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Recensione

Tournament of Legends

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Avatar di FireZdragon

a cura di FireZdragon

Pubblicato il 02/07/2010 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

6.5

Tournament of Legends, conosciuto in precedenza come Gladiator A.D., ha subito durante il suo sviluppo profondi cambiamenti passando da combattimenti realistici e cruenti ambientati ai tempi dei gladiatori romani fino ad approdare in un ambito mitologico, dove minotauri e gorgoni si affrontano al cospetto degli dei. High Voltage, già conosciuta per il mediocre The Conduit, ha deciso così di voltare le spalle al pubblico maturo di Nintendo Wii e affidarsi ai soliti cliché di botte e magia, sarà stata una scelta appropriata?

Che i guerrieri entrino nell’arena!La storia che fa da sfondo a Tournament of Legends vede come protagonisti otto guerrieri ispirati alle leggende popolari antiche decisi a sfidarsi in arene uno contro uno per raggiungere il signore della morte Thanatos, sconfiggerlo ed impadronirsi così dei suoi immensi poteri. Avremo quindi a nostra disposizione il classico gladiatore romano, un colosso di pietra armato di mazza e scudo, un minotauro con alabarda, una valchiria, un’automa meccanico, un demone dalle fattezze e movenze che ricordano da vicino Yoshimitzu di Tekken, una gorgone e la dea del sole Egizia, dall’aspetto simile ad una donna gatto. Purtroppo tutti i personaggi mancano di originalità e nessuno di loro ha il carisma necessario per farsi ricordare a lungo, una grave mancanza per un picchiaduro. Scelto il personaggio con il quale affrontare lo story mode avremo la possibilità di decidere quale set di armi usare in battaglia e quale incantesimo abbinare ad esse, sconfiggendo i nemici durante gli scontri sarà possibile sbloccare i loro rispettivi incantamenti che variano da potenziamenti in grado di rubare vita o energia ad ogni colpo inferto oppure rallentare gli attacchi avversari.

Al mio segnale scatenate il WiimoteLe possibilità offerte da un sistema di controllo come il Wiimote sono pressoché infinite, ma la loro implementazione nel titolo ci è parsa al contrario davvero limitata. Il nunchuck servirà a colpire con l’arma secondaria o con lo scudo a seconda dell’equipaggiamento indossato, mentre con il Wiimote avremo la possibilità di sferrare attacchi orizzontali o verticali in base al movimento eseguito dal nostro braccio. Con il pulsante C saremo in grado di scagliare un’arma da lancio verso il nemico ed il tasto Z sarà assegnato alle parate. Sarà possibile inoltre effettuare parate critiche nel caso di un perfetto tempismo sul colpo in arrivo, necessarie a sbilanciare l’avversario e darci il tempo di partire con un contrattacco. Potremo decidere inoltre di sferrare colpi più potenti tenendo premuto il tasto B durante gli attacchi standard. Visto così il combattimento sembrerebbe essenziale ma semplice, tuttavia una scelta della visuale posta in diagonale complicherà il tutto. Prima di riuscire a prendere le misure sulla profondità e la reale distanza dall’avversario passeranno diversi colpi mandati a vuoto, nonostante sul terreno venga indicato, tramite due semicerchi colorati, quando il bersaglio sarà abbastanza vicino da essere colpito. Ogni personaggio è dotato di quattro pezzi di armatura che lo proteggono in battaglia: le due spalline, la cotta e l’elmo. Sferrando attacchi ripetuti nella stessa zona l’armatura si indebolirà, fino ad arrivare a spaccarsi completamente lasciando vulnerabile la zona scoperta così da poter infliggere danni maggiori. Questo, unito alla pochezza dei colpi a nostra disposizione, farà in modo che per battere un avversario il metodo più efficace sarà quello di colpirlo sempre con la stessa combinazione di colpi in modo da poter sfruttare le parti non protette. Il combattimento soffre inoltre di due gravi mancanze ovvero il sistema di prese e la possibilità di saltare, funzioni che avrebbero offerto sicuramente una maggior varietà durante i duelli.

