Immagine di Cities: Skylines II | Recensione - Il city builder più ambizioso di sempre
Recensione

Cities: Skylines II | Recensione - Il city builder più ambizioso di sempre

Cities: Skylines II parte delle solide basi del primo capitolo, non stravolge la formula e migliora molti dei suoi aspetti: vediamo la recensione.

Avatar

a cura di Daniele Spelta

Redattore

In sintesi

  • Il city builder più ambizioso di sempre.
  • Ci sono tante piccole migliorie che aiutano soprattutto ad inizio partita.
  • Lo sanno anche gli sviluppatori: al momento, una buona ottimizzazione è ancora un concetto lontano.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Cities Skylines 2
Cities Skylines 2
  • Sviluppatore: Colossal Order
  • Produttore: Paradox Interactive
  • Distributore: Paradox Interactive
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5
  • Generi: Gestionale
  • Data di uscita: 24 ottobre 2023 (PC) - Inizio 2024 (console)

Ogni mattina un abitante di Salmassa si sveglia e sa che dovrà lottare contro il traffico di Via dei Fiori per raggiungere il suo ufficio, sperando inoltre che il vento non porti i miasmi industriali sotto le finestre dell’azienda. Di verde non c’è nemmeno l’ombra e che si scordi ambulanze puntuali e strade senza buche, perché i conti comunali vengono prima di tutto.

Se vivessi a Salmassa chiederei subito le dimissioni del sindaco. Per fortuna questo primo cittadino incompetente ha imparato presto la lezione e, da tipico demiurgo urbano, sta ora usando finalmente tutte le potenzialità di Cities: Skylines II per dare vita ad una vera e propria utopia di cemento e vetro – e poco conta che ancora ci siano i resti di qualche ciminiera abbandonata sullo sfondo: fanno ora parte dello splendido paesaggio. 

Per un crudele gioco della sorte, proprio dieci anni fa finiva nell’oblio SimCity, vittima di DRM vari, pochi contenuti e la necessità di una costante connessione online. La storica serie ideata da Will Wright lasciava il passo ad un allora promettente Cities: Skyline, un gestionale cittadino che prometteva sin da subito di riportare in auge un genere quasi sparito assieme al suo massimo esponente; uno compito che, possiamo dire, sia stato portato a termine in modo più che egregio.

L’opera sviluppata da Colossal Order compie ora un nuovo passo nel futuro grazie ad un secondo capitolo che, senza troppi giri di parole, cerca semplicemente di dettare nuovi standard. Il percorso è ancora lungo, ma le fondamenta ci sono tutte.

Sindaci alle prime armi

Il primo Cities: Skylines non ha bisogno di molte presentazioni, le decine di migliaia di recensioni su Steam e un Metacritic da vertigini sono i migliori biglietti da visita – casomai non bastasse la recensione dell'epoca apparsa su SpazioGames.

Con queste solide basi, era naturale per Colossal Order eseguire un lavoro di restauro e di miglioria, senza rischiare troppo avventurandosi in pesanti rivoluzioni che avrebbero potuto far vacillare l’impianto generale.

Il loop di gioco è rimasto immutato e, proprio per questo conservatorismo, i sindaci di vecchia data non ci metteranno molto a ritrovare tutti gli strumenti già usati in passato, nuovamente inquadrati in una interfaccia chiara, pulita e con tutti gli aiuti al posto giusto. 

In pochi click e tramite comodissime mappe di calore si evidenziano immediatamente le varie criticità, le coperture sanitarie, il livello di divertimento degli abitanti, il profitto generato da aziende e industrie o, ancora, la disponibilità di corrente elettrica o di acqua.

La pianificazione urbana parte sempre dalla corretta creazione di una rete stradale fatta di arterie principali, imponenti vialoni che poco alla volta si dipanano in un fitto reticolato di sensi unici, rotonde e percorsi pedonali. Le principali novità risiedono proprio in questo ambito.

