molto più difensivo e si basa sui contrattacchi e sul potere Denjin, che permette di potenziare alcune mosse; il secondo invece è molto più un personaggio rushdown, in grado di scattare e attaccare senza sosta e, durante gli scatti, di potenziare alcune mosse come lo Shoryuken.

Anche altri personaggi, come Chun-Li, Blanka o Zangief, hanno svariate novità; queste non li snaturano, ma li rendono più freschi e divertenti da usare rispetto alle loro versioni storiche, che i fan conosceranno bene.

È ancora presto per parlare di bilanciamento dei personaggi, dato che, fino a quando non verranno testati per bene nell’online (soprattutto dai pro player), è difficile dire se ci sono alcuni combattenti in netto vantaggio rispetto ad altri.

Quello che possiamo dirvi è che il roster ci è sembrato molto equilibrato: ogni personaggio ha infatti grandi punti di forza e debolezze che bisogna imparare a conoscere. Ci sono ovviamente dei match up in cui alcuni di loro sono svantaggiati, ma senza mai arrivare a grosse esagerazioni.

Come in tutti i picchiaduro, poi, anche in Street Fighter 6 ci sono personaggi più semplici da usare e altri più complessi, ed è il gioco stesso a indicare, nella schermata di selezione, quelli più facili da padroneggiare. Starà poi ai giocatori capire quale artista marziale faccia più al caso loro.

A livello grafico Street Fighter 6 (potete già comprarlo su Amazon) sfrutta l’incredibile RE Engine in maniera superba. I personaggi sono estremamente dettagliati e addirittura subiscono danni fisici visibili da un round all'altro, come ematomi o leggeri tagli (cosa che è anche possibile disattivare dal menu).

Le animazioni sono eccellenti, così come i vari stage, tutti molto colorati e dettagliati – anche con vari easter egg, tra i personaggi e gli oggetti sullo sfondo, provenienti dai vecchi capitoli o da altri videogiochi. Per quanto riguarda i match normali, tutto si muove a 60 FPS granitici in qualsiasi situazione.

Anche l’art direction è molto riuscita e adatta al titolo, con rimandi alla street art fatta di graffiti e colori vivaci, come si può vedere nelle bellissime animazioni dei Drive Impact. L'ottima qualità del comparto artistico è accompagnata da una OST notevole, tra musiche rap molto orecchiabili, specie durante i match, e un audio design fatto da ottimi effetti sonori che scandiscono i colpi e le mosse speciali dei vari scontri.

World Tour: Street Fighter RPG

A livello di gioco in sé, Street Fighter 6 è diviso in tre parti distinte, ma ben in sinergia tra loro. Parliamo del World Tour, del Battle Hub e del Fighting Ground, che compongono il menu principale. Iniziamo dal World Tour, che è in pratica la modalità storia del gioco.

Come vi avevamo già anticipato nella nostra ultima anteprima, la modalità World Tour è, in pratica, un gioco a parte, con sistemi che si rifanno al combat system del gioco ma anche con diversi elementi unici.

Siamo davvero di fronte a uno Street Fighter RPG, in cui dovremo creare e potenziare il nostro personaggio con una marea di opzioni di personalizzazione.

La personalizzazione inizia proprio dalla creazione del personaggio (che, spendendo del denaro, potrà poi essere modificato in qualsiasi momento) e qui chi ha provato la demo saprà quante possibilità ci sono per rendere il proprio avatar unico, e quando diciamo "unico" intendiamo dire che si potrà andare da personaggi bellissimi da vedere ad altri che saranno delle vere mostruosità da incubo. Preparatevi ai meme, quando il gioco uscirà ufficialmente.

La cosa più bella della modalità World Tour consiste nel suo essere così volutamente trash da fare il giro e diventare bellissima.
Il World Tour, a livello di storia, seguirà le avventure del nostro personaggio, un combattente alle prime armi alla ricerca del significato della forza, cosa che lo porterà a viaggiare per il mondo e a sfidare ogni tipo di combattente.

Ognuno dei personaggi principali del gioco potrà fare da maestro al nostro alter ego e insegnargli le sue mosse e il suo stile di combattimento.

La cosa avvincente, quindi, è che il nostro avatar sarà un foglio bianco, da riempire con stili e mosse presi dai vari personaggi esistenti così da creare uno stile di lotta completamente personalizzato: potremo avere un combattente in grado di tirare mille calci come Chun-Li per poi sparare un Hadoken.