Il pasto per il mio LeoneSubendo e dando colpi si caricheranno due barre di energia situate nella parte inferiore dello schermo. La prima di forma circolare una volta attivata sbalzerà all’indietro l’avversario ed attiverà i poteri speciali infusi nell’arma. La seconda barra invece sarà divisa in quattro tacche e la potremo sfruttare anche se non sarà completamente piena. Ogni personaggio è dotato di tre attacchi magici attivabili attraverso la pressione del tasto A ed il movimento corrispondente della levetta analogica. Gli effetti speciali che ne scaturiranno sono sicuramente la parte più spettacolare del gioco. Fulmini, leoni e altri poteri sovrannaturali faranno la loro comparsa sul campo di battaglia prodigandosi in effetti visivi di tutto rispetto e creando danni di notevole portata al vostro avversario. Gli scontri si svolgeranno in arene circolari al cospetto di enormi titani che avranno la facoltà di intervenire casualmente durante la battaglia. In questi momenti la telecamera cambierà rapidamente angolazione e verranno mostrati a schermo i comandi da riprodurre con il Wiimote per evitare di essere colpiti. Anche qui, nonostante l’idea possa sembrare buona, la richiesta dei movimenti da compiere per evitare gli attacchi sarà limitata alla mappa su cui si giocherà, portando il giocatore già dopo poche sessioni di gioco a conoscere in anticipo i comandi da eseguire data la presenza di solo una decina di arene diverse. Questi interventi alla lunga risulteranno come un fastidioso intermezzo utile solo a spezzare la già non eccelsa intensità dei combattimenti. Per aggiudicarsi la vittoria assoluta sarà necessario sconfiggere il proprio avversario tre volte nel corso di due atti da 90 secondi. Se non riuscirete ad atterrare il nemico per tre volte durante il primo atto l’incontro si fermerà per lasciare spazio ad un mini gioco in cui sarà possibile riparare la propria armatura tramite il movimento verticale del WiiMote o guadagnare vita simulando la creazione di pozioni con la rotazione dello stick analogico sinistro. Dopo circa 10 secondi, a prescindere dal vostro risultato, lo scontro riprenderà con i bonus guadagnati.

Dov’è il resto?Il comparto tecnico di Tournament of Legends offre una buona qualità delle animazioni e dei modelli poligonali dei personaggi grazie all’utilizzo del rodato motore Quantum 3, ma non riesce a raggiungere l’eccellenza a causa di un forte aliasing presente addirittura nelle schermate fisse di caricamento. Le movenze dei combattenti sono fluide e le combo si concatenano facilmente. Buoni anche gli effetti di luce che scaturiscono dal cozzare delle armi e dall’attivazione delle abilità speciali così come il sonoro con musiche di sottofondo in grado di adattarsi bene agli ambienti di gioco. Durante la nostra prova abbiamo notato lievi compenetrazioni poligonali, causate principalmente dalle armature e da qualche colpo speciale, ma nulla di realmente fastidioso. Manca completamente l’interazione con l’ambiente circostante e le arene, se si esclude lo sporadico intervento dei titani, rimangono anonime locazioni nelle quali combattere. Scarsa è inoltre la longevità, solo otto eroi selezionabili fin da subito e due segreti da sbloccare offrono una sfida troppo limitata per gli amanti dei picchiaduro che in breve tempo porteranno a termine lo story mode con tutti i personaggi. La mancanza di una modalità online in questo caso si farà sentire più che mai lasciando il giocatore a poter sfidare altri avversari umani solo con la modalità versus che non offre nulla di nuovo rispetto a quanto già provato in precedenza. E’ presente inoltre un menù extra in cui osservare i personaggi esibirsi in tutte le loro animazioni ed una modalità training nella quale apprendere le basi di gioco.

– Buone animazioni

– Qualche idea interessante

– Sistema di combattimento semplice

– Manca la possibilità di saltare ed un sistema di prese

– Pochi personaggi disponibili

– Poche modalità di gioco

– Manca di originalità

6.5

Tournament of Legends delude sotto molti punti di vista e ci si chiede a questo punto se fosse veramente necessario un cambio così netto di ambientazione visti i risultati. I protagonisti di questo picchiaduro sono i classici eroi stereotipati visti già mille altre volte e senza un briciolo di carisma. Il sistema di combattimento è troppo semplicistico e non solo non supporta il Wii Motionplus, ma limita in maniera pesante i movimenti a disposizione del WiiMote sfruttando esclusivamente l’asse verticale e quello orizzontale sia negli scontri sia nei minigiochi. La totale assenza di modalità oltre allo story mode e soprattutto di una modalità online, taglia drasticamente il fattore longevità rendendo Tournament of Legends un altro titolo ricco di buone idee, ma sfruttate in maniera sommaria.

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