Sono ora disponibili molti più strumenti utili per la creazione di questa ragnatela di asfalto che tiene assieme la città, un’operazione che risulta molto più agevole e anche gradevole alla vista, una volta terminata.

Ad esempio, il posizionamento delle rotonde avviene in un unico passaggio, si possono creare immediatamente delle strade parallele o delle griglie su cui iniziare a posizionare le varie zone e soprattutto la sostituzione di vie vecchie – spesso le più piccole, della prima ora – non comporta la fastidiosa demolizione di interi quartieri.

Cities: Skylines II migliora specificamente alcuni aspetti che risultavano tediosi nel primo capitolo.
La ciliegina sulla torta è poi l’integrazione con molte funzionalità prima disponibili solo tramite mod e DLC, come il posizionamento di semafori, stop, marciapiedi e illuminazione.

Alcuni problemi del passato restano però validi e preparatevi a tracciare e cancellare strade per avere il perfetto incrocio, sperando che qualche dislivello non crei assurde curve o addirittura vuoti nel terreno che, visti da vicino, rovinano l’armonia di un bellissimo diorama in movimento.  

Anche la gestione della rete elettrica e della rete idraulica sono state molto semplificate. Per quel che riguarda la corrente non c’è più la necessità di tirare cavi e posizionare tralicci, strutture che spesso spezzavano l’armonia estetica dei centri urbani e che richiedevano costanti aggiustamenti.

Parlando invece di tubature, queste vengono posizionate in automatico assieme alle strade, a differenza del primo capitolo dove l'operazione doveva essere eseguita manualmente e con un evidente dispendio di tempo.

Da villaggio a metropoli in pochi click

Queste due semplificazioni rendono le prime ore di gioco decisamente più piacevoli – e anche l’aiuto economico derivante dai sussidi governativi fa sì che, a differenza di quanto accadeva nel primo episodio, difficilmente si finisca in bancarotta dopo pochi minuti.

Lo stesso sistema di progressione è stato leggermente rivisto. La crescita della città e lo sblocco di nuove strutture non è legato solo al numero dei cittadini, ma dipende anche dai servizi forniti, dalla creazione di nuovi quartieri o, ancora, dalla costruzione di alcuni edifici speciali.

Inoltre, non tutti gli impianti sono forniti immediatamente, ma alcuni vanno sbloccati tramite l’utilizzo dei punti esperienza accumulati nelle ore di gioco, un semplice sistema che garantisce una maggiore livello di personalizzazione sulla partita.

Il cambiamento che più abbiamo apprezzato è il sistema di miglioramento delle strutture principali, come le stazioni di polizia, gli ospedali, le scuole e via dicendo.

Ora, al posto che creare doppioni tutti identici per avere una migliore copertura, semplicemente se ne amplia uno già posizionato, andando ad esempio ad inserire nuovi spazi per gli studenti, delle turbine più potenti per la raccolta idrica o, ancora, nuove ambulanze per gli ospedali.

Olismo urbano

Tutte queste novità non stravolgono le basi storiche, ma i veri pregi di questo seguito si celano proprio nelle parti meno appariscenti, dove l'intervento del giocatore è indiretto ed è proprio la città stessa ad essere un organismo vivente.

Siamo rimasti sorpresi dal livello di cura per i dettagli riposto nel gioco.
L’originale Cities: Skylines non brillava certo per la complessità della componente economica. Certo, era un bellissimo titolo da vedere, ma appariva abbastanza vuoto e di “plastica”, con un comportamento degli abitanti decisamente poco credibile e con una componente manageriale pressoché assente.

In questa nuova iterazione la situazione è decisamente migliorata, i centri abitati sono molto più vivi e anche le piccole azioni quotidiane dei cittadini possono dare dei preziosi indizi sui futuri sviluppi da implementare.

Il traffico ha ora una logica molto più coerente, le macchine non si spostano più in linea retta, ma i guidatori cercano i percorsi più veloci, quelli senza incidenti o meglio tenuti, lasciando così intuire quelle strade che necessitano urgentemente di un upgrade o di un parcheggio più ampio.