Anche l’equipaggiamento, ossia vestiti e accessori, farà la sua parte, dato che questi pezzi aumenteranno le statistiche. Il gioco inoltre, in maniera intelligente, vi permetterà quasi fin da subito di equipaggiare un oggetto con delle statistiche alte, mantenendo però l’aspetto estetico di una parte di vestiario che sta a pennello al vostro avatar. Inoltre, ogni pezzo di equipaggiamento si potrà anche migliorare aumentandone le statistiche.

Ci sarà poi un albero delle abilità, con vari potenziamenti da acquisire mediante i punti ottenuti salendo di livello, così da potenziare l’attacco dei pugni, dei calci o delle prese, oppure la salute e la difesa. Si potranno acquisire anche abilità extra, come, ad esempio, avere degli sconti nei negozi.

La cosa più bella della modalità World Tour, però, consiste nel suo essere così volutamente trash da fare il giro e diventare bellissima. Vi avevamo già parlato, nell’ultima anteprima, di come in gioco sia possibile picchiare chiunque: studenti e studentesse, signore anziane, ragazzini, impiegati e chi più ne ha più ne metta. Abbiamo ad esempio riso tantissimo quando abbiamo incontrato una distinta signora anziana vestita di tutto punto, che però per combattere utilizzava lo stile animalesco di Blanka.

Oltre a questo, anche la storia ha dei momenti altissimi, come quando, per trovare la fibbia di una borsa di pelle importante per una delle quest principali, ci hanno mandato dall’America all’Italia come se dovessimo andare a comprare il latte sotto casa.

Giunti in Italia, siamo arrivati al Colosseo (ha senso se si cerca una fibbia, no?) e qui abbiamo incontrato Marisa: dopo aver fatto finta di lottare con il suo amico leone, la guerriera ci ha regalato la fibbia, che ha creato lei stessa essendo, nel tempo libero, una designer di gioielli.

Questo è solo uno degli altissimi momenti della storia, che in realtà ha anche delle parti avvincenti legate sia personaggi (che impareremo a conoscere meglio, approfondendo il rapporto con i maestri) che alla storia dei vecchi Street Fighter, persino con il ritorno di Shadaloo, ma ci fermiamo qui per non fare spoiler.

I combattimenti di questa modalità variano molto e si alternano tra scontri con i nemici minori che incontreremo per strada, eliminabili con pochi colpi e spesso anche affrontabili in orde, e le boss battle, che saranno degli scontri regolari con i round dello Street Fighter più classico.

In questi combattimenti ci saranno poi diverse caratteristiche uniche, come la possibilità di richiamare i maestri perché ci diano una mano contro avversari particolarmente ostici. Nel complesso, grazie alla possibilità di personalizzare e cambiare continuamente stile e mosse, i combattimenti della modalità World Tour divertono per tutta la sua durata.

Nel suo complesso infatti, questa modalità non è nemmeno corta: abbiamo impiegato circa una quindicina d’ore per finire la storia principale, lasciando però indietro molte quest secondarie e, soprattutto, senza aver ottenuto tutte le mosse dai vari maestri. Siamo sicuri che chi vorrà completarla al 100% potrà superare tranquillamente le 20 ore, o anche molte di più.

Il gioco, infatti, offre molte quest secondarie e anche diversi divertenti mini-giochi.

Entrambi i tipi di contenuti secondari sono anche intelligenti, perché invitano i giocatori a esercitarsi con meccaniche base e avanzate del gioco, come le parate perfette o l’esecuzione dei comandi delle mosse: nel mitico minigioco chiamato Hado-Pizza, per esempio, dovremo inserire comandi, come quello classico dell’Hadoken, in tempi brevissimi. I neofiti dunque potranno imparare a giocare a Street Fighter proprio con il World Tour, dato che questo introduce ogni meccanica pian piano, proprio come se fosse un RPG, così da dare il tempo di assimilare ogni novità.

Non mancano poi citazioni e personaggi tratti dai vecchi Street Fighter o da altri giochi, ad esempio Trasher, primo boss dello storico Final Fight, che incontreremo a Metro City.  Le due città presenti, Metro City e Naishall, sono parecchio grandi da esplorare e offriranno diversi nemici e maestri a seconda che le si visiti di giorno o di notte; il resto delle ambientazioni sono in pratica gli stage, limitati a una singola area in cui incontrare prevalentemente i maestri.

