Immagine di Humankind | Recensione - Com'è su console?
RECENSIONE CONSOLE

Humankind | Recensione - Com'è su console?

A qualche anno di distanza dall'originale su PC, Humankind è arrivato anche su console: ma come se la cava adattato al controller?

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a cura di Marino Puntorieri

Redattore

In sintesi

  • Uno strategico 4X diverso dal solito e godibile anche con il pad
  • Mappatura dei comandi abbastanza convincente
  • Il mood più lento delle partite non è adatto a tutti i giocatori

Informazioni sul prodotto

Immagine di Humankind
Humankind
  • Sviluppatore: Ampitude Studios
  • Produttore: SEGA
  • Distributore: Koch Media
  • Testato su: XSX
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
  • Generi: Strategico
  • Data di uscita: 17 agosto 2021 - 22 agosto 2023 (console)

Quando parliamo del conservativo genere degli strategici non si può non pensare al coraggio portato da Humankind, già evidenziato al tempo dalla recensione di Daniele Spelta: il gioco si sforzò di portare una ventata d’aria fresca nel suo panorama, cosa niente affatto scontata.

Nello specifico, il team con sede a Parigi è riuscito, con un risultato abbastanza soddisfacente, a fondere abilmente realtà storica e fantascienza in un mix invitante sul piano della varietà, con il giocatore chiamato a fondare una propria civiltà e personalizzarla su molteplici chiavi di lettura.

Dalla fine dell’estate, il titolo è sbarcato su console in una versione adattata per il pad, con l’obiettivo di attirare nuovi giocatori – soprattutto dal lato di Microsoft considerando l’inclusione su Xbox Game Pass (potete trovare l'abbonamento al miglior prezzo da questo link Amazon).

Missione riuscita fino a un certo punto e vi anticipiamo tranquillamente che, dopo avergli dedicato numerose ore su Xbox Series X, Humankind riesce a suscitare tanto stupore quanto rammarico in egual misura, rispetto a quanto vissuto sulla versione PC.

Ma andiamo con ordine.

L’importanza della cultura

Dal punto di vista contenutistico, la versione console di Humankind ripropone le medesime modalità disponibili nella controparte PC, mettendo in primo piano la possibilità di dedicarsi a una partita potenzialmente infinita, nella quale guidare la propria civiltà dal Neolitico fino all’Età Moderna.

Tutto ciò avviene pescando da circa sessanta culture realmente esistite e fedelmente riproposte, soprattutto sul piano delle declinazioni socio-culturali, per dare al giocatore totale autonomia sulla strada da intraprendere.

L’elemento che davvero contraddistingue Humankind, presente con fermezza anche in questa versione, è proprio la naturalezza con la quale guida il giocatore in una coerente e sempre più coinvolgente scelta della tipologia di fazione che vuole far evolvere.

La versione console include già gli aggiornamenti correttivi arrivati su PC, proponendo un'esperienza più bilanciata.
Il tutto, presentando numerose opzioni politiche, religiose, belliche, sociali, che si riflettono in modo estremamente sfaccettato anche nei rapporti con le altre fazioni incontrate, incantando il giocatore in quel loop del «ancora due minuti e stacco».

Ovviamente la versione console di Humankind include fin da subito i vari aggiornamenti correttivi che si sono susseguiti aggiunti fin dal lancio originale nel 2021 su PC, con un’offerta leggermente più bilanciata sul piano dell’intelligenza artificiale – legata ad esempio al comportamento delle altre fazioni, ora più coerente e vario a seconda della difficoltà selezionata.

Oltre a ciò, è anche possibile dedicarsi a un’esperienza a giocatore singolo più concentrata – per modo di dire – che proietta il giocatore nell’Europa Feudale, specificatamente alla guida dei Franchi durante la Guerra dei Cent’anni per provare in tempi più brevi sessioni e opzioni di gioco più avanzate, ideali anche per chi si trova alle prime armi.

La civiltà a portata di pad

Dal punto di vista del mero gameplay, avevamo un certo timore sulla riproposizione delle tantissime meccaniche strategiche 4X presenti su Humankind e riadattate per il controller, ed infatti la nuova mappatura dei comandi riesce solo fino a un certo punto a riproporre lo stesso piacevole feeling del mouse.