Allo stesso modo, uno zoom ravvicinato può suggerire delle nuove idee da adottare durante i mesi invernali, momento in cui gli abitanti preferiscono una bella cioccolata calda al chiuso che una corsa al parco. 

Anche la simulazione economica è stata ritoccata e approfondita, pur senza raggiungere quelle vette presenti ad esempio in Anno 1800. Gli introiti sono sempre collegati al giusto bilanciamento fra zone residenziali, commerciali e industriali, ma ora occorre controllare più spesso le voci di bilancio e capire come intervenire, scovando anche delle dinamiche che, ad un primo colpo d'occhio, possono sfuggire.

In questo ambito, Cities: Skylines II poteva forse essere un po’ meno ermetico e fornire qualche informazione aggiuntiva: almeno ci saremmo risparmiati minuti passati a capire il perché della carenza di clienti nei negozi, nonostante una densità residenziale molto alta.

Ancora una volta la risposta è arrivata da una più attenta osservazione e dalla scoperta di uno sbilanciamento eccessivo tra importazioni ed esportazioni, oltre a una rete stradale che mal supportava il trasporto dei potenziali acquirenti dalle case ai centri di shopping.

Anche durante le fasi avanzate, Cities: Skylines II è complesso ma mai inutilmente complicato e la felicità è il vero parametro che tiene uniti tutti i tasselli del puzzle, il fattore che determina l’arrivo in città di nuove persone oppure l’abbandono delle case e dei posti di lavoro – un freno che ben presto impatta anche sulla crescita economica. 

Tra credibile e incredibile

Grazie a tutte queste variabili, Cities: Skylines II è una simulazione realistica – con le dovute libertà – di come funziona realmente una città e ha quasi un valore didattico, come quando ci ha fatto capire che, anche nella loro versione virtuale, i suburbs all'americana sono una pessima idea di sviluppo urbano.

Questi agglomerati residenziali hanno una densità abitativa bassissima, portano pochi introiti alla comunità, hanno un costo esorbitante per la manutenzione delle strade, sono distaccati completamente da qualsiasi tipo di servizio e sono incentrati in modo esclusivo sull'utilizzo della macchina. Insomma, forse anche qualche nostro sindaco dovrebbe spendere qualche ora su Cities: Skylines II

La parola d’ordine è "pianificazione" e per quanto il gioco resti abbastanza accomodante in termini di difficoltà, occorre sempre avere bene in mente i futuri sviluppi.

La città evolve costantemente, le sue esigenze cambiano e la reale sfida è farsi trovare pronti nel momento del bisogno, soprattutto quando arriveranno i primi ed inevitabili cali di tensione o le immancabili intasature delle fogne, dovute alle richieste sempre maggiori da parte di quello che una volta era un piccolo centro e ora ha invece tutte le sembianze di una metropoli. 

Appunto, più le sembianze che le reali dimensioni – visto che anche città di poche decine di migliaia di abitanti sfoggiano lussuosi grattacieli o necessitano di metropolitane: forse, delle esagerazioni che andrebbero meglio calibrate.  

Piano regolatore digitale

Abbiamo parlato in apertura di ottime fondamenta, su cui però resta sospeso il giudizio futuro e definitivo. Il paragone con il primo Cities: Skylines è forse ingiusto vista la mole di patch, espansioni e mod amatoriali, ma su alcune mancanza è difficile chiudere un occhio.

Certo, i disastri naturali sono presenti al day one, così come i cicli stagionali, ma personalmente abbiamo sentito la mancanza degli strumenti per la creazione di parchi personalizzati, così come si avvertono lo scarso focus sul turismo o la poca attenzione sull’urbanistica verde.