L’unica piccola pecca della modalità World Tour è legata alla sua grafica, che, in generale, offre modelli e ambientazioni più scarne e meno dettagliate rispetto a quelli del resto del gioco. Soprattutto, per avere i 60 FPS costanti, giocateci in modalità Performance, altrimenti in modalità Qualità andrà a 30 FPS (senza nessun grande miglioramento visivo), cosa impensabile per un picchiaduro.

Battle Hub: la casa del multiplayer

Abbiamo poi provato il Battle Hub, ossia la principale modalità online di Street Fighter 6. Rispetto a quando l’avevamo provato mesi fa, prima nella closed e poi nella open beta, non è cambiato molto; non lo diciamo in accezione negativa, ma semplicemente perché già durante le nostre precedenti sfide online ci aveva dato ottime impressioni, che sono state tutte riconfermate in questa versione finale del gioco.

Il Rollback Netcode di Street Fighter 6 ci consente di giocare online con chiunque come se fosse seduto di fianco a noi.
Anche in questo caso Capcom ha pensato a tutto, proponendo un hub ispirato alle classiche sale giochi, con tanto di cabinati a cui è possibile sfidare gli avversari.

Ci sono due zone extra: una è dedicata ai classici arcade del passato della software house giapponese, come l’originale Street Fighter 2, lo storico picchiaduro a scorrimento Final Fight e il divertente Super Puzzle Fighter 2 Turbo.

Questi erano quelli presenti al momento della nostra recensione, ma i giochi cambieranno con una certa regolarità e dunque ci verranno proposti sempre titoli nuovi. Sicuramente un extra molto gradito, soprattutto per i nostalgici del retrogaming.

L’altra zona extra è quella dedicata alle Battaglie Estreme, modalità presente nel Fighting Ground, che qui potranno essere affrontate contro altri giocatori umani, per divertirsi con scontri particolari, molto diversi da quelli più classici. Non mancheranno poi altre chicche minori, come un DJ set, per divertirsi a creare le proprie composizioni musicali, o i punti in cui sarà possibile scattare foto al proprio avatar. Ci sarà poi un negozio dove acquistare ulteriori oggetti cosmetici per il proprio personaggio.

La novità più grande del Battle Hub, non presente nelle precedenti beta, è la possibilità di combattere con il proprio personaggio personalizzato contro quelli di altri giocatori. Per farlo basterà recarsi al centro del Battle Hub e aspettare che qualche altro giocatore accetti la vostra sfida, oppure il contrario.

Questi scontri si svolgeranno come un normale combattimento, con la sola differenza che utilizzerete il vostro personaggio della modalità World Tour, con tutte le personalizzazioni delle mosse, il suo livello e il suo equipaggiamento. Dunque, nell’affrontare altri giocatori, ci potrebbero essere svantaggi legati a una disparità di livello o di equipaggiamento.

Ovviamente questa possibilità di scontri è inserita come un di più per divertirsi e non si potranno in alcun modo utilizzare i propri avatar in scontri regolari contro i personaggi classici o nei tornei. La motivazione è facilmente intuibile: con la possibilità di creare personaggi dotati di un mix di mosse prese dai vari combattenti ufficiali, c’è il rischio di creare combinazioni troppo forti, che andrebbero a rompere il bilanciamento del gioco.

Il resto dell’online si divide in match amichevoli e classificati, come in ogni picchiaduro. Mentre attendete un match, potrete decidere di allenarvi o di guardare in tempo reale gli scontri di altri giocatori.

Capcom però ha pensato a tutto: se vorrete giocare online in maniera più immediata e non vi importa di girare con il vostro avatar per il Battle Hub, potrete semplicemente selezionare la modalità online dai Fighting Ground, così da accedere direttamente agli scontri amichevoli e classificati senza troppi fronzoli.

Inoltre sarà anche possibile creare stanze private per sfidarsi solo tra amici, senza interferenze esterne, e persino creare dei Club, una sorta di gilda di giocatori di Street Fighter 6.

