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RECENSIONE ESPANSIONE

Pokémon Scarlatto e Violetto: Il Tesoro dell'Area Zero - Parte II: Il Disco Indaco | Recensione

Con l'arrivo della seconda parte del DLC "Il Tesoro dell'Area Zero", si concludono le avventure nella regione di Paldea. Scopriamo com'è andata.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

In sintesi

  • Un'espansione narrativamente sfilacciata, ma che rimette al centro l'esplorazione.
  • Interessante sensazione di esplorare un "mini" open world con graditi ritorni per il Pokedex.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Pokémon Scarlatto e Violetto
Pokémon Scarlatto e Violetto
  • Sviluppatore: Game Freak
  • Produttore: The Pokémon Company
  • Distributore: Nintendo
  • Testato su: SWITCH
  • Piattaforme: SWITCH
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 18 novembre 2022

Ad un anno dall’uscita originale di Pokémon Scarlatto e Violetto, è arrivato infine il momento di salutare Paldea. Salvo sorprendenti e inaspettati colpi di coda, con l’uscita di Pokémon Scarlatto e Violetto: Il Tesoro dell’Area Zero – Parte II: Il Disco Indaco, Game Freak è pronta infatti a chiudere la caotica nona generazione con un ultimo capitolo, ovviamente sempre in esclusiva Nintendo Switch (in realtà sappiamo già che ci sarà un epilogo lanciato successivamente, ma cambia poco nell’economia del discorso).

Vediamo quindi come si è comportato questo atto finale, alla luce delle premesse sviluppate nel corso del primo DLC (che abbiamo recensito giusto qualche mese fa).

Addio Paldea, bentornata Unima (o quasi)

Partiamo ovviamente con la storia de Il Disco Indaco (abbrevieremo così il lungo titolo di questo DLC), che ovviamente è ambientata subito dopo gli eventi della prima espansione.

A seguito dell’incontro con alcuni studenti dell’Istituto Mirtillo, venuti a visitare Paldea nello scorso episodio, il nostro protagonista viene scelto per passare qualche tempo presso il suddetto Istituto Mirtillo, che si trova nella regione di Unima, anche su consiglio di Rubra, che abbiamo conosciuto nello scorso episodio.

La zona protagonista di questa espansione è il Bioterarium collegato all'Istituto Mirtillo.
Prima che vi facciate strane idee, purtroppo nel gioco non rivedremo la “vera” Unima, in quanto l’istituto Mirtillo si trova in una zona separata dalla regione che abbiamo avuto di conoscere in Pokémon Bianco e Nero.

La zona protagonista di questa espansione è il Bioterarium collegato direttamente all’Istituto Mirtillo: si tratta di una creazione artificiale realizzata sul fondale oceanico che, grazie a tecnologie d’avanguardia, riesce a simulare l’esterno, contenendo quattro differenti biomi nel suo perimetro.

Non vogliamo andare nei dettagli della storia, che come per il precedente episodio si attesta intorno ad una durata di circa 5-6 ore; quello su cui vogliamo soffermarci è la strana costruzione narrativa di questa espansione, che influenza retroattivamente anche la percezione del primo episodio.

Questo secondo episodio, infatti, mette al centro dell’attenzione una nuova storia, con un focus sulla "Lega" dell'Istituto Mirtillo e il ritorno di Rubra e Riben; soltanto dopo la metà della durata la trama viene dirottata sul tema che dà il nome ad entrambi i DLC, vale a dire i segreti custoditi dall’Area Zero.

Dato che il primo episodio aveva una natura abbastanza autoconclusiva (sebbene lasciasse intendere uno sviluppo per i personaggi introdotti, soprattutto Riben, e così è stato), ci saremmo aspettati da questo secondo capitolo un focus maggiore sul tema principale dell’espansione. L’impressione, invece, è che la questione dell’Area Zero venga messa in ballo soltanto alla fine, in maniera anche un po’ sbrigativa.

Ed è un peccato, perché uno degli aspetti migliori di Pokémon Scarlatto e Violetto (li trovate su Amazon) era proprio la trama, pur con tutti i suoi problemi a livello di ritmo. Qui abbiamo una storia comunque interessante, ma che soffre ancora di più il problema di come viene narrata, oltre che del cosa viene narrato.

Ovviamente, questo giudizio che stiamo dando non può tenere conto dell'imminente Epilogo – di cui sappiamo davvero poco al momento e che potrebbe, in qualche modo, dare maggiore senso anche alle scelte narrative di questa seconda parte.

Continuiamo il trend negativo parlando del lato tecnico. Certo, sapevamo di non poterci aspettare rivoluzioni: i giochi di base sono immensamente problematici, e sarebbe servito molto più tempo per porre rimedio a tutti i problemi che avevano.

Il problema è che Il Disco Indaco, proprio come il precedente episodio, risulta persino peggiore del gioco base. La telecamera presenta più problemi, ci sono più rallentamenti e pop-up – e, in generale, il gioco sembra fare un passo indietro su tutti i fronti nonostante l’ambientazione sia più contenuta rispetto alla mappa di Paldea.

Fortunatamente, la presentazione del DLC viene salvata dalla colonna sonora, che vanta una selezione di tracce davvero ottime, tra le migliori proposte da questa generazione.

Nuovi (vecchi) Pokémon e nuovi avversari

Parlando del gameplay de Il Disco Indaco (che potete recuperare su Amazon), è ovvio che non ci sono grandi cambiamenti rispetto al gioco principale, dato che stiamo parlando di un’espansione che conserva in tutto e per tutto gli stessi meccanismi già visti un anno fa.