Anche il livello di personalizzazione estetica non è poi il massimo. Gli alberi e i cespugli con cui abbellire strade e piazze sono davvero pochi e hanno un evidente problema con la sovrapposizione con gli altri oggetti, mentre alla lunga è facile scorgere numerose ripetizioni per gli asset usati per palazzi, industrie e negozi. 

Siamo certi che anche Cities: Skylines II crescerà nel tempo e la politica dei DLC tipica di Paradox porterà un costante afflusso di nuovi contenuti.

Le novità faticheranno però a provenire dalla community, data l’assenza dell’integrazione con lo Steam Workshop e la preferenza per la piattaforma Paradox Mods, molto più democratica e trasversale per le future edizioni console, ma decisamente meno strutturata rispetto all’ambiente di Valve.  

Cities: Skylines II non nasconde mai l'ambizione di diventare il miglior city builder di sempre.
State comunque tranquilli, perché il materiale di partenza è più che sufficiente e Cities: Skylines II gioca su un piano completamente diverso rispetto al suo predecessore e non nasconde la sua ambizione a diventare il migliore city builder di sempre. La dichiarazione di intenti è testimoniata da mappe decisamente più vaste e curate, accompagnate da un livello di dettaglio completamente fuori scala.

Abbiamo passato la gran parte del tempo sommersi dai numeri, in compagnia di qualche mappa di calore o con una visuale ampia su ogni quartiere per tamponare gli eventuali problemi – ed è proprio alla luce di questo tipo di approccio che siamo rimasti quasi sconcertati nel vedere la maniacalità che Colossal Order ha riposto in ogni singolo pixel della sua creatura.

Prendiamo ad esempio un semplice palazzo. Ogni finestra ha i suoi riflessi che variano a seconda dell’ora del giorno, ogni mattone risalta alla perfezione sulla facciata e accanto ai balconi penzolano i motori per l’aria condizionata. Scendendo di un livello c’è poi un costante via vai di abitanti, chi da solo chi accompagnato da un amico a quattro zampe, le caselle postali esplodono di lettere abbandonate e le macchine adeguano i loro fari a seconda dell’illuminazione stradale o dell'arrivo di qualche altro veicolo in direzione opposta.

Tutta questa potenza tecnica ha però un prezzo molto caro e Cities: Skylines II ha un livello di ottimizzazione appena sufficiente, tanto che lo stesso team di sviluppo ha diramato una nota dichiarando di essere a conoscenza di queste problematiche, attualmente risolvibili solo giocando con le numerose opzioni grafiche, indispensabili per trovare il giusto compromesso fra performance e qualità visiva.

Chiaramente non si tratta di un first person shooter o di un action dove la conta dei frame è uno dei principali fattori di giudizio, ma è difficile chiudere un occhio davanti all'ennesimo crollo causato da uno zoom o dal traffico crescente della città.   

Voto Recensione di Cities: Skylines II | Recensione


8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Potenzialmente può raggiungere vette mai espresse da nessun altro city builder

  • Eliminati alcuni dei passaggi più tediosi del primo episodio

  • L'intelligenza artificiale rende più vive e credibili le città virtuali

  • Dettaglio grafico impressionante

Contro

  • Oscuro in qualche passaggio, soprattutto per l'economia

  • Sentiremo la mancanza dello Steam Workshop

  • Serve tanto lavoro aggiuntivo per migliorare l'ottimizzazione

Commento

Cities: Skylines II ha tutto in regola per essere il nuovo metro di paragone nel mondo dei city builder. Bellissimo da vedere, intuitivo da giocare, profondo ma non per questo inintelligibile e soprattutto con tanti piccoli passi in avanti rispetto al già ottimo primo capitolo. Il lavoro di Colossal Order non può però finire qui e il team di sviluppo ha l'obbligo di impegnarsi nei prossimi mesi per fornire dei contenuti aggiuntivi che l'utenza richiede già con forza, oltre che per coniugare al meglio la potenza grafica a una stabilità che ad oggi è tutt'altro che ottimale.
***

Sto cercando la migliore l'offerta...