Passando al Netcode, questo, come già visto nelle beta, è l’ormai sempre più utilizzato Rollback Netcode. Durante i giorni in cui abbiamo testato il gioco, ovviamente, non c’era una gran quantità di giocatori in generale, ma tra la beta avvenuta pochi giorni fa e le prove in fase di recensione, abbiamo potuto affrontare diversi match con giocatori sia dell'Europa che d'oltreoceano, dall'America all'Asia. Il risultato è che abbiamo sempre giocato come se avessimo l’avversario di fianco, seduto sul nostro stesso divano.

Alcune partite con giocatori di oltreoceano hanno magari avuto, per una o due volte a match, un istante di blocco delle azioni, ma subito dopo lo scontro è ripreso come se nulla fosse, senza nessun input lag o altre difficoltà.

Non sappiamo se questa condizione sarà così rosea anche una volta uscito il gioco, ma, dato che non abbiamo avuto problemi nemmeno con la quantità di persone presenti nella open beta, non crediamo che il titolo deluderà da questo punto di vista, permettendo di giocare in maniera fluida da qualunque parte del mondo (anche se questo dipenderà in parte anche dalla qualità della vostra connessione).

Fighting Ground: le altre modalità

La terza e ultima parte del pacchetto di contenuti di Street Fighter 6 è il Fighting Ground, dove in pratica sono contenute tutte le altre modalità del gioco. Qui avremo Arcade, Pratica, Versus, Speciale e Online (di cui abbiamo parlato prima).

Insomma avremo quei contenuti che solitamente costituiscono l'offerta della maggior parte degli altri picchiaduro, solo che in questo caso tali modalità sono considerate come secondarie rispetto al resto dei contenuti di Street Fighter 6.

Certo, mancano modalità come il Survival o il Time Attack, ma non essendo queste particolarmente originali o di valore per un picchiaduro moderno, non si sente affatto la loro mancanza. Inoltre, c’è sempre la possibilità che arrivino in futuro.

L’Arcade è proprio la classica modalità da sala giochi: si potranno affrontare, a scelta del giocatore, dai cinque ai dodici match, comprendenti anche gli amati bonus stage che richiamano quelli dello storico Street Fighter II. Qui, ad esempio, avremo la possibilità di distruggere un camion a mani nude.

Ogni personaggio avrà la sua storia, raccontataci attraverso delle immagini statiche molto in stile manga e delle linee di dialogo doppiate. Quando si finirà questa modalità, con qualunque personaggio, si verrà ricompensati con dei bellissimi artwork realizzati da autori famosi, opere che sarà possibile ammirare meglio nella Galleria.

La modalità Allenamento è probabilmente una delle più complete mai fatte in un picchiaduro.
Quest'ultima è un’opzione a parte: qui si potranno ritrovare filmati, musiche e artwork, oltre che accedere direttamente agli arcade storici di Capcom senza andare per forza nel Battle Hub.

La difficoltà dell’Arcade, oltre a essere selezionabile tra facile, normale e difficile, è anche dinamica. Infatti, per ogni avversario è indicato il livello della CPU (fino a un massimo di 8), che cambierà in base ai nostri risultati. La difficoltà a livello 7 o 8 è davvero alta, ma è gestita in maniera intelligente, dato che in questo caso gli avversari si comporteranno quasi come dei giocatori esperti, con una grande capacità difensiva e una notevole abilità di colpirci con delle combo efficaci quando saremo scoperti. Un ottimo allenamento per chiunque voglia prepararsi alle sfide online.

La modalità Versus, invece, non si limita soltanto all’1vs1, ma offre anche una versione personalizzabile a squadre.

Sarà infatti possibile combattere, a coppie o in team composti da un massimo di cinque personaggi, in scontri a eliminazione diretta nello stile che ricorda The King of Fighters, dove un personaggio va avanti fino a quando non viene sconfitto, oppure sarà possibile affrontare un match per personaggio.

Questi scontri potranno essere giocati anche con la telecronaca fatta da diversi famosi caster del mondo dei picchiaduro, sia giapponesi che americani, o da illustri ospiti. Sarà possibile persino scegliere se i commentatori dovranno parteggiare per il giocatore 1 o il giocatore 2. Un'aggiunta simpatica che non dà nemmeno troppo fastidio quando si gioca, dato che i commenti non deconcentrano e non sono troppo invasivi.

La modalità Speciale al momento offre solo la Battaglia Estrema. Qui si potrà scegliere una modalità tra le tante presenti e un ostacolo.