Per quanto riguarda gli aspetti positivi e rincuoranti, abbiamo tantissime finestre e voci facilmente consultabili su schermo attivando in combinazione tasti e grilletti, aprendo e chiudendo in men che non si dica i vari aggiornamenti disponibili di turno in turno. Si tratta di opzioni che necessitano di un poco di dimestichezza, lo ammettiamo, ma che una volta appresi riescono a farci godere al massimo le partite di Humankind.

A supporto di ciò, troviamo una piacevole gestione di risorse e tecnologie da accumulare per costruzioni, unità e progressione generale della fazione: in questo, il gioco restituisce in scala 1:1 quel senso di coinvolgimento provato con facilità durante le partite con mouse e tastiera.

Peccato che l’interfaccia di gioco, spesso caotica per le troppe nozioni mostrate come mere notifiche, metta ancora più in difficoltà il giocatore impegnato a orientarsi con il controller.

Su console, la gestione della telecamera e la UI non facilitano le cose.
Un elemento evidente soprattutto durante le sezioni dedicate alle battaglie, estremamente difficili da mettere a fuoco e da monitorare adeguatamente, col rischio di lasciare alcune strategie in balia del caso.

L’elemento che, però, più di tutti ci fa storcere il naso sulla versione console di Humankind rimane la sua telecamera, decisamente macchinosa, affidata ad una combinazione degli analogici che necessita di tempo per essere digerita.

Nello specifico l’analogico sinistro permette di spostare l’effettivo indicatore del giocatore – dedito ai comandi – tra i vari esagoni che caratterizzano lo scacchiere di gioco, mentre l’analogico destro sposta esclusivamente la telecamera, senza preoccuparsi del cursore prima menzionato.

Come potete capire da queste righe, in sostanza, significa impegnarsi nel tentare di muovere armoniosamente entrambi gli analogici per navigare tra la mappa e scrutare tutto ciò avviene sotto i nostri occhi. Una scelta che non può non far storcere il naso e che, soprattutto nelle prime partite, rischia di diventare indigesta, impedendo al giocatore di acquisire naturalezza e sicurezza pad alla mano.

Un peccato, perché si notano e si apprezzano gli sforzi profusi da Amplitude Studios per adattare il suo gameplay peculiare e frizzante alla schiera dei giocatori console, senza snaturare una struttura che rimane comunque piacevole e ricca di sorprese durante la crescita dei vari distretti.

Proprio per questo motivo, ci sentiamo di consigliarvi di affidarvi senza troppi problemi alle esplorazioni automatiche, utilizzabili tramite un comodo pulsante per la maggior parte degli spostamenti più di routine, estremamente utili se iniziamo ad avere più unità ed eserciti separati da dover gestire in simultanea.

In egual misura, anche i menù dedicati ai progressi civici e alla diplomazia sono tra quelli che più siamo riusciti ad apprezzare su console, nonostante la mole di informazioni tra le quali districarsi.

Ultimo, ma non per importanza, per quanto riguarda il comparto tecnico non troviamo particolari differenze rispetto alla versione originale di Humankind, dove si apprezzano tanto la solidità del prodotto finito quanto la sua peculiare direzione artistica.

Riferendoci proprio a tale elemento è quasi impossibile non cadere nei paragoni con la leggendaria saga di Civilization, anche se vi assicuriamo che Humankind a suo modo riesce a differenziarsene – nel bene e nel male – sotto quasi ogni punto di vista 

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Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Uno strategico 4X diverso dal solito finalmente su console

  • I novizi possono affidarsi a un corposo ed esaustivo tutorial

  • Partite coinvolgenti e longeve anche pad alla mano...

Contro

  • … ma non mancano i compromessi con la mappatura dei comandi, soprattutto per la telecamera

  • Rimane un po' di caos nelle sessioni più avanzate di gioco

Commento

La versione console di Humankind segue la stessa filosofia creativa che lo ha contraddistinto su PC, adattata in modo abbastanza convincente al pad per strizzare l'occhio a tutti i possessori di console incuriositi dal genere 4X.  Non mancano alcuni irrimediabili compromessi che rendono le cose più confuse e che, forse, non ci aspettavamo essere così evidenti – ma quella proposta rimane tutto sommato una piacevole esperienza strategica da godersi anche al di fuori di mouse e tastiera. 
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