Per questo, è più interessante concentrarsi sulle proposte contenutistiche di questo DLC, piuttosto che sulle dinamiche di gameplay. Ovviamente, le novità principali sono la nuova mappa e i nuovi Pokémon: nel Bioterarium potrete catturare moltissime nuove creature, provenienti da altre regioni che abbiamo già visitato nel passato della serie.

La nuova mappa, rispetto a quella del precedente DLC, rimette l'esplorazione sotto i riflettori.
Rispetto a La Maschera Turchese, la mappa presentata in questo DLC rimette al centro l’esplorazione: pur essendo più piccola di Paldea, la mappa del Bioterarium rende comunque l’impressione di un open world in miniatura, grazie anche alla presenza di quattro biomi estremamente differenti tra loro.

In effetti, la sensazione è proprio quella di visitare una sorta di seconda Paldea, sia per la struttura della mappa che per la presenza di un istituto scolastico "esplorabile" (tra virgolette, perché ci sarà sempre un menù a trasportarvi tra un'area e l'altra, senza possibilità di esplorare davvero gli interni dell'edificio).

Se quindi avete apprezzato la libertà offerta da Scarlatto e Violetto vi sentirete a casa in questa espansione, dopo il ritorno di una certa linearità vista nello scorso capitolo del DLC.

Un’altra differenza rispetto allo scorso episodio è il focus sulle battaglie. Prima abbiamo nominato la presenza di una "Lega" all’Istituto Mirtillo, con tanto di Superquattro (in una versione molto differente da quella classica), ma anche la mappa dell’isola è disseminata di nuovi allenatori da affrontare.

In generale, le sfide presentate in questa espansione sono decisamente più complesse rispetto a quelle del gioco base, sia perché i livelli dei Pokémon sono molto più alti, sia perché abbiamo notato una maggiore coerenza nelle strategie degli allenatori (con un focus sulle battaglie 2vs2, poco battute nel corso dell’avventura a Paldea).

Se il primo DLC ci aveva fatto storcere il naso proprio per la sua semplicità, abbiamo apprezzato la volontà di proporre una sfida da endgame in questo secondo episodio. Sia chiaro, il discorso che stiamo facendo va contestualizzato all’interno della saga di Pokémon, e anche così siamo comunque lontani dagli episodi più impegnativi, ma si tratta comunque di un passo nella giusta direzione.

Oltre a questo, c’è davvero poco altro da aggiungere: il Disco Indaco vi farà passare molte ore nel mondo della nona generazione di Pokémon, dandovi l’occasione di arricchire il vostro PokéDex e di affrontare nuovi avversari, portando anche ad una conclusione (un po’ raffazzonata) della storia principale di Scarlatto e Violetto.

Vogliamo però approfittare di questo momento per tirare le somme anche sull’espansione nella sua completezza. Un po’ come il gioco principale, anche la stessa espansione sembra essere stata afflitta da un sviluppo problematico, che in questo caso riguarda proprio la struttura narrativa e contenutistica di questo pacchetto.

Il primo episodio ci aveva riportati ad un’atmosfera più intima, con una storia (quasi) autoconclusiva ambientata in una mappa molto più lineare di quella vista in Paldea; il secondo episodio comincia con una storia (quasi) completamente slegata, ambientata in un’altra location che torna ad essere un open world in miniatura, prima di dirottare quasi improvvisamente verso la storia principale.

Avremmo preferito una maggiore coerenza e, soprattutto, avremmo preferito uno sviluppo migliore per la conclusione della storia principale – che come abbiamo già detto era uno degli aspetti migliori di Scarlatto e Violetto.

Ovviamente, lo ribadiamo, manca ancora l'Epilogo, che potrebbe far comprendere meglio le scelte operate per questo secondo episodio, ma il nostro giudizio attualmente non può basarsi che su quello che già abbiamo. Per come stanno le cose, questa espansione è un buon pacchetto aggiuntivo, ma siamo ancora lontani da un titolo di altissima qualità che riesca a riallacciare il rapporto tra la saga e la sua community, sempre più frammentata e disillusa.

A questo punto, il compito potrebbe passare ai probabili remake di Bianco e Nero. Sicuramente, il ritorno ad Unima (tra le altre cose) non fa che alimentare le voci sull’arrivo di questi remake, ed il fatto che ad oggi Bianco e Nero abbiano raggiunto retroattivamente uno stato di culto per la community (all’epoca del lancio non furono così bene accolti) potrebbe aiutarli all’essere il punto di svolta per la saga. Staremo a vedere: per adesso, non ci rimane che prepararci all'ultimo saluto a Paldea.

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Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Battaglie più impegnative

  • Una nuova zona con nuovi Pokémon

Contro

  • Ritmo narrativo mal calibrato

  • I problemi sono ancora tutti lì

Commento

Pokémon Scarlatto e Violetto: Il Tesoro dell'Area Zero - Parte II: Il Disco Indaco è un DLC molto diverso dal precedente, che riporta l'avventura su toni più simili a quelli dei giochi base, con un focus sull'esplorazione di una mappa aperta (ovviamente più contenuta) e sulle battaglie. 
Al di là dei problemi tecnici (persino peggiorati), si tratta di un buon contenuto aggiuntivo, che però sbaglia i tempi narrativi – e che, soprattutto, non porta niente di concretamente "nuovo" per far cambiare idea a chi aveva storto il naso di fronte ai giochi principali. Insomma, un buon DLC che si "accontenta" di dare qualche ora di gioco in più a chi ha apprezzato le avventure di Paldea, senza puntare a risultati più ambiziosi.
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