Ad esempio, sarà possibile creare un match in cui vincerà il primo che fa cadere a terra un avversario cinque volte, mentre bisognerà stare attenti alla carica di un toro che appare in maniera casuale, oppure un match in cui vincerà il primo che arriva a un punteggio stabilito, da raggiungere effettuando manovre specifiche, mentre in campo c’è una bomba da lanciare all’avversario prima che scoppi.

Questa modalità è una valida alternativa agli scontri classici, soprattutto da giocare insieme agli amici per sfide più leggere e spensierate.

Infine, la modalità Pratica racchiude tutto quello che serve per diventare dei grandi giocatori di Street Fighter 6, indipendentemente dal proprio livello di abilità. Il Tutorial consentirà di apprendere i comandi base, sia per i controlli Moderni che per quelli Classici (e anche per quelli Dinamici), ma arriverà anche a spiegare nel dettaglio e in maniera chiara alcune delle meccaniche avanzate che solitamente conoscono solo i pro player dei picchiaduro.

Ad esempio, nelle lezioni finali ci verrà spiegato cosa sono i poke, il gioco neutral, come eseguire una perfect parry e molto altro. Vi consigliamo di esplorare tutto il tutorial come prima cosa, così da capire bene come giocare a Street Fighter 6.

Le Guide ai personaggi, poi, analizzano nel dettaglio ogni mossa speciale e Super Art di questi, non limitandosi a parlare solo della loro esecuzione, ma segnalando anche i migliori metodi di utilizzarle senza passare in svantaggio di frame ed essere contrattaccati.

Vengono anche descritti alcuni metodi semplici di legarle ad altre mosse per creare semplici combo efficaci. Inoltre, vengono offerti consigli importanti su come utilizzare al meglio ogni punto di forza di ciascun personaggio, così da comprendere sin da subito su cosa concentrarsi per sfruttarlo al meglio.

Le Sfide delle Combo sono invece una selezione di combo per ogni personaggio, cosa che si è già vista in molti altri picchiaduro, come quelli di Arc System Works. In questo caso sono molto utili per imparare alcune combo efficaci (da quelle basilari a quelle più complesse) da cui prendere spunto per crearne di ancor più articolate.

Infine parliamo della modalità Allenamento, probabilmente una delle più complete mai fatte in un picchiaduro. C'è un quantitativo tale di opzioni che è difficile spiegarle tutte, ma coprono praticamente ogni possibile situazione che può verificarsi in un match. C’è anche un misuratore di frame che analizza, per ogni mossa, il momento esatto in cui si hanno frame di invincibilità o in cui si rimane scoperti al contrattacco, in modo da capire nel dettaglio quali siano le mosse e le combo più efficaci e sicure da utilizzare.

Ci sono poi dei programmi di allenamento semplificati e pre-registrati, ad esempio per sfuggire alle prese o per contrattaccare degli attacchi in salto, così da allenarsi per situazioni specifiche. In questa modalità non manca davvero nulla ed essa offre tutti gli strumenti per diventare dei giocatori migliori. Che si inizi come principianti o che si sia dei pro player, basterà solo darci dentro con l’allenamento.

Voto Recensione di Street Fighter 6


9.5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Combat System molto vario e valido, rende ogni match divertente da giocare

  • Grande roster di personaggi

  • La modalità World Tour è un gioco a parte ed è incredibilmente profonda

  • Davvero pieno di contenuti tutti di qualità

  • Netcode eccellente

Contro

  • Il livello grafico del World Tour è leggermente inferiore al resto del gioco

Commento

Street Fighter 6 è semplicemente il miglior picchiaduro a cui al momento si possa giocare. Un cast di personaggi eterogeneo e ben caratterizzato sia a livello estetico che di gameplay, un combat system nuovo, vario e soprattutto estremamente divertente, tantissime modalità diverse, tra cui il World Tour, che è in pratica un gioco a parte, e un netcode solidissimo anche contro avversari d'oltreoceano: non c’è abbastanza spazio per elencare tutti i pregi del nuovo capolavoro di Capcom, che, oltre a una cura maniacale di ogni aspetto, presenta numerosi dettagli e accortezze che lo rendono ancora più bello e godibile. Street Fighter 6, poi, vi insegnerà davvero a giocare ai picchiaduro, con una modalità Allenamento e un tutorial approfondito come non mai, e per questo può affermarsi come tappa obbligatoria non solo per i veterani, ma anche per i neofiti che da sempre vorrebbero avvicinarsi al genere.
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